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13 maggio 2013

Mille israeliani colonizzeranno l'Area E1
di Connie Hackbarth


Nelle prossime settimane mille coloni stanno pianificando di entrare in Area E1 tra Gerusalemme e la colonia di Ma'ale Adumim. I leader dei coloni ritengono che il governo israeliano sosterra' la loro iniziativa. La comunita' internazionale ha duramente condannato i piani israeliani di costruzione in E1 come controproduttivi per l'inesistente processo di pace. Cosa faranno Stati Uniti e Europa se Israele permettera' ai coloni di restare?

In un'intervista all'agenzia di stampa vicina al movimento dei coloni, Arutz 7, il leader dei coloni Daniella Weiss ha detto che “sebbene Stati Uniti e Paesi arabi si oppongono al collegamento tra Gerusalemme e Ma'ale Adumim – anzi, proprio per questa opposizione – noi pensiamo che ci sia bisogno di qualcuno che faccia il pioniere. Entro poche settimane andremo a Sabbath, circa mille persone”.

Subito dopo il successo dell'iniziativa palestinese alle Nazioni Unite (il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato non membro) Israele ha annunciato la costruzione di 3mila unita' abitative a Gerusalemme Est e nelle colonie della Cisgiordania, compresa l'Area E1. Una colonia in Area E1, tra Gerusalemme e la colonia di Ma'ale Adumim, erodera' ulteriormente la continuita' territoriale di uno Stato di Palestina dividendola in tre blocchi separati: la Striscia di Gaza, il Nord della Cisgiordania e il Sud. L'impatto per la popolazione palestinese che vive nelle aree vicine sara' disastroso: la crescita naturale sara' impedita e le comunita' palestinesi saranno isolate e la depopolazione sara' certa.

I palestinesi hanno reagito al piano israeliano in Area E1 con una forma di resistenza di base e creativa. L'11 gennaio circa 250 donne e uomini palestinesi hanno creato il villaggio di Bab al-Shams in E1, affermando il loro destino in un'azione di resistenza diretta. Bab al-Shams e' stato smantellato dopo 24 ore dalle autorita' israeliane. I palestinesi poco dopo hanno costruito il villaggio di Ahfad Younis nella stessa area, il 20 marzo, lo stesso giorno dell'arrivo del presidente americano Barack Obama nella regione. Ahfad Younis era simbolo di protesta contro l'incapacita' di Obama di far applicare la legge internazionale e di negoziare la pace in Medio Oriente. Le autorita' israeliane hanno nuovamente distrutto il villaggio, sebbene abbiano aspettato che Obama se ne andasse.

Weiss ha riportato che il sindaco di Ma'ale Adumum, Benj Kashriel, e' stato contattato e informato dell'azione dei coloni e che sostegno all'iniziativa e' giunto da rabbini, politici e personaggi pubblici. Weiss e' convinta che il governo permettera' l'azione aggiungendo: “Non vogliamo giocare a nascondino con nessuno, anzi, vogliamo portare con forza la discussione sul fatto che la terra sia nostra. Altrimenti, sara' divisa in due Stati per due popoli. Sono convinta che il governo di destra ci permettera' di entrare nel nostro territorio”.

Se i coloni implementeranno il loro piano di invadere e occupare l'Area E1, il premier Netanyahu si trovera' di fronte alla piu' grande sfida per la sua coalizione, faccia a faccia con il partito Casa Ebraica, espressione del movimento dei coloni. Gli Stati Uniti e l'Europa, che hanno sempre tenuto una posizione “aspetta e guarda” per le preoccupazioni della situazione siriana, si troveranno di fronte ad un test reale sul loro impegno per la pace. Se la costruzione coloniale israeliana in E1 e' davvero una minaccia alla soluzione a due Stati come dicono Europa e Stati Uniti, le loro azioni dovranno essere piu' vicine alla retorica almeno per senso di credibilita'.
 

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