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23 Febbraio 2020

 

Non siamo preparati

di Luca Sofri

 

Il problema, stavolta, tra i terroristi e i minimizzatori, è che la realtà delle cose proprio non si può sapere. Abbiamo a che fare con un caso in cui neppure “il parere degli esperti” è risolutivo, se anche qualcuno lo ascoltasse: mi riferisco al parere sulla pericolosità del nuovo coronavirus. Perché nemmeno virologi e infettivologi sanno cosa succederà, quali siano i pericoli reali: la reazione è quindi di estrema e saggia prudenza con scelte senza precedenti, non per paura di un rischio reale ma di uno potenziale e al momento ignoto.


Solo che nelle nostre umane menti – aggiungeteci alcuni nostri disumani media – l’effetto di questa estrema e saggia prudenza con scelte senza precedenti è il panico esagerato. E le reazioni di panico esagerato – strumentalizzate e alimentate a loro volta – generano reazioni di minimizzazione. Presi in mezzo, quelli che vorrebbero una parola chiara e completa non la trovano, perché non c’è. È una post verità di fatto, oppure una pre verità, se volete: ovvero una situazione in cui non sappiamo ancora le cose, nessuno le sa, e a cui non siamo abituati, nel 2020. La paura dell’ignoto ci è così estranea, che cerchiamo di trasformarla in paure di qualcosa di noto anche dove il noto non c’è. Il noto fa molto meno paura (come dimostra il solito esempio delle morti da influenza stagionale, che sono ogni anno molto maggiori ma ci spaventano meno).


Dovremmo riabituarci a pensare in quei termini antichi: nelle nostre vite potrebbe entrare un rischio nuovo che non conosciamo, dobbiamo fare quello che sappiamo utile, e intanto vivere il resto delle vite con ragionevoli prudenze ma senza delirio. Ma non è facile, e per ora siamo nella più classica delle situazioni in cui i danni reali (alle convivenze, alle economie, alla società) li fa la paura.

huffingtonpost.it - 23/02/2020

L’Oms invia un team di esperti in Italia

Arriveranno a breve in Italia degli esperti dell’organizzazione mondiale della sanità. Lo annuncia il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge su Twitter. “Sto inviando un team dell’Oms Europe in Italia per lavorare insieme per conoscere la diffusione del virus e contenerlo. Mi unirò per supportare il ministero Salute italiano”. Kluge esprime anche “preoccupazione per i casi italiani in aumento e la mancata chiarezza sui collegamenti” fra i contagi.


imolaoggi.it - 23/02/2020

Coronavirus: a Milano code ai supermarket

ansa - MILANO, 23 FEB – Scaffali della carne e della frutta e verdura vuoti, lunghe file alle casse: a Milano è assalto ai supermercati dopo l’ordinanza della Regione che dispone la chiusura delle scuole e dei luoghi di assembramento. All’Esselunga di Porta Nuova c’è gente che gira anche con 2 o 3 carrelli e la mascherina. “Faccio scorte, non si sa mai, a casa siamo in 4”, dice un padre di famiglia. “Io sarei venuta oggi lo stesso ma sicuramente farò una spesa più abbondante” gli fa eco un’altra cliente. “La domenica c’è sempre gente ma oggi ce n’è molto più del doppio” commenta un addetto alle vendite. Situazione simile già da questa mattina anche in altri punti vendita della catena come il grande super in zona piazzale Lodi, dove già nel primo pomeriggio – racconta un cliente – i banconi del fresco iniziavano a svuotarsi.

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