Fonte: hispantv.com/noticias/palestina

https://www.controinformazione.info/

 3 Novembre 2019

 

I soldati israeliani sparano “per divertimento” ai giovani palestinesi

Traduzione di Luciano Lago

 

Un video, diventato virale sui social media, mostra come i soldati del regime israeliano sparano “per divertimento” a un giovene palestinese disarmato.

La registrazione pubblicata sabato mostra l’ora in cui gli agenti di polizia israeliani non consentono a un giovane palestinese di passare attraverso un checkpoint nellaCisgiordania occupata e di ordinargli di voltarsi e tornare al luogo di origine.

 

https://www.hispantv.com/noticias/palestina/441472/israel-disparan-herido-cisjordania

 

Il palestinese, che trasportava uno zaino e una carta d’identità, inizia ad allontanarsi con le braccia alzate, prima di ricevere pochi secondi dopo un colpo da un agente israeliano che gli raggiunge la schiena e lo lascia a terra.

Dopo che il video è trapelato, la polizia del regime israeliano ha riferito che l’incidente è avvenuto un anno e mezzo fa e che il palestinese è stato ferito da un “proiettile a punta di spugna”.Inoltre, ha affermato che tutti gli agenti coinvolti negli eventi erano stati puniti o trasferiti ad altre unità.

 

Il quotidiano israeliano Haaretz tuttavia ha spiegato che l’agente in questione, accusato di aver sparato ai palestinesi per “divertimento”, è stato arrestato e portato davanti a un tribunale israeliano per spiegare cosa è successo.Spesso soldati e ufficiali di polizia del regime israeliano sparano ai palestinesi, tra cui donne e bambini, con totale impunità. Molte vittime sono state colpite alla testa o al torace, anche a distanza 
ravvicinata, suggerendo che le forze israeliane usano una strategia di fuoco deliberata per uccidere o ferire gravemente.

Le autorità israeliane di solito arrestano agenti di polizia o soldati che attaccano i palestinesi entro pochi giorni, e poi li rilasciano senza ricevere adeguata punizione per il crimine commesso. Nel peggiore dei casi, scelgono di espellere l’aggressore dalla polizia o dall’esercito.

 

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