Canadian and Italian Hostages Are Freed in Mali After 15 Months

 


https://www.huffingtonpost.it/

14/03/2020

Libero l'italiano rapito in Mali e la sua compagna canadese

 

New York Times: Luca Tacchetto ed Edith Blais liberi dopo 15 mesi di prigionia

 

Luca Tacchetto e la compagna canadese Edith Blais sono stati liberati in Mali nel corso di una operazione che ha visto coinvolta la missione dell’Onu in Mali Minusma (Missione delle Nazioni Unite in Mali). Lo confermano all’ANSA fonti di intelligence. I due si troverebbero, in buone condizioni, e starebbero tornando a Bamako per poi far rientro in Italia.

Conferma all’articolo del New York Times secondo cui Luca Tacchetto e la sua amica sarebbero stati liberati dopo 15 mesi di prigionia. Erano stati catturati in Burkina Faso e trasferiti nel paese vicino.


https://www.ilpost.it/

sabato 14 marzo 2020

 

Sono stati liberati Luca Tacchetto ed Edith Blais, rapiti nel 2018 in Burkina Faso

 

La notizia è stata confermata dal ministero degli Esteri: sulla loro prigionia erano circolate pochissime informazioni

 

Sono stati liberati Luca Tacchetto ed Edith Blais, rapiti nel 2018 in Burkina Faso sul cui caso erano circolate pochissime informazioni fino a qualche settimana fa. La notizia è stata anticipata dal New York Times ed è poi stata confermata da diverse altre fonti, fra cui il ministero degli Esteri italiano a Repubblica.

Secondo le prime informazioni Tacchetto e Blais – un 30enne italiano e una 35enne canadese – sono stati rilasciati venerdì sera a Kidal, nel nord del Mali, e raggiungeranno nelle prossime ore la capitale Bamako. Secondo fonti dell’intelligence citate da ANSA sono in buone condizioni. Non è ancora chiaro di quale gruppo fossero prigionieri e a quali condizioni siano stati liberati, precisa il New York Times, secondo cui nella regione sono attivi gruppi legati sia allo Stato Islamico (o ISIS) sia ad al Qaida.

I due ragazzi erano arrivati in Burkina Faso dopo avere attraversato in auto Italia, Francia, Spagna, Marocco, Mauritania e Mali. Il 15 dicembre, il giorno prima della scomparsa, erano stati nella città di Bobo-Dioulasso, ospiti di un uomo francese. I due erano ripartiti la mattina dopo: secondo la ricostruzione del Corriere, erano diretti prima alla moschea di Bobo-Dioulasso e poi alla capitale Ouagadougou, dove dovevano andare all’ufficio immigrazione per fare un visto valido per Togo e Benin. Dopo avere lasciato la casa dell’uomo, però, erano scomparsi.

Circa un anno fa Human Rights Watch, organizzazione che si occupa di difesa dei diritti umani, aveva scritto in un rapporto che i due erano stati probabilmente portati in Mali, citando fonti della sicurezza locali. A settembre l’allora ministra degli Esteri canadese Chrystia Freeland disse a Sherbrooke, la città del Québec in cui vive Blais, che la ragazza canadese era ancora viva.

 

top