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18/10/2013

Rapporto dell’UNICEF sui bambini palestinesi detenuti
Traduzione di Roberta Toppetta

Imemc. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha riferito che le violazioni da parte di Israele contro i bambini palestinesi detenuti sono ancora in corso, nonostante una presunta decisione di Israele di migliorare le loro condizioni e i metodi di interrogatorio.

Ha affermato che Tel Aviv ha preso dei provvedimenti per affrontare alcune delle problematiche delineate in un rapporto diffuso lo scorso marzo, il quale indica che i bambini palestinesi detenuti sono sottoposti a maltrattamenti sistematici.

L’UNICEF ha spiegato che le violazioni contro i bambini detenuti sono ancora in corso, malgrado il suo precedente rapporto e le 38 raccomandazioni che descrivevano le violazioni stesse e il modo per affrontarle. Nel rapporto si esprimeva la speranza che Israele avrebbe smesso di maltrattare i bambini, iniziando a trattarli secondo gli standard internazionali.

Ha aggiunto che Tel Aviv “sta sperimentando alcune delle misure riformate” usate per trattare i bambini detenuti, tra cui provare a convocarli per l’interrogazione invece di irrompere nelle loro case nel cuore della notte, soprattutto dal momento che le irruzioni notturne comprendono violenza e forti rumori che possono traumatizzare sia i bambini sia le loro famiglie.

L’UNICEF ha affermato che di solito soldati pesantemente armati facevano irruzione nelle case con violenza, prima di costringere i ragazzini a uscire dal letto e a portarli nelle strutture per gli interrogatori, in manette, con delle bende sugli occhi e in preda al terrore.

Ha detto che gli inquisitori israeliani rivolgono domande ai bambini in merito a accuse di lanci di pietre contro i soldati e i coloni, e che li minacciano di violenza fisica e morte, oltre ad aggressioni sessuali non solo contro di loro, ma anche contro un membro della famiglia.

La seconda problematica che Israele sembra aver soddisfatto, secondo il rapporto, è l’aver ridotto il tempo di prigionia dei bambini detenuti prima che siano fatti comparire presso una corte militare per la prima volta.

Si presume che ora Israele trattenga i bambini di 12-13 anni per 24 ore invece di quattro giorni, mentre i ragazzi di 14-15 anni sono ora detenuti per due giorni prima di comparire presso una corte, rispetto ai quattro giorni delle misure precedenti. Tuttavia, Israele non ha cambiato le misure di detenzione per i ragazzi di 16-17 anni.

L’UNICEF ha affermato che nel secondo trimestre del 2013 Israele ha commesso 19 violazioni contro i bambini palestinesi detenuti. Ha aggiunto che in tutti i casi documentati i minori detenuti sono soggetti a violenza fisica, tra cui percosse, calci e schiaffi.

Nello stesso periodo sono state registrate altre 17 violazioni, che comprendono abusi verbali ma non violenza fisica.

L’UNICEF ha dichiarato di stare lavorando da vicino con il procuratore generale israeliano per assicurare la realizzazione delle 38 raccomandazioni, menzionate nel rapporto di marzo, al fine di migliorare la protezione dei bambini in conformità con gli standard internazionali.

Ha detto che alcune di queste raccomandazioni includono di impedire ai soldati di bendare i bambini detenuti, di perquisirli facendoli spogliare, di torturarli e di confinarli in isolamento.

L’UNICEF ha inoltre dichiarato che i bambini non dovrebbero mai essere arrestati di notte, a meno che non ci siano delle vere emergenze, e ha sottolineato che un avvocato o un membro della famiglia deve essere presente durante l’interrogatorio, e che questo deve essere video-registrato.

I soldati israeliani hanno sequestrato, interrogato e perseguito più di 7000 bambini palestinesi negli ultimi dieci anni.

L’UNICEF ha evidenziato che Israele sequestra circa 700 bambini palestinesi, tra i 12 e i 17 anni, per la maggior parte maschi, ogni anno.

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