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27/03/2021

Solo 8 rappresentanti stranieri applaudono alle Forze armate del Myanmar. Uccisi almeno 80 dimostranti

Alla grande parata militare a Naypyidaw, presenti solo 8 rappresentanti stranieri. Il gen. Min Aung Hlaing difende la sua lotta contro il “terrorismo”. Minacce di morte alla televisione di Stato per chi partecipa alle manifestazioni. “Il giorno della vergogna”.

Naypyidaw (AsiaNews) – Per celebrare la Giornata delle Forze armate oggi, la giunta militare ha messo in atto una parata solenne nella capitale politica del Paese. Ad assistere alla parata con applausi vi erano il rappresentate delle Forze armate della Russia e della Cina. Dopo il colpo di Stato, la giunta ha ricevuto molte condanne diplomatiche dalla comunità internazionale. Per questo, alla parata erano presenti solo otto rappresentanti stranieri.

Mentre a Naypyidaw si svolgeva la parata, in altre parti del Paese si sono tenute manifestazioni per la fine del colpo di Stato e il ritorno della democrazia. Le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 80 dimostranti.

Quattro persone sono state uccise a Dala (Yangon) e 10 ferite in una manifestazione davanti alla stazione della polizia. Tre sono stati uccisi a Insein; quattro a Lashio; quattro a Bago; una a Hopin. Nel pomeriggio 10 persone sono state uccise nella zona di Mandalay.
Durante la sfilata, il gen. Min Aung Hlaing, a capo della giunta, ha difeso il colpo di Stato a causa delle “frodi elettorali” e della “corruzione”, e ha promesso nuove elezioni senza fissare alcuna data. Egli ha aggiunto che gli atti “di terrorismo che possono nuocere alla tranquillità e alla sicurezza dello Stato” sono inaccettabili.

Le minacce “anti-terroristiche” di Min Aung Hlaing si traducono con un uso sempre più vasto della forza letale da parte delle forze di sicurezza che usando proiettili veri, sparano sulla folla senza nemmeno avvisare, senza che vi siano manifestazioni, colpendo alla testa e facendo poi sparire i cadaveri degli uccisi.

Alla televisione di Stato è stato diffuso un messaggio mettendo in guardia i giovani dal partecipare al cosiddetto “movimento violento” contro il dominio militare: “Imparate la lezione – si afferma - da quelli che sono stati brutalmente uccisi… Non morite per nulla”.
Secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici, nelle manifestazioni sono state uccise almeno 330 persone; più di 3mila sono state arrestate.

Su un forum online, il dott. Sasa, portavoce del Crph, un gruppo anti-giunta formato da parlamentari deposti, ha dichiarato: “Oggi è un giorno di vergogna per le forze armate. I generali celebrano il Giorno delle Forze armate, dopo aver ucciso più di 300 civili innocenti”.

 

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