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4 giugno 2018

 

Il Mondo potrebbe finire per la più stupida delle ragioni

di Dmitry Orlov

Traduzione di Giakki49

 

Noi umani amiamo credere che le cose avvengano per qualche ragione e detestiamo pensare che una cosa così importante come la fine del mondo potrebbe arrivare senza ragione alcuna. Ciò che noi dovremmo detestare di più, è l’idea che il mondo potrebbe finire per una ragione veramente stupida, talmente stupida che fa venire voglia di piangere. Ed è proprio questo invece che potrebbe verificarsi. È una lunga storia, dunque cominciamo.

C’era una volta una tribù nomade chiamata “Ebrei” che per i tempi erano molto avanzati. Hanno messo a punto una prima versione di alfabeto, per lo più partendo dall’alfabeto fenicio, e l’hanno utilizzato per scrivere tutte le cose che avevano sentito raccontare da altre tribù o che venivano dalla loro propria storia. I miti, le cronache, la poesia, i discorsi allucinati, parti di legislazione e di dibattiti politici sono stati tutti raccolti in un solo documento ingannevolmente chiamato “Il Libro” (in realtà “i libri” ,τ? βιβλ?α in greco antico- N.d.T.) . Come opera letteraria è molto discontinua e in generale molto noiosa anche se alcune parti hanno veramente valore.

Poichè erano parecchio dominati dalla loro “hybris”, gli Ebrei si sono proclamati “popolo eletto da Dio” e hanno organizzato un culto centrato su questo “Libro” come testo sacro. In varie epoche sono riusciti ad organizzare una piccola dominazione locale, che aveva centro in Gerusalemme in Palestina, che loro hanno chiamato Israele, ma la loro indipendenza politica è definitivamente terminata verso il 930 A.C. Poi a metà del primo secolo gli Ebrei sono stati obbligati a disperdersi e a tornare al nomadismo. I Romani avevano distrutto il loro tempio a Gerusalemme, che era il punto focale del loro culto suprematista, e anche se alcune parti di questo culto sono sopravvissute, la nazione ebraica non è sopravvissuta.

Circa alla stessa epoca, un nuovo culto prendeva forma all’interno dell’impero romano, centrato sul concetto di un Dio Martire chiamato Gesù. Gesù mostrava una curiosa somiglianza con diverse divinità precedenti, compreso il dio egizio Horus ma non solo con quello; non era stato concepito nel modo ordinario, aveva 12 discepoli; era morto e risuscitato, eccetera. Particolari simili si erano diffusi in diversi altri culti per migliaia di anni, e questo nuovo culto, che era sostanzialmente un movimento politico ed anarchico, è diventato popolare tra gli schiavi e i liberti dell’impero romano, che lo avevano abbracciato in molti. Per dargli uno spessore supplementare, serviva un libro sacro. Fortunatamente gli Ebrei erano stati espulsi dalla Palestina, e i loro libri sacri erano stati messi in vendita. I cristiani allora li hanno presi e rivendicati come loro.

Poi hanno cominciato a fare delle aggiunte. Le prime aggiunte sono stati gli Atti degli Apostoli, e alcuni tentativi timidi letteratura sacra, ma poi sono diventati più seri ed hanno arruolato degli eccellenti scrittori ombra (Ghost writers) per scrivere i quattro Vangeli, che sono stati alquanto subdolamente inseriti nel testo prima degli Atti degli Apostoli. Lo schema geometrico di questo Nuovo Testamento evoca i vari culti degli Dei del Sole precedenti: 12 Apostoli – i segni dello zodiaco; quattro evangelisti – i punti cardinali; proprio al centro, il dio sole unico figlio di Dio (in inglese, la differenza non sta che in una sola lettera da sun a son).

Per coronamento hanno inserito nelle Scritture il libro dell’Apocalisse, una filippica a metà allucinatoria e a metà politica (i cui eufemismi e perifrasi sono al momento indecifrabili), chiaramente scritto da qualcuno completamente fuori di senno. Cavallette con la testa di leone che saltano fuori da squarci nel terreno? Ohibò… Ma questo piccolo testo pazzesco si è rivelato importante, perché tra le altre cose ha parlato della seconda venuta di Cristo e dell’Apocalisse. Per questa ragione ha occupato un posto centrale nell’escatologia Cristiana, la teoria che cerca di spiegare come andrà a finire tutto.

