Fonti: Al Masdar News – Veterans Today – South Front

https://www.controinformazione.info/

5 Agosto 2020

 

A Beirut è stata utilizzata una carica nucleare miniaturizzata. Difficile nascondere la situazione. Migliaia di vittime.

di Luciano Lago

 

Iniziano ad emergere nuove informazioni sull’attacco effettuato ieri Martedì 04 Agosto contro Beirut. Informazioni accuratamente oscurate e camuffate dai media occidentali che seguitano a parlare di “incidente”.

 

Fonti militari ben documentate ed influenti di Beirut deducono, dal tipo di esplosione e dalle polveri rilasciate a seguito dell’esplosione, che si tratta di una carica corrispondente a 100 volte l’energia scagionata dall’esplosione di Tianjin del 2015, calcolata come equivalente a 5,4 chilotoni di equivalente TNT. Questo significa che a Beirut è stata utilizzata sicuramente una bomba tattica nucleare miniaturizzata per far saltare il porto, i depositi circostanti ed una area della città, seminando il terrore .

 

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Esperti nucleari, fra cui personale dell’AIEA, hanno indicato che le particelle sprigionate dalla palla di fuoco scaturita dall’esplosione sono un chiaro indizio di una carica nucleare, se pure miniaturizzata.

Questo spiega il numero di vittime che va crescendo di ora in ora e si parla ormai di qualche migliaio di vittime, di parecchie migliaia di feriti con numero difficilmente calcolabile, data la distruzione avvenuta di tre ospedali della città martoriata. Uno scenario tipico di una esplosione nucleare, mentre le stesse autorità invitano coloro che possono ad abbandonare la città e mettersi al sicuro dalle radiazioni e dalle esalazioni tossiche che avranno conseguenze nocive nel medio e lungo periodo.

 

Quello che risulta chiaro è che una operazione di questo tipo non può essere realizzata da un gruppo terroristico ma piuttosto da uno stato estero o da una agenzia di intelligence che mira a destabilizzare il Libano per far crollare l’attuale regime e provocare una ribellione contro Hezbollah, il nemico n. 1 di Israele.

La fonte militare afferma che la prima esplosione sarebbe stata causata da un missile israeliano anti-nave del tipo Gabriel. La seconda esplosione può essere stata causata dal missile israeliano Delilah sparato da un F-16. Si sottolinea il maldestro tentativo delle autorità di mascherare questa azione con delle bugie non credibili, come l’esplosione di giochi pirotecnici e successivamente quella dei materiali di nitrato di ammonio, fertilizzanti in giacenza presso un magazzino portuale in attesa di esser impiegati non si sa dove. Una serie di menzogne con della disinformazione che mirava a coprire i fatti essenziali come la sfera al plasma a grande altezza, tipica di una esplosione nucleare e il colore bianco che indica temperature estremamente elevate che derivano da una carica nucleare.

 

L’obiettivo poteva essere un deposito di missili di Hezbollah e questo sarebbe confermato dalle colonne di fumo scuro che si sono levate in alto che indicano carburante liquido per i missili che è andato in combustione. A ulteriore conferma, lo scenario causato dall’onda d’urto che ha investito tutta la città e che ha causato danni anche all’interno di edifici a distanza di Km. dall’esplosione, con uno scenario simile a quello causato dalla bomba di Hiroshoima e Nagasaki.

 

Beirut esplosione carica nucleare

Che il responsabile di questo disastro sia Israele è fuori di dubbio, considerando che Israele stava pianificando di attaccare Beirut 5 giorni prima, come rappresaglia per gli attacchi militari di Hezbollah sul Golan dei giorni scorsi, che non sono stati riportati ufficialmente dai media e per la decisione di neutralizzare una volta per tutte il potenziale offensivo di Hezbollah.

 

Beirut Fungo bianco tipico esplosione nucleare

 

Una volta che sarà squarciata la cortina di menzogne e affiorerà la verità, ci saranno conseguenze e non saranno da poco. Si aspetta l’arrivo di una squadra di tecnici nucleari russi che faranno i rilievi sulla zona dell’esplosione per certificare l’utilizzo del tipo di carica nucleare utilizzata.

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