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08.04.2020

 

Umbria, incendio nella casa di Mario Draghi a Città della Pieve: intervengono i vigili del fuoco

 

Incendio nell'abitazione di Mario Draghi, a Città della Pieve, in Umbria. Sono intervenuti i vigili del fuoco per una canna fumaria in fiamme. Il rogo si sarebbe esteso anche a parte del tetto della casa. L'intervento è avvenuto poco prima delle 23 di martedì 7 aprile. L'ex presidente della Banca centrale europea e  potenziale candidato alla presidenza del consiglio nella successione a Giuseppe Conte in caso di governo di unità nazionale, ha una residenza nella città umbra al confine con la Toscana. Il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, conferma di avere avuto la segnalazione da parte di una concittadina che ha visto le fiamme e i lampeggianti dei vigili del fuoco davanti casa di Draghi. "Credo che questi giorni Draghi sia qui a Città della Pieve con la sua famiglia", ha detto Risini. Ulteriore conferma arriva da uno dei pompieri pievesi, contattato dal Corriere dell'Umbria proprio mentre era impegnato nelle operazioni di spegnimento del rogo nella residenza di Draghi. Al momento non risultano feriti.

 


 

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08/4/20

 

Lutto in casa Kennedy, e va a fuoco la casa di Mario Draghi

 

Draghi e Kennedy: due nomi ora anche nelle pagine di cronaca nera, pochi giorni dopo l’uscita mondiale del brano “Murder Most Foul”, in cui Bob Dylan rievoca il complotto del Deep State costato la vita a John Kennedy, ucciso a Dallas nel 1963, mettendolo in qualche modo in relazione con l’attuale emergenza coronavirus. Una denuncia clamorosa, quella di Dylan, in contemporanea con quella di Mario Draghi sulle pagine del “Financial Times”, in cui l’ex presidente della Bce – richiamandosi al New Deal di Roosevelt – invoca la fine del rigore finanziario, se si vuole ricostruire l’economia disastrata dalla pandemia. Pochi giorni dopo le esternazioni di Dylan e Draghi, è scomparsa nel nulla Maeve Kennedy Townsend McKean, nipote quarantenne di Bob Kennedy, fratello di John, a sua volta assassinato (a Los Angeles, nel 1968). A una settimana dalla scomparsa – in mare – Maeve Kennedy è stata quindi ritrovata cadavere il 7 aprile, lungo le coste del Maryland. E in serata, a migliaia di chilometri di distanza – a Città della Pieve – i vigili del fuoco sono dovuti accorrere per spegnere lo strano incendio innescatosi nella residenza italiana di Mario Draghi, proprio mentre a Bruxelles era riunito l’Eurogruppo. Le fiamme hanno intaccato il tetto dell’abitazione (sempre il tetto era stato incenerito dal rogo della cattedrale parigina di Notre-Dame, esattamente un anno fa, dando il destro a suggestive interpretazioni simbologiche tra chi sospetta l’origine dolosa del disastro).

 

Secondo il “Corriere dell’Umbria“, i pompieri intervenuti a Città della Pieve, al confine con la Toscana, avrebbero rilevato nella canna fumaria l’origine dell’incendio che ha poi attaccato il tetto della casa italiana di Draghi. L’ex presidente della Banca Centrale Europea, ricorda il giornale, è anche «il potenziale candidato alla presidenza del Consiglio nella successione a Giuseppe Conte in caso di governo di unità nazionale». Secondo Gioele Magaldi, massone progressista e presidente del Movimento Roosevelt (nonché autore del saggio “Massoni”), Mario Draghi – fino a ieri militante nell’ala più reazionaria della massoneria sovranazionale, responsabile dell’austerity europea che ha sabotato l’economia – si sarebbe avvicinato al circuito della massoneria progressista, del quale (assicura Magaldi) fa parte lo stesso Bob Dylan, la cui canzone kennedyana – pubblicata non a caso in piena emergenza coronavirus – richiama l’attenzione su John Kennedy per ricordare la fine violenta delle speranze in un mondo migliore, imposta da un attentato particolarmente infame, che vide coinvolti la Cia, l’Fbi e tre diversi futuri presidenti americani (Johnson, Nixon e Bush senior).

 

Sempre secondo Magaldi, Draghi sarebbe ora sceso in campo per sostenere la “controffensiva democratica” delle forze che – in tutto il mondo, in modo trasversale – tentano di opporsi alla “politica del coronavirus”, che in base al modello cinese sperimentato a Wuhan con la benedizione dell’Oms impone severe restrizioni alle libertà personali, che qualcuno spera diventino permanenti. Magaldi denuncia la “filiera del rigore” inaugurata nel 1975 dal manifesto “La crisi della democrazia” sollecitato dalla Commissione Trilaterale dominata da Kissinger, il potente “massone neoaristocratico” che per primo sdoganò la Cina con l’intento di farne un modello anche per un futuro Occidente post-democratico, quello che si intravede oggi sotto le legislazioni speciali introdotte grazie alla paura del virus. Nel suo lavoro editoriale, Magaldi fa risalire proprio all’uccisione di John Kennedy (seguita a ruota da quelle di Bob Kennedy e Martin Luther King) la fine della speranza in un Occidente migliore, prospero e libero dall’angoscia, patria dei diritti sociali e civili. Dopo di allora, a partire dal golpe cileno del 1973, il neoliberismo è andato direttamente al governo, fino a produrre in Europa la catastrofe socio-economica che ha schiantato l’Italia, fermandone la corsa (il Belpaese era la quinta potenza industriale del mondo, prima che Mani Pulite rottamasse la classe politica della Prima Repubblica).

