Ma’an e MEMO

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1/8/2018

 

Preoccupazione per la sorte degli attivisti della Freedom Flotilla attaccata da Israele

 

Il Comitato nazionale di Gaza per la rottura dell’assedio ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli attivisti internazionali che erano a bordo della nave Al Awda della Freedom Flotilla quando è stata attaccata da Israele in acque internazionali.
I membri della Freedom Flotilla sono stati arrestati domenica dalle forze navali israeliane e sono ancora detenuti nella prigione israeliana di Givon ad al-Ramla, nel centro di Israele.
Il Comitato Nazionale ha confermato che il dottor Swee Chai Ang, un attivista e chirurgo ortopedico britannico, ha subito lesioni dopo essere stato aggredito a bordo della barca da forze navali israeliane.
Fonti hanno anche confermato che diversi attivisti sono stati picchiati dalle forze israeliane prima di essere trascinati fuori dalla barca per essere detenuti.
Il capo del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), Zaher Birawi, ha affermato che questa informazione contraddice quanto affermato da Israele, secondo cui l’arresto degli attivisti è stato pacifico e che nessuno è stato ferito.

Birawi ritiene Israele pienamente responsabile per la sicurezza degli attivisti, sottolineando che deve fornire loro assistenza medica e ha chiesto di rilasciarli immediatamente.

Ha sottolineato che Israele sarà perseguito per il “crimine di rapimento” della nave della Freedom Flotilla e dei suoi attivisti, che non rappresentava alcuna minaccia alla sicurezza di Israele.

Birawi ha chiesto a Israele di restituire anche le apparecchiature multimediali appartenenti ai giornalisti che erano a bordo della nave.

Lunedì, le autorità israeliane hanno rilasciato due attivisti israeliani su cauzione, identificati come Jonathan Shapira e Zuhr Chamberlain Regev. Ai restanti 20 attivisti internazionali non è stata concessa l’opzione di rilascio su cauzione.
Regev ha dichiarato che “le persone a bordo sono state colpite con i taser da soldati israeliani mascherati. Non ci hanno restituito i nostri passaporti o oggetti personali prima di scendere dalla barca. Non credete alla notizia dell’intercettazione pacifica”.
Israele ha accusato entrambi, Regev e Shapira, di tentare di entrare a Gaza e di “cospirazione”, prima di rilasciarli su cauzione.

 

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