Quds Press - IMEMC – Infopal - 25/9/2018 - Lunedì, i soldati israeliani hanno ucciso un palestinese e ne hanno feriti altri 90, durante una protesta nel nord di Gaza, e in particolare sulla riva dove molte barche avevano tentato di salpare e sfidare l’assedio in corso da oltre dieci anni. Fonti dei media a Gaza hanno riferito che i soldati hanno sparato raffiche di proiettili letali, candelotti di gas lacrimogeni e proiettili di acciaio rivestiti di gomma.

 

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 82 Il ministero della Sanità a Gaza ha confermato che i soldati hanno ucciso Mohammad Fayez Salim Abu Sadeq, 21 anni, e ferito 90 altri palestinesi, tra cui dieci che sono stati colpiti da proiettili letali. Ha aggiunto che i soldati hanno lanciato candelotti lacrimogeni direttamente su un’ambulanza della Mezzaluna Rossa palestinese che cercava di raggiungere alcuni dei manifestanti feriti. Inoltre, i soldati hanno colpito a una gamba Monser Sawwaf, un cameraman che lavora per l’agenzia turca Anadolu, con il lancio di un candelotto lacrimogeno, mentre proiettili letali hanno raggiunto la sua macchina fotografica e le sue attrezzature.

 

Vale la pena ricordare che, facendo uso di fionde, i manifestanti palestinesi sono riusciti a far cadere un drone israeliano mentre lanciava lacrimogeni.

 

Domenica sera, i soldati hanno ucciso un giovane palestinese, Emad Daoud Eshteiwi, 21 anni, e feriti altri 20, tra cui un medico, nella parte orientale della Striscia di Gaza assediata.


IMEMC – Infopal - 25/9/2018 - Il dott. Abdullah al-Qishawi, direttore del reparto nefrologico del Centro medico al-Shifa di Gaza, ha avvertito che la vita di 425 pazienti palestinesi, compresi i bambini, che necessitano di dialisi è a serio rischio a causa dell’assedio e embargo israeliani in corso. Al-Qishawi ha dichiarato che l’embargo israeliano sta impedendo l’ingresso nella Striscia di Gaza di farmaci e attrezzature essenziali, nonostante i ripetuti e urgenti appelli alla comunità internazionale da parte del ministero della Sanità. Ha affermato che i pazienti richiedono di regolari sessioni di dialisi, compresi quelli che sono in attesa di ricevere il trapianto del rene, e hanno svolto tutti i preparativi necessari, compresi l’assunzione di farmaci speciali. Al-Qishawi ha aggiunto che ci sono 54 pazienti che hanno iniziato a ricevere farmaci prima degli interventi programmati di trapianto del rene e ora sono a rischio di gravi complicazioni, incluso il decesso. Ha affermato che la carenza di farmaci è aggravata dai continui blackout elettrici che incidono sulla qualità delle macchine per dialisi renale, mentre l’assedio israeliano impedisce anche l’ingresso di pezzi di ricambio necessari per mantenerle in funzione. Quando anche una sola macchina smette di funzionare, sono i pazienti che ne subiscono le conseguenze e devono affrontare gravi complicazioni che probabilmente porteranno alla morte.

 

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