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Ottobre 29, 2019

 

Abbiamo rivolte in mezzo mondo. Non ci saranno dei problemi di democrazia?

by Guido da Landriano

 

Ci sono rivolte popolari in mezzo mondo, con motivazioni diverse, ma quasi tutte di carattere sociale. Queste rivoluzioni colpiscono sia paesi avanzati, sia in via di sviluppo. Ecco una mappa completa:

 

Citando i casi più noti:

Hong Kong: manifestazioni contro l’amministrazione filocinese;

Cile: 1,2 milioni di persone in piazza contro la politica di austerità del governo Pinera ed il carovita

Ecuador: manifestazioni anche violente contro le politiche di austerità del governo di Lenin Moreno;

Bolivia: disordini e manifestazioni dopo la riconferma elettorale del presidente Evo Morales;

Indonesia. proteste contro la corruzione del governo;

Zimbabwe: proteste per il ritorno dell’iperinflazione

Francia: Gilet Gialli. Gilet Neri

Spagna: rivolta in  Catalogna;

Iraq: proteste contro la corruzione del governo;

Albania:proteste contro la corruzione.

Ci fermiamo per non diventare noiosi. Oltre a queste manifestazioni di piazza abbiamo anche manifestazioni “Elettorali”, come le continue sconfitte della Grosse Koalitione alle elezioni locali, la vittoria di Fernandez in Argentina o il risultato disastroso del governo in  Umbria. Qualcosa di serio non va al mondo:

 

- in molti paesi i meccanismi democratici, che dovrebbero premettere l’espressione della volontà popolare, sono distorti, come avviene in Francia dove Macron governa in modo assoluto con il 27% dei voti dei francesi;

- i problemi sociali imposti dalla politiche di austerità del FMI o di altri organi internazionali;

- l’assenza di politici in grado di utilizzare la qualità della moderazione e della mediazione, come in Spagna.

 

Se pensate che si tratti solo di un momento di sbandamento siate pronti a ricredervi. Il 2020 porterà questi eventi alle stelle. Il mondo continuerà a bruciare

 

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