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8 Aprile 2020

 

Covid Italia: tra OMS e UE, il lupo è alla porta

di Debora Billi

 

Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, sono solo alcuni dei Paesi che hanno già deciso di riaprire tutto o quasi (persino i parrucchieri!) intorno a Pasqua.
In Germania si pensa al 20 aprile, mentre la Francia, ancora in piena e grave epidemia, ha già nominato un ministro per la ripartenza. Si vede che lì decide il governo.

In Italia invece, in una specie di romanzo distopico alla Huxley, “decidono gli scienziati”. Quegli stessi scienziati che imperversano in tv dicendo tutto e il suo contrario contraddicendosi tra loro, o che pontificano dalle pubbliche gazzette offrendo i loro preziosi consigli su tasse, export, medie imprese e casse integrazione. Siamo in piena virologocrazia.

 

D’altronde, ed è sempre più evidente, l’Italia è l’unico Paese che si sia lasciato commissariare dall’OMS. Siamo fin dal mese di gennaio un laboratorio a cielo aperto dove non solo si stanno sperimentando gli effetti di una pandemia, ma si sta anche conducendo uno stress test sulla resistenza di una popolazione occidentale alla clausura ad oltranza. Il governo è totalmente prono ai diktat di questi signori che, per loro stessa ammissione, non sanno nulla e non capiscono nulla del virus, e quindi nel dubbio ci impongono di stare rinchiusi “finché non ci sarà un vaccino” che potrebbe non esistere mai.

 

Dal fronte economico, i nostri vicini non solo riapriranno prima di noi, ma lo faranno con le tasche piene. I Paesi con cui siamo affratellati in UE hanno elargito fior di miliardi a lavoratori ed imprese: non sto a riepilogare, basti pensare che la Germania ha sovvenzionato persino gli artisti con 5mila euro cash già nel conto corrente. Non promesse televisive, delle quali non se ne è realizzata neanche una (cassa integrazione per i “piccoli” compresa), ma soldi sui conti e vero sostegno alle imprese.

 

Capite come si configura il quadro alla *loro* riapertura, vero? L’Italia ancora schiacciata sotto demenziali restrizioni OMS e con l’economia alla canna del gas, mentre la concorrenza galoppa alla faccia nostra (e magari ci contagia, perché i confinanti saranno tutti riaperti). Aziende altrui che ci fregano l’export, o peggio fanno shopping delle nostre imprese che abbandonate a se stesse chiudono a raffica. Esagero? Gli aiuti tedeschi alle proprie aziende servono a questo: guardate le cifre in ballo.

 

Il governo intanto, in UE, sta ginocchioni supplicando il permesso da quegli stessi concorrenti che si preparano a farci fuori. Più demente di così è difficile immaginare. Non capiterà mai più un’occasione come questa per mollare la UE al proprio destino e rialzarci da soli: ma tra le tante virtù nazionali, il coraggio non è mai stato ai primi posti. Così ci faremo ancora comandare da OMS e UE, i lupi alla porta, che tutto hanno in mente fuorché il nostro interesse. Buona quarantena infinita a tutti.

 

Debora Billi


 

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9.04.2020

 

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