MEMO - InfoPal - 9/6/2018 - Il presidente iraniano Hassan Rohani ha invitato il suo popolo a partecipare alla Marcia per Gerusalemme, sottolineando che liberare la Città Santa è “uno degli obiettivi sacri per il popolo iraniano e per tutti i musulmani”.

In una dichiarazione rilasciata giovedì, il presidente Rohani ha affermato: “Non ci vorrà molto prima che i musulmani possano pregare a Gerusalemme”. “La Marcia per Gerusalemme di quest’anno è caratterizzata da dettagli speciali. Oltre a commemorare il 70° anniversario dell’occupazione dei Territori palestinesi, stiamo assistendo al riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme, terra santa per tutti i musulmani, come capitale dell’entità sionista, in violazione di tutte le norme e leggi internazionali”, ha aggiunto. Il presidente iraniano ha affermato che la Marcia per Gerusalemme arriva in concomitanza alle “crescenti repressioni e persecuzioni verso i palestinesi oppressi, in particolare il popolo di Gaza, nonché insieme alle visite dei leader dell’entità sionista che hanno lo scopo di diffondere l’iranofobia”. Partecipando a questa marcia, “il popolo iraniano invierà un messaggio ai sionisti”, ovvero che “non dimenticherà mai la Palestina e la nobile Gerusalemme”, ha sottolineato Rohani. Nel 1979, il defunto leader iraniano, l’Imam Khomeini, dichiarò l’ultimo venerdì del mese di Ramadan come Giornata per Gerusalemme o Yawm al-Quds.

 

WAFA – MEMO - Quds Press - Palabroad.com - InfoPal - 9/6/2018 - Venerdì, le forze israeliane hanno ucciso tre palestinesi e ferito più di 618 altri durante le operazioni di attacco e cecchinaggio contro le proteste al confine orientale della Striscia di Gaza. Secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, 4 cittadini sono stati uccisi dalle forze israeliane. Si tratta di Ziad Jadallah Barim, 25 anni, colpito a morte mentre partecipava alle proteste a est di Khan Younes; Haytham Abu Jamal, 14 anni, ucciso a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza; Imad Nabil Abu Darabi, 21 anni,  ucciso a est di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, Yusuf al-Fasih, 29 anni, ucciso nella zona orientale di Gaza. Nel frattempo, 92 manifestanti, tra i quali 26 bambini e 14 donne, hanno subito ferite da proiettili – sette versano in condizioni critiche. Il resto dei casi ha riportato problemi respiratori dovuti all’inalazione di gas lacrimogeni. Le proteste hanno commemorato il 51° anniversario dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, della Striscia di Gaza, della penisola del Sinai e delle alture del Golan, ricordata dai Palestinesi come “Naksa”, o ricaduta.

 

WAFA – InfoPal - 9/6/2018 - Secondo le statistiche del ministero della Sanità, 135 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza dall’inizio delle proteste della Grande Marcia del Ritorno, iniziata il 30 marzo. Di questi, 127 sono stati uccisi nelle proteste della Striscia di Gaza, tra cui 4 nella giornata di venerdì. Nella Striscia di Gaza, 14.700 palestinesi sono stati feriti da armi da fuoco o asfissiati dai gas lacrimogeni. Venerdì, 4 sono stati uccisi e 618 sono rimasti feriti da proiettili o asfissiati dai gas: tra questi 48 bambini e 20 donne. Per quanto riguarda la gravità degli infortuni, il ministero ha affermato che uno è in condizioni critiche, 8 gravi e 125 medie. Cause delle ferite: 117 sono stati colpiti da munizioni letali convenzionali, 21 da proiettili shrapnel (che creano devastazioni interne), 56 da altri tipi di proiettile e 60 da gas. Danni nel corpo: 10 sono stati feriti nel collo e nella testa, 23 negli arti superiori, 10 nella parte posteriore e nel torace, 8 nell’addome e nel bacino, 122 negli arti inferiori, 21 hanno ferite multiple; 60 sono rimasti asfissiati dall’inalazione di gas. Il ministero ha affermato che venerdì due paramedici sono rimasti feriti da munizioni letali e soffocati dai gas; un’ambulanza è stata parzialmente danneggiata e cinque giornalisti sono rimasti feriti.

 

MEMO – InfoPal - 9/6/2018 - Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza ha aggiornato le informazioni sugli ormai precari servizi sanitari di base forniti ai palestinesi nell’enclave.

“Il 49% dei farmaci essenziali e il 29% delle forniture mediche a Gaza sono esaurite”, ha annunciato questo giovedì il dipartimento farmaceutico del ministero. Gaza si trova di fronte ad una grave carenza di servizi di assistenza sanitaria di base e di disponibilità di farmaci per dialisi, cateterismo cardiaco ed interventi a cuore aperto, ha aggiunto.

Al settore farmaceutico di Gaza, ha sottolineato il ministero, manca il 53% del suo fabbisogno mensile, mentre a quello delle attività medico-sanitarie manca il 21%.

Il ministero ha anche messo in guardia circa le pessime condizioni sanitarie dei servizi di assistenza primaria che, secondo quanto affermato, stanno operando solo al 37%.

 

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