 

Fa impressione, intanto, l’ennesimo lutto in casa Kennedy ad appena una settimana di distanza dall’omaggio di Dylan a Jfk (oltre 2 milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube, in pochi giorni, per “Murder Most Foul“). Il corpo senza vita di Maeve Kennedy Townsend McKean è stato ritrovato in mare nella Baia di Chesapeake. Il cadavere di Maeve è stato localizzato a sette metri di profondità, quattro chilometri più a sud rispetto alla casa di sua madre a Shady Side, nel Maryland, dove giovedì sera la donna era uscita in canoa insieme al figlio Gideon, di 8 anni, che risulta ancora disperso. Madre e figlio sarebbero stati visti per l’ultima volta allontanarsi a bordo di un kajak: secondo fonti di stampa «stavano cercando di recuperare una palla, ma a causa della corrente non erano più riusciti a tornare a riva». Maeve era la figlia di Kathleen Kennedy Townsend, vice-governatrice del Maryland, a sua volta figlia di Robert Kennedy, fratello di John. Era sposata con David McKean, avvocato di diritti civili a Washington, ed era madre di quattro figli. Lavorava come dirigente alla Georgetown University di Washington, dove risiedeva con la famiglia.

 

Inevitabilmente, i giornali riparlano della “maledizione” della famiglia Kennedy, dopo le perdite di John e Bob. Qualche mese fa era morta un’altra nipote di Robert Kennedy, Saoirse Hill, deceduta a 22 anni «in seguito a un mix letale di droga e farmaci». Un altro fratello di John e Bob, Joseph Kennedy, era morto nel ’44 durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre una sorella, Kathleen, aveva perso la vita nel ’48 in un incidente aereo. Risale al 1984 la morte di David Kennedy, figlio di Robert, ucciso «da un’overdose di farmaci», mentre nel ’97 è scomparso un altro dei figli, Michael, in un incidente sulle piste di sci. Ancora: nel ‘99 aveva perso la vita uno dei figli di Jfk, John, insieme alla moglie e alla cognata, in un incidente aereo lungo la costa di Martha’s Vineyard, in Massachusetts. Nel 2011, infine, ancora una morte prematura: quella di Kara, figlia di Edward Kennedy, «stroncata da un infarto». Lo stesso anno si sarebbe suicidata Mary Richardson, moglie di Robert Kennedy jr., notissimo avvocato, in prima linea – insieme all’attore Robert De Niro – contro gli abusi delle campagne vaccinali e nella denuncia della correlazione tra vaccini e autismo. Robert junior è l’ennesimo Kennedy che dà fastidio al potere (in questo caso, sanitario: quello che si sta affermando a livello mondiale, grazie alla gestione “cinese” del coronavirus raccomandata dall’Oms). Un contesto sinistro, che fa da contorno anche alla strana morte di Maeve Kennedy?

 

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16/04/2019

 

Il mistero di una quartina del famoso veggente interpretata da una astrologa britannica

 

Un attentato, un complotto islamico, un gilet giallo. Da ieri girano sul web le teorie più assurde sul rigo che ha devastato la cattedrale di Notre Dame a Parigiti. E ora sta facendo il giro del web anche una profezia di Nostradamus che in quartina avrebbe previsto l'incendio. E' stata l'astrologa britannica Jessica Adams a diffondere la quartina del noto veggente che così recita: «La testa di Ariete, Giove e Saturno. Dio eterno, quali cambiamenti ci aspettano? Dopo un lungo secolo il male ritornerà. Francia e Italia, quali emozioni subirete?».  


Chi interpreta le profezie del famoso astrologo e scrittore francese,  vede in quelle parole un riferimento alla data e al luogo dell'incendio, ma anche al fatto che il disastro abbia colpito un simbolo del cattolicesimo. Secondo la Adams, proprio ieri pomerigggio, quando è divampato l'incendio, c’è stata una particolare congiunzione astrale che ha coinvolto Ariete, Giove e Saturno, come scritto nel presagio di Nostradamus. E la Addams sostiene che questa particolare congiunzione astrale si verifica una volta ogni cento anni: ecco quindi l'interpretazione di “lungo secolo”. 

 

L'astrologa inglese - per confermare la profezia si riferisce al disatro di ieri nella cattedrale di Parigi - spiega che il termine “Dio eterno” fa riferimento al luogo di culto, quindi alla chiesa simbolo della capitale parigina. E la Adams cita anche il tweet di Emmanuel Macron sul rogo: «Notre-Dame è invasa dalle fiamme. Emozione di un’intera nazione…» ha scritto sui social il capo dell'Eliseo. «Francia e Italia, quali emozioni subirete?» scriveva invece Nostradamus, secondo il quale quindi ci sarebbe una "forte emozione" anche per l'Italia.

 

Altro sull’incendio di Notre Dame lo trovi qui

http://www.reteccp.org/primepage/2019/demoeuropa19/parigi.html

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