Maggio - Luglio 2014
Gramsci oggi Internazionale

Ucraina, chi ha organizzato la guerra civile?
di Vittorio Gioiello
Direttore scientifico CESPI

A poco più di vent'anni dall'indipendenzadell'Ucraina, si registra nel popolo ucraino unatotale sfiducia verso l'attuale sistema e ordinestatale, frutto del peggioramento dellasituazione economica, la crescita della disoccupazione,la povertà generalizzata, una stratificazione socialesempre più profonda, l'impossibilità per migliaia dipersone di soddisfare le loro necessità vitali piùstringenti, come l'alimentazione e l'alloggio, lasostanziale liquidazione della sanità e dell'istruzionegratuite, livelli di corruzione senza precedenti che hannoprovocato inesorabilmente un assoluto scontento dellamaggior parte della popolazione che si è sempre piùdistaccata dallo Stato, dagli organi governativi statali elocali, e dagli organi giudiziari e di polizia, che si ètradotta in una totale sfiducia nel governo presieduto daYanukovich.Oltre tutto, la presidenza di Yanukovich è stata segnatadalla concentrazione nelle mani del Capo dello Stato dienormi prerogative e dall'instaurazione pratica nel paesedi un regime autoritario, che esprimeva gli interessi di unlimitato circolo di oligarchi a cui ci si riferiva come “lafamiglia”. Da ciò derivava una corruzione senzaprecedenti a tutti i livelli degli organismi statali. Ma nientedi nuovo sotto il sole dell’Ucraina. Anche durante l'epocadi Yúschenko e Yulia Timoshensko si sponsorizzavano i“cari amici” per le alte cariche e la corruzione eraall’ordine del giorno.Ora, l'Ucraina non è estranea agli effetti della crisicapitalista. Negli ultimi anni, il paese ha visto cadere ilproprio PIL fino al 50% ed è stato colpito da una forteinflazione, arrivando sull'orlo della bancarotta in varieoccasioni, cosa che ha sempre spinto il governo acercare alleanze con le potenze straniere, già di per sémolto presenti nella scena ucraina. Il dilemma tra lascelta dell'UE o della Russia come partner principalenell'economia, che si è riproposto dopo la rottura deinegoziati con l'UE per l'accordo d'associazione, hagenerato la mobilitazione dei settori pro-europei, inalleanza con gli elementi più reazionari del paese perdestabilizzare il governo presieduto da Yanukovich.Ciò ha comportato, nella parte occidentale, che molticittadini si siano accodati agli atti di protesta guidati dainazionalisti e fascisti filo-occidentali e russofobi. Inoltre,la russofobia si è sposata con l'anticomunismo, sebbenenon c'entri niente il comunismo in questa storia, se non intermini di storia.“Maidán due”, quindi, è l’effetto di governo autoritario e diun atteggiamento sdegnoso verso la legalità. Di qui,inevitabilmente, la perdita di fiducia nel governo tra ilpopolo. Ma l’elemento determinante va individuato neglieffetti che la crisi capitalistica ha proiettato sul paese.Fatta questa premessa, è necessaria una riflessione sucome questa crisi sia stata letta dai media mainstreamoccidentali.

