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21 marzo 2020

 

Cina guarita? I residenti dicono altro

di Nicole Hao

 

I cittadini cinesi segnalano lunghe file fuori dagli ospedali, nuovi ospedali provvisori e quarantene forzate, oltre alla prolungata chiusura delle scuole in tutto il Paese

 Il 19 marzo, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, la Commissione sanitaria nazionale cinese ha annunciato che non è stata rilevata alcuna nuova infezione nel Paese. Tuttavia, le testimonianze dirette descrivono uno scenario completamente diverso.

 

Nella città di Wuhan, primo focolaio dell’epidemia, i residenti hanno documentato lunghe code negli ospedali, mentre sembra che siano state allestite nuove strutture di emergenza per accogliere i malati.

Il nuovo coronavirus è ormai noto anche come il virus del Pcc, poiché si è diffuso nel mondo dalla città di Wuhan, dopo che le autorità del Partito Comunista Cinese (Pcc) lo hanno nascosto per circa due mesi agli occhi della comunità internazionale; questo ha consentito quindi il propagarsi del virus negli altri Paesi, compresa l’Italia: il Paese più colpito dopo la Cina. In realtà, secondo gli inattendibili dati diffusi dalle autorità comuniste, l’Italia avrebbe ormai superato ampiamente la Cina in quanto a numero di decessi.

 

Ospedali

Un cittadino cinese ha postato online un video del 19 marzo che mostra una lunga coda di persone in attesa davanti al Wuhan Union Hospital, una delle 46 strutture designate alla cura del Covid-19 : «Guardate, guardate! La gente fa la fila davanti al dipartimento per la febbre dello Wuhan Union Hospital». L’autenticità del filmato è stata confermata da Epoch Times. Nel video si contano più di trenta persone in fila con mascherine, camici chirurgici o impermeabili di plastica come avveniva durante il picco dell’epidemia, ognuna a distanza di sicurezza l’una dall’altra. Inoltre nel video si vede anche una guardia di sicurezza dell’ospedale, vestita con una tuta protettiva e una maschera N95.

 

Video: https://youtu.be/WFL9Wqk-5Sk

 

Nel frattempo, il signor Wu residente nella vicina città di Huanggang, ha lanciato un appello perché nessun ospedale di Huanggang o di Wuhan ha potuto diagnosticare la sua malattia, poiché erano tutti pieni di pazienti affetti dal virus del Pcc.

Durante un’intervista telefonica con Epoch Times la figlia di Wu ha dichiarato: «Ho chiamato i medici di Wuhan, mi hanno risposto che probabilmente mio padre ha un tumore al rene, ma che non hanno potuto accoglierlo… perché gli ospedali sono già pieni di pazienti [affetti dal virus]».

 

Nuove strutture

Nella città di Wuhan tutte le numerose strutture provvisorie che erano state allestite per l’emergenza, sono state smantellate prima dell’arrivo in città del leader cinese Xi Jinping, che ha visitato per la prima volta il focolaio dell’epidemia il 12 marzo. Tuttavia, dalle testimonianze dirette sembra che ora la tendenza si stia nuovamente invertendo.

Il 19 marzo, un operaio edile ha postato un video di un nuovo ospedale di fortuna appena allestito all’interno di uno stadio nella periferia di Wuhan: «Ancora un’altra notte e la nostra missione sarà compiuta. Un nuovo ospedale d’emergenza sarà presto operativo».

 

La signora Li residente a Wuhan, ha raccontato a Epoch Times che in tutta la città le autorità hanno recentemente istituito i cosiddetti punti di stazionamento, di solito all’interno delle università, dove i pazienti positivi al virus vengono tenuti in quarantena: «Dopo la chiusura dei 14 ospedali d’emergenza [il 10 marzo], hanno allestito 300 postazioni. Credo che siano un nuovo tipo di strutture d’emergenza. Da quello che so, molte persone non vengono diagnosticate e si auto-isolano a casa. In ogni complesso residenziale del quartiere Jiang’an di Wuhan, ci sono persone positive e costrette a rimanere a casa».

 

In un’intervista telefonica del 17 marzo, la signora Zhang, di Wuhan, ha raccontato che secondo lei l’epidemia è molto più grave di quanto dichiarato dalle autorità: «se non fosse pericolosa, [il governo] ci permetterebbe di tornare al lavoro. Tuttora le strade sono bloccate e le aziende non hanno ripreso la produzione a Wuhan».

 

Di fatto Wuhan è in isolamento dalla fine di gennaio. Per evitare che il virus si diffondesse, è stata ordinata la chiusura di tutte le aziende, i trasporti pubblici sono fermi, ed anche gli spostamenti in macchina sono vietati, come naturalmente ogni genere di eventi pubblici.

Un dato indicativo per comprendere il reale stato dell’epidemia è che tutte le scuole dell’intero Paese sono chiuse sin dalle vacanze del capodanno lunare (fine gennaio), e le lezioni si svolgono unicamente online. L’unica eccezione è rappresentata dalle scuole dello Xinjiang e del Guizhou, due provincie della Cina che recentemente hanno riaperto le scuole medie e superiori in occasione degli esami annuali.

 

Gli utenti della rete

Molti utenti del web cinese dubitano che le autorità siano realmente riuscite a contenere con successo l’epidemia. Un articolo diventato virale nel web cinese afferma che l’epidemia sarà veramente terminata solo quando verranno soddisfatte le tre seguenti condizioni:

 

- La riapertura delle scuole in tutta la Cina

- Riapertura dei confini da parte della Corea del Nord e della Russia

- Il Pcc terrà la conferenza Lianghui (Le due sessioni), uno dei più importanti eventi politici annuali del Partito Comunista Cinese.

 

Il Linaghui, che consiste nelle due sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del popolo e della Conferenza consultiva del popolo, avrebbe dovuto svolgersi dal 3 al 13 marzo, ma le autorità del Pcc ne hanno annunciato il rinvio a causa dell’epidemia già il 24 febbraio.

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