Thursday, February 6, 2020

 

The DNC loses trust again.

 

Right from the start in the 2020 US presidential elections. After a 2016 presidential primary race riddled with scandals, all of which worked against Bernie Sanders to the advantage of anointed establishment favorite Hillary Clinton, the 2020 Democratic presidential primary elections officially began with a massive scandal working against Bernie Sanders to the advantage of an establishment favorite.


 

6 febbraio 2020

 

Ha vinto Sanders, non Buttigieg

di Paolo Flores d’Arcais

 

 

Perché su tutti i giornali e i siti si legge che Buttigieg ha vinto (o sta vincendo) le primarie democratiche nello Iowa, mentre col 97% dei Caucuses* scrutinati è Sanders a essere nettamente in testa?

 

Eppure i dati sono di facile reperimento, basta andare sul sito del New York Times. Dove i voti che vengono riportati (alle 11 ora italiana, 5 ora di New York) sono i seguenti: su 172,510 voti espressi, Sanders 42,672, Buttigieg 36,718, Warren 32,007, Biden 25,699 e Klobuchar 21,896, dispersi tutti gli altri. In percentuale: Sanders 24,73%, Buttigieg 21,28%, Warren 18,55%, Biden 14,90%, Klobuchar 12,69%.

 

Invece, i dati che vengono riportati dalle testate italiane (e che vengono dati dal New York Times come prima apparizione, seguita solo in seconda “schermata” dai dati dei voti) riguardano non già i voti ottenuti, unica misura dell’effettivo consenso, ma i delegati che ogni candidato avrà alla Convention dell’Iowa, che sceglierà poi i 41 rappresentanti alla Convention nazionale del partito.

 

Lo scarto è dovuto al complicato sistema di rappresentanza. In ogni Caucus (in genere tra le 100 e le 200 persone), i partecipanti votano innanzitutto per il loro candidato preferito (votano fisicamente: disponendosi in zone diverse della palestra o chiesa o altra sede in cui il Caucus si svolge). Gli “incerti” e i sostenitori dei candidati che non hanno raggiunto il 15% dei votanti devono allora redistribuirsi tra i candidati che hanno superato quella soglia, oppure rinunciare a votare.

 

Ovviamente solo il conteggio del primo voto indica l’effettiva preferenza per un candidato. Ma anche se si considerano i voti finali, dopo la redistribuzione, la tabella del NYT indica che Sanders è in testa: Sanders 44,753, Buttigieg 42,235, Warren 34,312, Biden 23,051, Klobuchar 20,525.

 

Se Buttigieg per il momento prevale di un soffio per numero di delegati (550 contro i 547 di Sanders) è perciò solo perché i suoi consensi sono distribuiti in modo più omogeneo in tutti i Caucuses, mentre evidentemente Sanders in qualcuno non ha raggiunto il 15%.

 

Ora, perché i giornali italiani non danno queste elementari informazioni? Mistero doloroso.

Nota

 

* Il più celebre esempio di questa tipologia è quello adottato da alcuni Stati dell'Unione per scegliere i candidati alla presidenza degli Stati Uniti.

 

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