La grande truffa

"Quando scoppia la guerra la prima vittima è la verità"dice una frase molto citata. Ne implica immediatamenteun'altra: le guerre moderne si giocano tanto sul terrenomilitare quanto su quello della comunicazione.Gli ultimi sviluppi della crisi ucraina testimoniano dellavalidità di questi assunti e ci obbligano a riascoltare ilcampanellino di allarme che invita sempre ad alzare leantenne e dubitare preventivamente delle verità ufficialiche ci vengono servite sul piatto quotidianodell'informazione, specie quando queste riguardanoconflitti la cui natura e posta in gioco implicano alterazionisignificative degli equilibri politici globali (o i rapporti diforza tra le classi).Inoltre, questo tipo di accadimenti non può non fartornare alla mente le innumerevoli “stragi” e “massacri”che negli ultimi 20 anni hanno scandito l'offensivaoccidentale contro i regimi non allineati al WashingtonConsensus: dai cadaveri tirati fuori da obitori e dalletombe per “provare” la crudeltà di Ceausescu, alla maichiarita strage di Srebrenica, alla provetta di Antracemostrata all'Onu da Colin Powell per legittimare laguerra contro l'Iraq (a quella non ci credette nessuno),fino ai missili scagliati da Gheddafi contro la folla inrivolta a Bengasi o la controversa "verità" suibombardamenti a suon di gas di Assad contro lapopolazione civile di Aleppo. Altro aspetto: come si può parlare di spontaneità negli atti di protesta, quando tutto era già perfettamente organizzato nel dettaglio? Giulietto Chiesa in un articolodel 10 marzo 2014 (Ucraina, come si fa un golpe ‘moderno’)scriveva:“Nel mare magnum delle menzogne, delle imbecillità e,soprattutto, delle omissioni, viste e non viste (per lacontraddition che nol consente) lette e non lette (idemcome sopra), spiccano alcuni silenzi del mainstream occidentali. La signora Victoria Nuland, assistente delSegretario di Stato Usa (moglie del falconeoconservatore Robert Kagan, stretto collaboratoredell'ex vicepresidente Usa Dick Cheney), per esempio,ne ha fatte e dette di cotte e di crude in questimesi. Parlando con il suo ambasciatore a Kiev, benprima del rovesciamento del legittimo (quanto inviso)presidente Yanukovic, la signora Nuland decideva già lacomposizione del nuovo governo rivoluzionario che sisarebbe insediato a Kiev, dando indicazioni su chi sisarebbe dovuto includere o escludere.Tutti i media europei s’indignarono molto per il finale diquella conversazione, elegantemente chiusa conun “fuck EU”, all’indirizzo degli alleati europei, agiudizio della Nuland non sempre completamentesdraiati a leccare i piedi di Washington. Nel grandescandalo, tuttavia, tutti dimenticarono di riferire,appunto, il resto di quella conversazione, che mostravatutta intera la tracotanza dell’Amministrazioneaveva venduto la pelle dell’orso: sapeva in anticipocome sarebbe finita.Ma la signora Nuland – repetita iuvant – assistente delsegretario di Stato Usa, aveva fatto di meglio neldicembre scorso, quando – parlando al Press Center diWashington – aveva informato il colto e l’inclita che gliStati Uniti “hanno investito cinque miliardi didollari per dare all’Ucraina il futuro che merita”. Unafrase davvero storica, non solo per la cifra, ma perl’eccezionale assunzione di responsabilità: il futurodell’Ucraina non è nelle mani degli ucraini, ma nellemani dell’America. La quale decide qual è il futuro chel’Ucraina “merita”. Come siano stati spesi quei denarinon è difficile indovinare……. sono stati compraticentinaia, anzi migliaia, di docenti, ricercatori, funzionaripubblici, studenti dei paesi est-europei, di Ucraina, diRussia……In questi anni decine di Ong, fondazioni,istituti di ricerca, università europee e americane, ecanadesi, hanno invaso la vita politica dell’Ucraina.Qualche nome? Freedom House, National DemocraticInstitute, International Foundation for Electoral Systems,International Research and Exchanges Board. Questiprogrammi “culturali”, ben finanziati da decine di ricchefondazioni americane, hanno rappresentato il primocontingente di una grande offensiva politica. Così sonostate create migliaia di“quinte colonne”, dipropagandisti indefessi dell’”american way of life”.Analoghi metodi di reclutamento sono stati effettuati coni giornalisti, che potremmo definire moltiplicatori dipropaganda.”E, mentre si «faceva cultura», e si compravano tutte lepiù importanti catene televisive e radio del paese, unaparte dei fondi servivano per finanziare le squadreparamilitari che vediamo in azione in piazza Maidan.Che, grazie a questi aiuti, si sono moltiplicate.Nel 1997 Zbignew Brzezinski, polacco, scriveva: “SeMosca ricupera il controllo sull’Ucraina, con i suoi 52milioni di persone e le grandi risorse, riprendendo ilcontrollo sul Mar Nero, la Russia torneràautomaticamente in possesso dei mezzi necessari perridiventare uno Stato imperiale”. Ecco dunque il perchédei 5 miliardi di cui parla la Nuland. Quindi, nulla dispontaneo, ma tutto accuratamente preparato da anni.Infatti, dalla periferia, soprattutto dalle regioni occidentali,si sono portate nella capitale migliaia di persone. Subitosono iniziati ad emergere i ‘comandanti in campo’, congalloni ed esperienza dal Maidán del 2004. Avevanopronte una gran quantità di tende militari da campo,predisposta la logistica del cibo, del riscaldamento, deiposti dove passare la notte. Tutti i dettagli erano statiponderati, perfino la creazione di un servizio legale el'avviamento di una milizia interna. Nei luoghi dovesorgevano situazioni conflittuali, "al momento giusto"apparivano puntualmente i giornalisti e le telecamere…E il 20 febbraio si verifica il “necessario” fatto di sangue:una mattanza di civili e poliziotti. Altro episodio dimanipolazione informativa: il ministro degli Esteriestone, Urmas Paet, ha raccontato a Catherine Ashton (Alto rappresentante per gli esteri e la sicurezzadella UE) che, secondo testimonianze che egliconsiderava attendibili, la mattanza del 20 febbraio inpiazza Maidan sarebbe stata attuata non dalla polizia diYanukovic, ma da cecchini piazzati sui tettidall’”opposizione”. Quindi, molto probabilmente, icecchini che hanno innalzato il livello dello scontro aKiev non sono uomini del presidente, bensì dellacoalizione appoggiata dall'Occidente. Una notizia bomba,un fatto che getta una luce totalmente diversa sui fattiucraini, e che quasi tutti i media occidentali hannoconsiderato una non-notizia.L'emittente russa in lingua inglese RT raccoglie laconferma del ministro estone: quella conversazione èautentica. Questo significa che il programma deiburattinai del golpe è stato una forma di strategia dellatensione, uno spregiudicato programma da guerra civile.La signora Ashton non reagisce alla rivelazione di UrmasPaet. Non dice nulla. Si presenterà ai giornalisti ripetendoche la responsabilità è tutta di Yanukovich. Il presidenteObama chiederà a Yanukovich si smetterla con larepressione. Fino a che Yanukovich cadrà.

