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3/5/2018

 

La storia di Fadi Mohammed al-Batsh, l’ingegnere energetico assassinato senza un perché

Traduzione di Lorenzo D’Orazio

 

Fadi Mohammed al-Batsh, 35 anni, è nato a Jabaliya, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. È stato ucciso a Kuala Lumpur, in Malesia, per mano di uomini armati all’alba di sabato 21 aprile 2013, mentre sono sopravvissuti sua moglie e i loro tre bambini. Viveva in Malesia da molti anni.

 

Alla fine del 2009 aveva conseguito la laurea triennale e specialistica in Ingegneria elettrica presso l’Università Islamica di Gaza. Nel 2015 Al-Batsh aveva ottenuto un dottorato di ricerca in Ingegneria elettrica presso l’Università di Malaya, in Malesia. La sua ricerca era intitolata “Aumentare l’efficienza delle reti di trasmissione di potenza usando la tecnologia dell’elettronica di potenza”.

In seguito era diventato un docente universitario di Ingegneria elettrica, specializzato in elettronica di potenza, presso l’Università di Kuala Lumpur.

E’ stato assassinato da due uomini armati, le cui identità sono tuttora sconosciute, che hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco contro di lui colpendolo alla testa e al torace mentre si recava alla preghiera dell’alba nella capitale malese di Kuala Lumpur. La famiglia punta il dito contro il Mossad israeliano.

Durante la carriera accademica, al-Batsh aveva pubblicato 18 articoli su giornali scientifici internazionali. Aveva partecipato a una conferenza in Giappone e a diverse conferenze internazionali di ricerca in Gran Bretagna, Finlandia, Spagna e Arabia Saudita, nonché nella stessa Malesia. Grazie al suo lavoro aveva ricevuto molti prestigiosi premi scientifici, tra cui il Malaysian Khazanah Award 2016, il più alto riconoscimento assegnato in Malesia. Il premio gli era stato conferito per la sua eccellenza scientifica e accademica e soprattutto per la realizzazione di una serie di invenzioni.

E’ stato il primo palestinese a vincere la borsa di studio Khazanah e il primo studioso arabo a vincere il premio Best Researcher. All’epoca, al-Batsh diceva: “Volevo trasmettere al mondo il messaggio che i palestinesi insistono a essere creativi e nulla potrà fermarli”. “La borsa di studio di Khazanah era riservata soltanto agli studenti malesi, prima che il governo accettasse di includere anche studenti palestinesi, e io sono stato il primo palestinese e arabo a vincere”.

Secondo la famiglia egli avrebbe dovuto lasciare la Malesia domenica, alla volta della Turchia, per presiedere una conferenza internazionale sull’energia.

Al-Batsh ha dedicato i suoi ultimi post sui social media al giornalista palestinese Yasser Murtaja, ucciso dalle forze armate israeliane ad aprile, mentre seguiva un raduno di protesta ai confini orientali di Gaza. Questo il suo tweet a proposito di Murtaja: “Che Dio abbia pietà di te. Sei il martire della verità che i sionisti volevano nascondere uccidendoti… Yasser, un giovane con un bel sorriso. Sei un uomo libero ora. Ti amavo, anche se non ti ho mai incontrato. Seguiremo il percorso che hai tracciato”.

Il padre di Al-Batsh ha rivelato ad Al-Jazeera che la sua famiglia ritiene responsabile della morte del figlio il Mossad israeliano, invitando il governo malese ad aprire un’indagine urgente per rivelare le circostanze dell’assassinio. “Mio figlio era molto intelligente nel campo dell’ingegneria elettrica, e ha vinto numerosi premi internazionali nel campo. Ed è per questo che Israele lo ha visto come una minaccia”.

Il Mossad israeliano prende da sempre di mira scienziati arabi e musulmani in molti paesi, con l’obiettivo di non consentire loro di mettersi alla prova nei campi dell’energia e della tecnologia.

 

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