Alcuni secoli più tardi, sotto l’imperatore romano Costantino, il cristianesimo è diventato la religione di stato. In quel periodo la sede dell’impero si era spostata verso est a Costantinopoli, l’odierna Istanbul, mentre l’ ovest si apriva un faticoso cammino attraverso gli anni bui sotto la direzione di una sequela di papi rinchiusi in ciò che restava di Roma. Mentre dentro la Costantinopoli urbana e illuminata, che si doveva allegramente sviluppare ancora per 1123 anni, i Testi Sacri erano tradotti in tutte le lingue vernacolari dell’impero d’Oriente, nell’occidente che attraversava periodi oscuri, questi testi sono rimasti in latino, lingua che il popolo non comprendeva più, e che solo i preti potevano leggere. I preti li cantavano sotto forma di incantesimo come una filastrocca santa incomprensibile e nel tempo dovevano poi giustificare la comparsa di tesori poco ortodossi come l’inquisizione, la messa al rogo degli eretici e la vendita di indulgenze per il perdono dei peccati.

Alla fine il popolo si è ribellato e il risultato è stata la Riforma, con la quale le popolazioni hanno preteso di sapere che cosa c’era nel Libro, per poter decidere da soli. A quell’epoca, i concetti di caratteri mobili a stampa si aprivano il cammino dalla Cina attraverso la Mongolia fino alla Germania, dove intorno all’anno 1450, Gutenberg stampa la prima Bibbia in tedesco. La tecnologia della stampa si è rapidamente diffusa in tutta l’Europa, le traduzioni della Bibbia hanno incominciato ad apparire in altre lingue locali, compreso l’inglese, e le persone hanno incominciato a cercare di dare un senso a questi testi.

Purtroppo è accaduta una cosa veramente terribile: hanno scoperto il Libro dell’Apocalisse e hanno cominciato a pensare seriamente alla fine dei tempi, com’è descritta nell’Apocalisse. In se stesso questo non era necessariamente negativo; dopotutto i primi cristiani, insediati nelle catacombe romane, hanno anche riflettuto molto sulla fine del mondo e hanno immaginato che la seconda venuta del Cristo avrebbe potuto essere molto vicina, ma secolo noioso dopo secolo noioso, Cristo non si è manifestato, e l’effetto è svanito.

Ma questa volta era diverso. I protestanti hanno preso la Bibbia letteralmente come parola di Dio. Fin nei più piccoli dettagli, e non affatto come una raccolta eterogenea di miti, di poemi e di scarabocchi burocratici che non possono essere interpretati se non metaforicamente con una buona conoscenza del contesto sociale e culturale dell’epoca in cui sono stati scritti. Poi hanno incominciato a dedurne quella che pensavano fosse la ricetta perfetta per favorire la seconda venuta del Cristo.

Il risultato è stata una dottrina chiamata dispensazionalismo (1), che separa la storia umana in epoche distinte basate principalmente sul libro della Genesi e sul libro dell’Apocalisse con altri vari pezzi assortiti in funzione delle necessità. Secondo quella dottrina, per favorire la seconda venuta del Cristo, gli Ebrei devono ricostituire il Regno di Israele, e una grande guerra deve aver luogo nella parte settentrionale di questo Regno, in Libano e in Siria. Una volta che queste condizioni preliminari saranno soddisfatte, avverrà qualcosa chiamato Estasi, nel corso della quale i buoni, i veri credenti, saranno trasportati in cielo mentre tutti gli altri saranno lasciati dove sono.

Ci saranno poi esattamente 7 anni di tribolazioni (non sei, non otto), che metteranno a dura prova i superstiti. Ma se questi riescono a sopravvivere senza ricevere il marchio della bestia (Satana) sulle loro fronti e sulle loro mani, alla fine di questo periodo saranno anche essi assunti in cielo. Il Cristo apparirà nell’aria. Poi ci sarà un millennio (esattamente 1000 anni) di pace durante il quale il Cristo in persona governerà la terra dalla sua capitale Gerusalemme. Alla fine di questo millennio, Satana apparirà brevemente, si batterà ma sarà vinto. A questo seguirà la risurrezione di tutti i morti e Cristo siederà per il Giudizio Universale.

Con questa ricetta in mano, le sette protestanti che hanno abbracciato questo dogma dispensazionalista si sono messe a cercare di portare a termine la profezia. Per fare questo dovevano radunare degli Ebrei, ricostituire il Regno di Israele e dare inizio a una guerra gigantesca. Era una grande sfida, perché fino ad allora i Giudei europei (considerati i discendenti dei vecchi Ebrei) erano considerati come dei pagani ed espulsi, da tutti i paesi, compresa l’Inghilterra. Ma ora che si sono rivelati un ingrediente chiave nella ricetta dell’Apocalisse (questo è avvenuto in Inghilterra sotto Cromwell), sono stati autorizzati a tornare e sono stati trattati gentilmente.

