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17 Marzo 2020 

 

Coronavirus: una guerra senza soldati?

di Vicky Peláez

Traduzione di Luciano Lago

 

Lo stesso giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’epidemia COVID-19 può essere caratterizzata come una pandemia globale con oltre 110.000 casi confermati e 4.000 decessi in 114 paesi, il portavoce della Commissione cinese per la salute, Mi Feng , ha assicurato che il picco dell’attuale epidemia di coronavirus si era concluso nel suo paese.

 

“Il mondo sta affrontando la nuova rivoluzione nel campo delle biotecnologie che darà una spinta significativa al suo utilizzo in applicazioni militari”.

Vedi Rapporto “Biotecnologie, armi e umanità” British Medical Association, gennaio 1999

 

Per focalizzare la questione , il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha sottolineato che le forze armate statunitensi hanno probabilmente introdotto COVID-19 in Cina , una voce circolata dall’inizio della tragedia.

Ora si scopre che dal 2016 il governo degli Stati Uniti aveva segretamente effettuato depositi di attrezzature di emergenza, forniture mediche, generi di prima necessità e milioni di dosi di vaccini contro agenti di bioterrorismo, con una operazione denominata “Strategic National Stockpile”, nei Centri segreti per il controllo e la prevenzione di Malattie per aiutare la popolazione a sopravvivere in caso di pandemia.

 

Un anno prima, Bill Gates aveva avvertito il governo degli Stati Uniti che le guerre future sarebbero state biologiche e che avrebbero potuto devastare grandi popolazioni, motivo per cui i governi dovevano scommettere sugli investimenti in questo settore.

 

A general view of the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) headquarters is seen in Atlanta, Georgia, in this file photo taken September 30, 2014. The U.S. Centers for Disease Control and Prevention plans to hire a chief of laboratory safety, a new post that has taken on more urgency after a CDC scientist was possibly exposed to Ebola in a laboratory last week. To match Exclusive HEALTH-EBOLA/USA-CDC REUTERS/Tami Chappell/Files (UNITED STATES – Tags: HEALTH POLITICS)

 

Due mesi prima della segnalazione del primo caso di coronavirus a Wuhan, il 21 dicembre 2019, il 18 ottobre 2019, il “Center for Civil Biodefense” della Johns Hopkins dell’University , il Davos World Economic Forum, la Melinda Foundation e Bill Gates e 15 esperti mondiali di affari, governo e sanità pubblica avevano sponsorizzato un seminario sulla preparazione alla pandemia di coronavirus di New York chiamato Event 201. Tra questi c’erano:

Avril Haines, ex vicedirettore della CIA;

Adria Thomas, Vicepresidente di Johnson e Johnson;

Stephen Redd, vicedirettore del Center for Disease Control and Prevention;

George Gao, direttore del China Center for Disease Prevention and Control.

 

L’esercitazione, cui avevano partecipato 130 persone, aveva previsto una pandemia con un bilancio delle vittime mondiale di 65 milioni in 18 mesi. Secondo i calcoli degli esperti, la pandemia avrebbe causato una perdita economica annuale dello 0,7% del PIL mondiale, che sarebbe di circa 570.000 milioni di dollari.

Mentre tutto questo stava accadendo a New York, a Wuhan (Cina), a 12.000 chilometri di distanza, in una delle società più sofisticate globalizzate, il laboratorio ad alto rischio (Ultra Biohazard Lab), BSL-4 – che è diventato il centro di ricerca preferito dai virologi di tutto il mondo (e in particolare da scienziati provenienti da Canada, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone) ,si stavano studiando i patogeni più pericolosi del mondo, tra cui COVID-19.

Ora è noto che molti degli studi di virologia sono stati finanziati dall’USAID e dal Pentagono tramite la Duke University e la Johns Hopkins University con la partecipazione dell’Istituto di ricerca sulle malattie infettive dell’esercito americano (USAMRID, per i suoi acronimo in inglese) che dal 1990 stava studiando i coronavirus.

