ilpost.it - giovedì 19 luglio 2018 - Oltre a promuovere nuovi insediamenti e rimuovere l'arabo dalla categoria di "lingua ufficiale". Il Parlamento israeliano ha approvato giovedì la legge sullo “Stato della nazione ebraica”, una controversa norma che definisce ufficialmente Israele come uno stato esclusivamente ebraico. Tra le altre cose, la legge stabilisce che l’estensione degli insediamenti – cioè le comunità abitate da ebrei israeliani in territorio palestinese – sia interesse nazionale di Israele, e rimuove l’arabo dalla categoria di “lingua ufficiale” del paese insieme all’ebraico, garantendogli solo uno “status speciale”. La legge è stata approvata dopo ore di dibattito: è stata promossa dal governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ed è stata appoggiata dalle forze di destra del Parlamento israeliano. I deputati arabo israeliani si sono opposti alla legge e il parlamentare Ahmed Tibi ha detto che la sua approvazione rappresenta la «morte della democrazia». In Israele gli arabo israeliani sono il 20 per cento della popolazione: da tempo sostengono di essere trattati come cittadini di serie B e la loro condizione potrebbe peggiorare ulteriormente con l’approvazione della legge sullo “Stato della nazione ebraica”.


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19/07/2018, 08.51

 

La Knesset approva la ‘legge stato-nazione’: Israele è Stato ebraico

 

Legittimate le colonie, “interesse nazionale da incoraggiare”. Degradata la lingua araba, non più nazionale al pari dell’ebraico. In Israele, il 20% della popolazione è araba.

La Knesset ha approvato oggi il controverso progetto di legge sullo “Stato-nazione” secondo cui Israele è ebraico in modo “esclusivo” . Il progetto normativo è diventato legge dopo un acceso dibattito di otto ore, incassando 62 voti a favore contro 55 contrari.

La norma è la 14ma “legge base” (o “quasi costituzionale”). In base ad essa, solo gli ebrei hanno diritto all’autodeterminazione in Israele. Il testo legislativo tocca anche la questione delle colonie, legittimandole: “Lo Stato vede lo sviluppo di insediamenti ebraici come un interesse nazionale e prenderà misure per incoraggiare, avanzare e mettere in atto questo interesse”. Viene inoltre “degradata” la lingua araba, da status di lingua nazionale a “speciale”.

 

Dal testo definitivo sono state tolte alcune clausole contestate, come la creazione di comunità per soli ebrei, che avrebbe concesso ai residenti di cacciare o respingere gli arabi.

Subito dopo la votazione, il premier Benjamin Netanyahu ha affermato: “Questo è un momento cruciale – lunga vita allo Stato d’Israele”. Durante la riunione parlamentare, Avi Dichter, promotore della legge e capo del comitato per gli Affari esteri e la Difesa, si è rivolto ai legislatori arabi: “Eravamo qui prima di voi, e ci saremo dopo di voi”. Da parte loro, i rappresentanti della minoranza hanno strappato il testo in segno di protesta.

Gli arabi israeliani rappresentano il 20% di una popolazione di nove milioni, e sono per la maggioranza di fede musulmana con piccole minoranze druse e cristiane. Nonostante essi godano per legge di pari diritti, i cittadini arabi in Israele hanno sempre lamentato di essere sottoposti a discriminazioni ed essere trattati come “cittadini di serie B”.

 

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