MEMO – Infopal - 25/4/2018 - Un ragazzino palestinese di 12 anni ha perso la gamba sinistra dopo essere stato colpito dalle forze israeliane, in un momento con una maggiore presenza di cecchini sul confine di Gaza. Le immagini del dodicenne Abdel Rahman Nawfal, che urlava di dolore dopo essere stato colpito ad una gamba con proiettili letali, martedì 17 aprile, mentre si trovava vicino alla barriera di confine con i suoi amici, sono state ampiamente condivise sui social media. Secondo quanto riferito, il proiettile è esploso sotto il ginocchio, causando danni irreparabili al tessuto. Nonostante sia stato portato in due ospedali a Gaza, prima di essere trasferito in Cisgiordania per il trattamento, i medici non sono stati in grado di salvare la gamba e sono stati costretti ad amputare l’arto. Nawfal ha dichiarato ai giornalisti, dal suo letto d’ospedale, a Ramallah, che sognava di diventare un medico e vorrebbe ancora provare e sforzarsi per raggiungere quell’obiettivo. Nawfal è uno dei almeno 500 minorenni di Gaza che sono stati feriti dalle forze israeliane nel mese di marzo. La violenta risposta di Israele alle proteste sul confine, parte della Grande Marcia del Ritorno, ha suscitato una condanna internazionale; oltre 1.700 persone sono state ferite con munizioni letali, con conseguenti lesioni così gravi che i medici di Gaza affermano di non aver visto niente di simile neanche durante l’offensiva israeliana “Margine protettivo” dell’estate del 2014. La settimana scorsa, l’ONG Medici Senza Frontiere ha dichiarato che i suoi team medici hanno affrontato “ferite devastanti e di una gravità insolita, che sono estremamente complesse da trattare. Le ferite riportate dai pazienti lasceranno la maggior parte di loro con gravi disabilità fisiche a lungo termine”.

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 PIC – Infopal - 25/4/2018 - 

La commissione di coordinamento della Grande Marcia del Ritorno ha inviato una lettera all’Alto Commissario ONU per i diritti umani Zeid bin Ra’ad chiedendogli di mandare una missione investigativa per un controllo più vigile delle proteste a Gaza. Il capo della commissione Zaher Birawi ha detto che la lettera rende noto come le forze di occupazione israeliane continuino ad attaccare manifestanti disarmati vicino al confine con Gaza, nonostante abbiano mantenuto il carattere pacifico della Grande Marcia del Ritorno sin dal primo giorno in cui è stata lanciata. Traduzione di Laura Pennisi. Birawi ha spiegato che sono stati uccisi 32 Palestinesi, due dei quali arrestati dalle forze di occupazione israeliane, e più di 2.850 feriti a causa dell’uso eccessivo, da parte di Israele, di forza letale contro pacifici cittadini, che manifestavano per il loro diritto al Ritorno. Nella sua lettera Birawi ha sottolineato che esistono obblighi legali ai quali Israele deve ottemperare accorpati principalmente in tre protocolli: i Regolamenti dell’Aia sulle Leggi e i Costumi della Guerra di terra del 1907, la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 relativa alla Protezione dei Civili in Tempo di Conflitti Armati e il Protocollo Aggiuntivo I alla Quarta Convenzione di Ginevra del 1977.

La commissione di coordinamento ha aggiunto che i civili che vivono in un regime di occupazione non dovrebbero essere sottoposti a punizioni collettive, come per esempio l’assedio imposto su Gaza, o l’uso eccessivo di forza, come sta accadendo nella Grande Marcia del Ritorno. E ha continuato dicendo che l’uso eccessivo e illegale di forza contro i manifestanti pacifici a Gaza viola gli articoli 27 e 47 della Quarta Convenzione di Ginevra e l’articolo 46 dei Regolamenti dell’Aia. Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi

 

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