 

Laboratorio biologico DARPA

 

Questi centri di studio attivi a Wuhan hanno progetti congiunti su malattie trasmissibili e armi biologiche con la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA). Uno dei progetti è noto come Pandemic Prevent Platform P3. Anche un’altra sofisticata istituzione del Pentagono, la Defense Agency for Threat Reduction (DTRA), è stata attiva nello studio del coronavirus.

Il mese scorso, la giornalista Garry Barnett ha riferito che l’Università di Harvard aveva sequestrato campioni di DNA da centinaia di migliaia di cinesi e li aveva portati nei loro laboratori. In un’altra parte del mondo, in Russia, lo stesso presidente Vladimir Putin è dovuto intervenire per fermare la raccolta di campioni di acido ribonucleico (RNA) e di liquido sinoviale effettuata da parte del Gruppo di ricerca molecolare 59 dell’Air Force Training Command degli USA che hanno creato a tal fine diverse organizzazioni non governative (ONG).

 

Il presidente Putin ha osservato: “Sapete che il materiale biologico è stato raccolto in tutto il nostro paese da diversi gruppi etnici in varie regioni geografiche della Federazione Russa? Siamo oggetto di grande interesse”. Ovviamente, i russi hanno messo fine a questo programma che assomigliava molto a quello che avevano fatto i virologi del Sud Africa insieme ai loro colleghi israeliani negli anni 1990. Erano riusciti a decifrare il codice genetico dei sudafricani e degli arabi e avevano creato un proiettile Etnico contro il sistema genetico di sudafricani e arabi.

Quindi non c’è da meravigliarsi che i campioni genetici raccolti in Cina e Russia abbiano fatto parte di un nuovo proiettile etnico.

Tenendo in cosiderazione tutti questi precedenti, non c’è da meravigliarsi che il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian abbia suggerito che il paziente zero nell’attuale pandemia globale potrebbe essere venuto dagli Stati Uniti. Ha osservato: “Forse l’esercito americano ha portato l’epidemia a Wuhan”. Proprio nell’ottobre 2019, a Wuhan si sono svolti alcuni giochi sportivi militari internazionali, cui hanno partecipato oltre 200 membri del personale militare nordamericano e rappresentanti di altri 110 paesi.

Zhong Nanshan, specialista capo virologia cinese, ha affermato che “il coronavirus non si è diffuso dalla Cina“. Naturalmente, il Dipartimento di Stato ha negato queste informazioni e ha convocato l’ambasciatore cinese. Ma la domanda sulla provenienza di COVID-19 è già in sospeso . L’ex membro della Commissione delle armi biologiche delle Nazioni Unite, Igor Niculin, dalla Russia, ha dichiarato che “questo virus è un ibrido e il prodotto della manipolazione umana”.

Recentemente, il canale televisivo giapponese Asahi News Report ha affermato che il coronavirus è nato negli Stati Uniti e non in Cina, e che molti dei 14.000 decessi attribuiti all’influenza in Nord America potrebbero essere stati uccisi da COVID-19. I virologi di Taiwan hanno anche loro concluso che COVID-19 si è diffuso dal Nord America e che gli Stati Uniti hanno cinque ceppi (un gruppo di microrganismi come batteri o virus che appartengono alla stessa specie), mentre Wuhan, Cina, Taiwan e Corea del Sud. Sud, Tailandia, Vietnam, Inghilterra, Belgio, Germania sono caratterizzati da una sola varietà.

 

L’agente patogeno dell’Italia e dell’Iran è diverso da quello della Cina. È anche sorprendente che a settembre 2019 il principale laboratorio di armi biologiche del Dipartimento della Difesa americano BSL-4, appartenente all’Usamrid, situato a Fort Dietrick, sia stato bruscamente chiuso per non aver seguito le procedure di sicurezza da parte del suo personale.