Ci sono dei seri problemi nella la logica di questo dogma dispensazionalista. Prima di tutto assimilare i Giudei europei moderni agli Ebrei del passato biblico equivale un po’ a dire che il sovrano del Regno Unito è una nave da crociera dismessa, attraccata a Dubai e utilizzata come hotel, dato che tutti e due si chiamano Queen Elizabeth II. Secondariamente assimilare il regno di Israele teorico a partire dal quale Gesù Cristo governerà la terra per 1000 anni allo Stato moderno di Israele non è affatto politicamente astuto: la Knesset potrebbe non approvare questa soluzione. Terzo: la Bibbia ha manifestamente torto in quanto a cronologia stretta. Se, come si indica nel libro della Genesi, Dio ha creato Eva partendo da una costola di Adamo, allora questa costola dovrebbe contenere diversi elementi come per esempio il carbonio ( Adamo ed Eva sono delle forme di vita a base di carbonio). Ma il carbone non si genera se non quando una stella diventa una Nova, e le stelle impiegano un milione di anni a diventarlo. Allora, come s’è potuto creare questo angolo di Universo in soli 7 giorni?

L’assurdità apocalittica è passata dall’Inghilterra all’America del Nord con i puritani. La si è radicata tra i cristiani fondamentalisti ed evangelici degli Stati Uniti e del Canada. Nel corso del cammino, sono state fatte numerose predizioni riguardanti il momento esatto di questa Estasi. I millenaristi hanno avuto il torto di predire che si sarebbe verificata nell’aprile del 1843; più tardi, la paura dell’anno 2000 ha indotto a credere che l’Estasi fosse prevista per il primo gennaio 2000. Molti avvenimenti, dallo scoppio delle guerre al naufragio del Titanic, sono stati interpretati come segnali che la fine dei tempi era vicina. Grazie agli sforzi di diversi dispensazionalisti ben organizzati, il dogma dispensazionalista si è radicato nella cultura popolare americana.

Perché questo è importante ? Considerate questo: i due soli gruppi più della metà dei membri dei quali sostengono sistematicamente lo Stato di Israele sono gli Ebrei e i protestanti evangelici, mentre invece solo il 35% degli americani esprime un sostegno a Israele e il 37% alla Palestina. Tenendo conto del margine di errore è poco (fonte: Gallup). È facile immaginare perché gli Ebrei sostengono Israele (in fondo è lo stato ebraico); ma perché i protestanti evangelici? Ecco la risposta: quando si è posta loro la domanda “Israele soddisfa la profezia biblica della seconda venuta?”, solo la maggioranza dei bianchi evangelici e dei neri hanno risposto “sì” (63% di bianchi e 51 % dei neri) mentre il 76% dei non credenti ha detto “no” (fonte Pew Forum). Un sondaggio Harris ha determinato che su circa 89 milioni di persone che negli Stati Uniti sostengono Israele, circa 32 milioni lo fanno in ragione delle credenze dispensazionaliste, escatologiche. Quando si è chiesto loro quali avvenimenti nel mondo fossero segno della fine dei tempi, era molto citato il conflitto arabo-israeliano (fonte: Tarrance Group).

Questi dati ci portano a concludere che negli Stati Uniti, il dispensazionalismo non è in nessun modo un fenomeno marginale, e che il letteralismo biblico è un fattore molto importante del sostegno politico di cui beneficia Israele. Anche se questo è più concentrato nel Sud, non è circoscritto lì e non è neanche riconducibile a un solo partito: in tutto il paese, il 40% dei repubblicani il 38% dei democratici e il 33% degli indipendenti hanno affermato che Israele era quello che facilitava il Secondo Avvento. Per il Sud i numeri sono il 53% dei Repubblicani, 50% dei Democratici e 44% degli Indipendenti .

Dal punto di vista dell’establishment di Washington, la predominanza del dispensazionalismo è una facilitazione. Dopo tutto il congresso americano è stato cooptato dalle lobby israeliane e il dispensazionalismo fornisce una copertura politica per le loro azioni al servizio di una potenza straniera e crea l’apparenza che essi seguano i desideri degli americani piuttosto che rispondere alle esigenze degli Israeliani. Così da un punto di vista politico, i protestanti evangelici non sono altro che degli utili idioti che servono ad un programma politico israeliano.

E’ piuttosto pericoloso far cooptare la propria classe politica da una potenza straniera minore che si trova in una regione instabile e fortemente militarizzata, piena di conflitti e di contrasti cronici. Questo pericolo è esacerbato dal fatto che l’esercito americano è stato permeato ugualmente dal pensiero dispensazionalista. A partire dallla guerra del Vietnam, contro la quale numerose confessioni religiose hanno protestato, gli evangelici hanno cominciato a trattare l’esercito con un campo fertile per il loro lavoro di missionari. Attualmente più di due terzi dei cappellani militari sono affilati delle confessioni evangeliche o pentecostali. La prospettiva che mettono avanti ai militari e agli ufficiali di tutti i ranghi è che il loro compito è servire “il disegno di Dio” piuttosto che fare semplicemente il loro dovere. E qual è “il disegno di Dio”? Sicuramente quello di realizzare la profezia biblica della fine dei tempi !

