La Voce della Russia
16 luglio 2014, 18:02

Il vertice BRICS come punto di riferimento del mondo nuovo
di Serghei Duz

Molti esperti ritengono che il vertice BRICS in Brasile sia diventato un’illustrazione degli ampi progressi raggiunti nella struttura della moderna geopolitica. Un luogo comune letteralmente di tutti i commenti, dedicati all’incontro dei leader del gruppo dei paesi emergenti, è la constatazione dell’evidenza dei mutamenti che stanno avvenendo sulla scena politica mondiale.

Gli esperti constatano, in particolare, il processo di conversione della quantità in qualità. Anzi, questa tendenza si nota in tutte le direzioni, in tutte le sfere. Il vecchio ordinamento mondiale si sta incrinando. L’umanità già da tempo ha superato gli schemi geopolitici del XX secolo. Anzi, sta cessando di essere attuale lo schema del “Mondo americano” postsovietico che Washington, con le buone e con le cattive, voleva imporre a tutta la comunità mondiale negli ultimi decenni.

In particolare, il riferimento è al progetto statunitense che prevede l’isolamento internazionale della Russia mediante l’utilizzo delle proprie risorse politico-economiche e dei coinvolti partner minori. Come vediamo le proprie risorse non bastano, e gli alleati si stanno opponendo con estrema riluttanza. L’America non è che non sia più la punta avanzata di tutta l’umanità, ma i cambiamenti in atto nel mondo stanno spingendo gli americani a confessarlo a sé stessi.

Si può dire che i paesi del BRICS hanno dimostrato l’identità delle posizioni su tutta una serie di problemi più fondamentali all’ordine del giorno internazionale. In particolare, i leader dei paesi partecipanti – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica hanno dichiarato che l’Iran ha il diritto all’atomo pacifico, hanno esortato ad un’immediata tregua in Siria, hanno condannato la costruzione illegittima degli insediamenti israeliani sui territori palestinesi ed hanno espresso la preoccupazione per le situazioni di conflitto in Africa. Inoltre, il gruppo ha espresso una viva preoccupazione per la situazione in Ucraina e ha esortato al dialogo universale, alla de-escalation del conflitto e all’autocontrollo di tutte le parti interessate.

Nonostante le sanzioni e il raffreddamento delle relazioni della Russia con l’Ue e gli USA, l’America del Sud e l’Asia rimangono partner sicuri ed amichevoli di Mosca. Quanto alla Banca di sviluppo e al Fondo valutario BRICS, va constatato che la costituzione di simili istituti di ampio respiro è in grado di modificare la congiuntura economica internazionale poiché ai paesi BRICS spetta circa il 40% della popolazione mondiale e un quarto del PIL mondiale. Dice Vivan Sharan, esperto dell’area BRICS presso la Observer Research Foundation in India,

Io vedo due motivi principali per la costituzione della Nuova Banca di Sviluppo: primo, i paesi del BRICS sono manifestamente insoddisfatti dell’esistente assetto economico-sociale nel mondo. Per esempio, l’India si prefigge lo scopo di passare dalla categoria di paese povero a paese con un reddito medio, per cui occorre una serie di modifiche infrastrutturali. Lo stesso si può dire per gli altri paesi-partecipanti. L’altro obiettivo è creare un’alternativa all’assetto mondiale che si è formato nel dopoguerra.

Non è un segreto che i crediti della Banca Mondiale o del FMI in molti casi sono vincolati a condizioni assai rigorose che mettono il mutuatario in una situazione complessa. La Banca del BRICS, invece, provvederà ad offrire ai membri dell’organizzazione la possibilità di far ricorso al prestito senza simili condizioni. Si può dire che sarà la base finanziaria dell’indipendenza dei paesi emergenti. Dice Mark Weisbrot, uno dei dirigenti del Centro di studi economici e politici a Washington, presidente dell’organizzazione non governativa Just Foreign Policy:

La Banca di sviluppo del BRICS sarà costituita come alternativa al FMI e alla Banca Mondiale la sua attività ha un impatto negativo sull’economia dei paesi emergenti. La costituzione della Banca del BRICS riflette il mutamento dell’equilibrio delle forze nell’arena economica e politica mondiale dove gli USA e le loro strutture non sono più dominanti, ed è un simbolo della crescente influenza dei paesi emergenti nell’architettura finanziaria globale. La Banca unitaria del BRICS e il fondo di riserva aiuteranno ad evitare le crisi e recessioni finanziarie ma la creazione di queste strutture è un processo di lunga durata.

Il mondo non torna affatto al modello del secolo scorso con due superpotenze – due poli intorno ai quali gravitano in vario modo tutti gli altri. Oggigiorno a contrastare il polo con sede a Washington sono contemporaneamente diversi poli – quelli con sede a Pechino, a New-Delhi, a Mosca ed altri. Di fatto il mondo è diventato multipolare. Il vertice del BRICS in Brasile può essere considerato punto di riferimento di un nuovo assetto mondiale che, lo speriamo bene, sarà più giusto ed onesto.

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