Tre palestinesi feriti durante manifestazioni notturne a Gaza

 

PIC – Infopal - 26/2/2019 - Tre palestinesi sono stati feriti lunedì sera, quando le forze israeliane hanno attaccato delle manifestazioni notturne in diverse zone di confine nella Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità palestinese ha affermato che tre manifestanti hanno riportato ferite diverse durante l’attacco. Un giornalista di PIC a Gaza ha affermato che decine di giovani hanno dato fuoco a pneumatici, hanno usato altoparlanti per cantare delle canzoni nazionali e per riprodurre il suono di sirene,  e hanno puntato raggi laser sui soldati dietro le recinzioni di confine. Gli organizzatori sostengono che i raduni notturni mirano a creare confusione tra le forze israeliane dietro le barriere di confine. Le proteste notturne sono parte di una rinascita nelle manifestazioni di confine dopo una breve pausa dopo che Egitto, Qatar e funzionari delle Nazioni Unite non sono riusciti a negoziare una tregua a lungo termine tra Hamas e Israele.

 

267 Palestinesi uccisi dall’inizio della Grande Marcia del Ritorno

 

Quds Press – Infopal - 26/2/2019 - Il Centro per i diritti umani a Gaza, al-Mizan, ha rivelato che dall’inizio della Grande Marcia del Ritorno e per la Rottura dell’assedio a Gaza,  il 30 marzo dell’anno scorso, e fino a venerdì, 267 palestinesi sono stati uccisi; mentre il numero dei feriti è arrivato a 14.673. Il centro ha dichiarato in un comunicato stampa che tra i 267 palestinesi uccisi ci sono 43 minorenni, due donne, otto disabili, tre soccorritori e due giornalisti. Inoltre, le autorità di occupazione continuano a detenere le salme di 11 palestinesi uccisi. Per quanto riguarda i feriti, il Centro per i diritti umani ha chiarito che dall’inizio della Marcia sono stati registrati 14.673 feriti, tra cui 3128 minorenni, 653 donne, 171 soccorritori e 148 giornalisti. Al-Mizan ha denunciato con forza il comportamento delle truppe di occupazione che prendono di mira i partecipanti alla Grande Marcia, soprattutto i bambini e le donne;  la loro insistenza a perseguitare i membri delle squadre mediche ed i giornalisti “nonostante i loro distintivi”, e a ferire i civili deliberatamente, senza prestare attenzione alle norme sancite dalla legge internazionale, e ai diritti umani. Il centro ha affermato che il silenzio della comunità internazionale, che tralascia i propri obblighi legali basati sulla IV convenzione di Ginevra e che chiude gli occhi davanti alle violazioni della legge internazionale e dei diritti umani – commesse da parte delle forze di occupazione israeliane verso gli abitanti dei Territori palestinesi -, incoraggia le autorità israeliane a proseguire gli atti di omicidio, senza avere il minimo timore di essere perseguite. Il centro ha invitato la comunità internazionale a intraprendere un’azione  immediata per mettere fine alle violazioni gravi e sistematiche commesse dalle truppe israeliane; a porre termine all’immunità di cui godono le forze e i generali israeliani; a perseguire tutti coloro che sono coinvolti in tali trasgressioni, ritenendo che ciò rappresenti l’unico metodo per garantire il rispetto delle norme internazionali, e per una realizzazione della giustizia in questa regione del mondo.

Il centro per i diritti umani ha sottolineato l’urgenza di porre fine all’assedio su Gaza, che rappresenta una trasgressione grave della legge internazionale che porta al continuo deterioramento delle condizioni umane e dei diritti umani. Venerdì scorso, durante la loro partecipazione alla Grande Marcia per il Ritorno e la Rottura dell’assedio, un ragazzo palestinese è stato ucciso, mentre altri 41 palestinesi sono rimasti feriti dai proiettili dell’occupazione israeliana ai confini orientali della Striscia di Gaza. - Traduzione di Heba Soliman

 

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