Ciò che rende ulteriormente pericolosa questa situazione già pericolosa, è che la finestra di opportunità per scatenare quel tipo di guerra che secondo loro darebbe inizio all’Apocalisse, si chiude rapidamente. Il Pentagono ha annunciato che le grandi operazioni di combattimento in Iraq sono finalmente terminate. La Siria è stata quasi persa dagli Stati Uniti, con quei pochi avamposti nel deserto che non servono a niente, ora che l’Isis è quasi cancellata. Assad ha consolidato il suo territorio, la Turchia distrugge i sogni curdi di autonomia, e l’esercito Russo controlla una grande parte dello spazio aereo. Neanche Israele spinge con tutto il suo peso per dare inizio all’Armageddon. La sua ultima esperienza con l’invasione del Libano nel 2006 non è andata bene, e i suoi attacchi aerei sporadici sulla Siria stanno per finire dopo che la Russia avrà aggiornato i sistemi di difesa aerea della Siria con la sua tecnologia recente (S-300).

Mentre comincia a mancare la speranza, tutto ciò che servirebbe sarebbe un battitore libero al quale l’Estasi fa prudere le mani, che metta in pista una sequenza di avvenimenti che potrebbe teoricamente degenerare in guerra totale. In pratica tutte le grandi potenze, guardando agli Stati Uniti, comprendono molto bene che stanno esaminando un paziente mentalmente disturbato e non sono suscettibili di rispondere alle provocazioni con una escalation aperta. Una provocazione è tutto ciò che un battitore libero sarebbe capace di produrre: un missile o due persi. Lo scenario complessivo del dottor Stranamore non è semplicemente possibile: ci sono troppe chiusure e troppe misure di salvaguardia perché un solo operatore possa farlo scattare. Ci vorrebbe una cospirazione più grande, ma più la cospirazione è grande, più diventa facile scoprirla. Aggiungete a questo che dare inizio a un qualunque tipo di confronto militare diretto tra le grandi potenze è sostanzialmente un’operazione suicida per tutte le parti coinvolte, combinatelo col fatto che per i veri credenti il suicidio è vietato e dunque la probabilità di fare iniziare una guerra totale per adempiere la profezia biblica scende quasi a zero.

Infine, facendo una carrellata all’indietro per guardare la situazione con una prospettiva molto più ampia, la vera religione che opera negli Stati Uniti non è il cristianesimo ma il culto di Mammona. Più precisamente, il compito dell’esercito americano è stato di difendere il petrodollaro, attaccando in modo vendicativo e con rabbia furiosa tutti quelli che cercavano di sfuggire a questo sistema, perché è lui che permette agli Stati Uniti di imporre continuamente un debito ridicolmente enorme al resto del mondo a tassi di interesse artificialmente bassi. Se non ci fosse questo sistema gli Stati Uniti si troverebbero rapidamente in fallimento. Saddam Hussein ha cercato di uscirne ma è stato impiccato; anche Muhammar Gheddafi è morto in un modo orribile. Ora però la Cina ha lanciato con successo il suo petro-Yuan basato sull’oro, e l’esercito americano non sarà in grado di fare alcunchè al proposito. L’epoca in cui gli Stati Uniti potevano regolare i loro problemi finanziari con dei mezzi militari sta per finire.

Il culto americano di Mammona non è considerato una religione, perché il posto è già tenuto da diverse altre credenze, e poi “Nessuno può servire due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure terrà le parti di uno e criticherà l’altro. Non potete servire Dio e Mammona.” [Matteo 6.24] Ma gli americani giudicano un po’ tutto in termini di valore venale e in pratica adorano i ricchi e i potenti perché nella loro considerazione il denaro è la bontà, e malgrado tutta questa bontà e senza voler infierire troppo, c’è un bel giro di stronzi. Il dollaro super potente è un elemento chiave di questo rituale della fiducia e costituisce il collante che tiene unita l’America. Quando questo sistema alla fine farà fallimento, basterà un Crepuscolo degli Dei per soddisfare anche i più apocalittici.

 

 

nota

1 -Il dispensazionalismo è una corrente teologica di origine anglosassone; trae il suo nome dal termine inglese dispensation che, nella versione autorizzata della Bibbia di re Giacomo, ricorre nel Nuovo Testamento greco come traduzione del termine οικονομια (da cui la parola italiana “economia”), dal significato di “amministrazione” (di una casa o proprietà). L’apostolo “amministra”, dispensa, l’annuncio dell’Evangelo. Egli ha ricevuto da Dio un incarico: “dispensare” la Sua grazia. Dispensazione indica pure il periodo in cui avviene una particolare dispensazione, o ciò che Dio si compiace di provvedere in un dato periodo. ( da Wikipedia)

 


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4.05.2018

 

 

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