Di recente, lo studioso americano David Goodhart ha scritto che “non abbiamo più bisogno dell’aiuto di ratti o zanzare per diffondere la malattia, perché ora lo stiamo facendo da soli”. Siamo anche noi stessi quelli che, attraverso i media globalizzati, entriamo docilmente, senza riflettere, nel panico mentre i governi dei nostri paesi hanno perso il controllo del loro destino e della governance, cedendoli alle forze globali anonime.

L’antropologo Samuel Veissiere dell’Università McGill (Canada) ha caratterizzato l’attuale stato di panico e isteria a cui l’intero pianeta ha ceduto nella rivista Psychology come segue: “Il coronavirus è semplicemente ed esclusivamente un panico morale. Come risultato, esplorando la vulnerabilità nel psicologia umana, si sono fatte chiudere molte delle nostre scuole , il mercato azionario è stato abbattuto, i conflitti sociali e la xenofobia sono aumentati, i datori di lavoro e i cambiamenti migratori sono stati fatti e ora si sta lavorando per contenerci in spazi omogenei in cui COVID -19 potrebbe continuare a diffondersi. “

L’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno confermado la loro assoluta negligenza per nn dispoorre dì infrastrutture sufficienti per affrontare la pandemia del COVID-19. In un momento tanto critico nei loro paesi per la salute della popolazione, invece di mobilitare le forze armate per alleggerire la situazione, stanno inviando molte di queste forze a partecipare alle manovre miltari più grandi e costose degli ultimi 25 anni, Defender Europe 2020, alle frontiere delal Russia.

 

Queste 40.000 truppe degli USA e della NATO, piuttosto che minacciare la Russia, potrebbero contribuire alla propagazione del virus. Già alcuni dei massimi capi miltari NATO, come il generale Christopher Cavoli e vari membri del suo Stato Maggiore, sono stati isolati per sospetto di infezione di coronavirus. Lo stesso presidente USA Trump si è chiuso nel silenzio dopo che si era diffusa l’informazione che al sindaco di Miami, Francis Suares, che aveva avuto un incontro con Trump a Mar-al-Lago, era stata diagnosticata l’infezione da Coronavirus.

Starà davvero bene Trump? Avrà fatto la sua prova? O starà come il resto dei suo 330 milioni di abitanti dei quali fino ad adesso soltanto 6500 su 50 stati hanno avuto la fortuna di avere una prova contro il COVID-19, perdendosi nell’aria la promessa del vicepresidente Mike Pence degli otto milioni di prove. Tanto meno si sa qualche cosa del Piano di Emergenza Nazionale dei 50.000 milioni di dollari che Trump aveva promesso per neutralizzare i danni del coronavirus. L’unica cosa che si sa è quella che la Federal Reserve sta iniettando un milione di milioni di dollari sul mercato monetario.

Dall’altra parte del mondo, in Europa, tutto si sta paralizzando, incluso nel paese considerato il “motore dell’economia europea”, la Germania, dove per la confusione e la irresponsabilità dell’azione statale tedesca, lo stato della repubblica tedesca sta diventando drammatico. Alcuni Governi come quello di Berlino avevano preso sottogamba gli sviluppi dell’epidemia e delle migrazioni. Anche questo fa porre delle domande su come si stanno affrontando questi malanni epocali.

 

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Nel frattempo in Cina, il virus è stato praticamente messo sotto controllo e il paese ha iniziato a lottare per recuperare il suo sviluppo economico. Alla fine dello scorso Febbraio, più del 95% delle società petrolchimiche, delle telecomunicazioni, elettriche, industriali e dei trasporti, sono tornate al loro ciclo normale di produzione, ugualmente come l’80% delle società straniere come la Apple, la Tesla, la Faw Volkswagen Automobile hanno ripreso le loro operazioni. Lo stesso sta accadendo a Wuhan dove Dongfeng Motor, Honda e Citroën già hanno ripreso la produzione.

Come ha detto Xi Jinping, “il Tempo e la Storia non aspettano a nessuno. Dobbiamo mantenere una direzione ed una determinazione strategica, rimanere uniti, lavorare incessantemente e seguire avanti contro tutte le avversità”.

 


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