MEMO – Infopal - 1/2/2021

Forze israeliane uccidono palestinese durante presunto tentativo di accoltellamento

Betlemme – Domenica, sud di Betlemme, le forze israeliane hanno sparato ad un palestinese, uccidendolo, a seguito di in un presunto attacco con il coltello nella Cisgiordania occupata, secondo quanto riportato dall’agenzia Anadolu.
Un comunicato militare afferma che un palestinese armato di tre coltelli incollati su un bastone avrebbe cercato di pugnalare soldati israeliani allo svincolo di Gush Etzion, a sud di Betlemme.
Il ministero della Salute palestinese ha confermato che un palestinese è stato ucciso dal fuoco israeliano a sud di Betlemme.
I residenti locali hanno affermato che il palestinese è stato ferito e lasciato sanguinare a morte.
Martedì, le forze israeliane hanno sparato ad un palestinese vicino alla città di Salfit, nel nord della Cisgiordania.
Nell’ultimo anno, diversi palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane a colpi d’arma da fuoco per aver presumibilmente cercato di pugnalare soldati, mentre i rapporti suggerivano che diversi di loro sono stati uccisi senza rappresentare nessun tipo di minaccia verso le forze israeliane.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.


MEMO – Infopal - 1/2/2021

Israele arresta e tortura 13enne palestinese

Gerusalemme occupata – Giovedì all’alba, la polizia israeliana ha invaso il quartiere di al-Isawiya, nella Gerusalemme occupata, e ha fatto irruzione in una casa palestinese, arrestando
un ragazzino di 13 anni e suo fratello, di 18 anni.
Parlando al quotidiano israeliano Haaretz, il ragazzo di 13 anni ha affermato che la polizia israeliana lo ha colpito con un teaser e lo ha picchiato duramente durante l’arresto e l’interrogatorio, che è stato effettuato in assenza dei suoi genitori.
Il ragazzino ha affermato che la polizia israeliana ha fatto irruzione a casa sua intorno alle 3 del mattino, e ha arrestato lui e suo fratello. Il giornale si è riferito al ragazzo come “M”, rivelando che la polizia israeliana lo ha trattenuto per 12 ore prima di rilasciarlo agli arresti domiciliari per cinque giorni.
M ha detto di essere stato torturato, picchiato ed insultato dalla polizia israeliana per un lungo periodo di tempo. La polizia israeliana ha negato tutto, sostenendo che il suo arresto era legale.
M ha raccontato di essere rimasto per tre ore con le mani legate dietro la schiena mentre era seduto sulle ginocchia. Quando si è stancato ed è caduto a terra, un poliziotto lo ha preso a calci e poi lo ha  portato via per un interrogatorio.
Secondo Haaretz, il ragazzo ha comunicato che quattro poliziotti lo hanno interrogato e lo hanno accusato di aver lanciato pietre. Gli hanno anche detto di non aver permesso a suo padre di essere presente durante l’interrogatorio, per non interromperlo.
Il padre ha riferito a Haaretz che stavano “dormendo quando abbiamo sentito il rumore di una forte esplosione. Mi sono guardato intorno e ho trovato cinque o sei poliziotti che picchiavano i miei figli e li stordivano. Uno dei poliziotti mi ha colpito alla testa e mi ha ferito. Poi, mi ha picchiato in faccia”.
Il padre ha aggiunto: “Mio fratello è venuto da una casa vicina per vedere cosa stava succedendo. Lo hanno sbattuto a terra e lo hanno stordito”.
Ha continuato: “Uno dei poliziotti mi ha detto che è venuto a casa nostra per vendicarsi di me e dei miei figli. Ha proferito parole volgari per insultarmi”.
Descrivendo l’arresto del figlio più giovane, ha detto: “Stavo guardando mio figlio mentre tremava per le scosse elettriche. Stava cercando di avvicinarsi a me, ma non gliel’hanno permesso”.

 

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