ansamed cipro

18 settembre 2020

 

Divina Cypria, viaggio tra simboli antica cristianità a Cipro

 

Il libro accompagna il lettore tra simbolismo e patrimonio culturale

 

"L'obiettivo del mio lavoro è di portare il lettore in un viaggio di scoperta delle immagini della cristianità e spiegare l'origine e il significato di circa 120 simboli che ho fotografato sull'isola di Cipro". Così Furio Morroni presenta il suo 'Divina Cypria', un volume sull'evoluzione storica della cristianità a Cipro attraverso il racconto dei simboli che ancora oggi la rappresentano. Il libro sarà presentato il 25 settembre al centro di Arti Visive e ricerche della Fondazione Costas e Rita Severis di Nicosia, alla presenza dell'autore, ex giornalista dell'ANSA, con il ministro degli Esteri di Cipro Nikos Christodoulides, il vescovo di Tamasos e Orinis, Isaias e l'ambasciatore italiano a Cipro Andrea Cavallari. Morroni spiega che nella sua ricerca "Ho provato non solo a sottolineare l'origine dei simboli, che vengono anche da culti che hanno preceduto il cristianesimo, ma anche a spiegare perché attraverso il tempo hanno assunto un loro valore e attraverso quali passaggi storici, artistici e culturale questo è avvenuto". Il libro porta il lettore in 300 pagine con oltre 500 fotografie e con l'analisi dei simboli presenti in alcuni importanti siti archeologici anche inclusi nella lista Unesco.


Un viaggio, sottolinea Enela Korka, archeologa e direttrice generale delle antichità e del patrimonio culturale al ministero ellenico della cultura e sport, "in cui Morroni organizza metodologicamente il ricco materiale l'approccio alle fonti antiche, illuminando sia il background mitologico che concettuale dei simboli. La sua ricerca è la completa esposizione dell'espressione intellettuale della prima cristianità a Cipro". Una storia che a Cipro comincia pochi anni dopo la morte di Gesù: l'arrivo dei primi giudeo-cristiani sull'isola non fu dovuto soltanto alla relativa vicinanza con la Palestina di allora, ma indotto anche dalla lapidazione di Stefano, primo martire cristiano linciato da una folla di ebrei ellenizzati.


Che il Cristianesimo abbia messo presto e rapidamente profonde radici a Cipro è confermato dalle vestigia di almeno novanta tra chiese e basiliche edificate a partire dal IV secolo fino alla metà del VII quando cominciarono le incursioni arabe sull'isola.
Il 27 febbraio del 380, infine, gli imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II emanarono l'editto di Tessalonica con cui il Cristianesimo venne dichiarato religione ufficiale dell'Impero. A quel tempo, però, l'isola di Cipro era già divenuta uno dei più strenui baluardi della Cristianità.


Il volume, spiega Morroni, "non è nato per essere un dizionario di simboli e neppure uno studio teoretico del concetto di simbolo. È invece, essenzialmente, un viaggio alla ricerca delle radici e dello sviluppo della nuova religione attraverso i tanti, antichissimi segni di una fede che ha visto qui spuntare i suoi albori e dei simboli che sono stati all'origine dell'espressione artistica e spirituale del Cristianesimo su quest'isola. Inoltre, lungi dall'essere un'asettica guida turistica che indica 'dove bisogna andare' o 'che cosa bisogna vedere', il volume intende proporsi al lettore come un compagno di viaggio che lo prenda per mano e lo conduca in questo itinerario fra i rovi e le pietre, i ruderi ed i mosaici, gli affreschi ed il profumo d'incenso". 

 

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