La reazione della Russia era obbligata.

L'avventurismo occidentale sta nel fatto che si ècompiuta la mossa ucraina pur sapendo che al 90%Mosca avrebbe reagito in modo deciso.Siamo di fronte a una inquietante amnesia storica. Non cisi ricorda più che la Russia (non dico “Unione Sovietica”in questo contesto) al costo di centinaia di migliaia dimorti sgominò la VI armata del generale Friedrich Paulusa Stalingrado, invertendo le sorti della II GuerraMondiale? Non ci si ricorda più che la Russia al prezzodi venti milioni di morti ricacciò i nazisti fino a issare labandiera rossa sul Reichstag? Si pensa che quelle cosesiano successe perché c'era Stalin al Cremlino?Sbagliato. Stalin ebbe bisogno di evocare non unaresistenza comunista, bensì la Grande Guerra Patriottica benedetta dai pope. Non dice niente il fatto che Putin abbia avuto per laCrimea anche l'appoggio delle opposizioni? Cosa si puòcredere che pensino i Russi quando vedono i nazistidella Galizia prendere in ostaggio le piazze ucraine? Nonsi chiamava "Galizien" la prima unità non tedesca di SS?Il fascismo ha radici antiche in Ucraina, in particolarenelle province di Galizia, che appartenevano all'ImperoAustro-Ungarico e, dopo la I Guerra Mondiale, furonoannesse dalla Polonia. Ricordiamo che 100.000 ucrainihanno combattuto contro l'Unione Sovietica integratinella Wehrmacht e nelle SS naziste. Questi collaborazionisti furono, felicemente, infima minoranza.La stragrande maggioranza del popolo resistette in quellaRepubblica sovietica con coraggio ed eroismo allabarbarie tedesca responsabile, durante l'occupazione,della morte di quattro milioni di ucraini e ucraine. Ma nonè un caso che traditori come Stefan Bandera, alleatodegli invasori, siano stati proclamati eroi nazionali dagliestremisti di destra di Kiev.La rivoluzione “arancione” è tornata, ma questa volta èun arancione affumicato dal nero nazista. SempreGiulietto Chiesa ci informa che :“Nell’indescrivibile clangore delle menzogne che grondadai media mainstream la cosa principale che manca inassoluto è la banale constatazione che Yanukovic,l’ennesimo “dittatore sanguinario” della serie, è statoeletto a larga maggioranza dagli ucraini.Nessuno ne contestò l’elezione quando sconfisse ViktorYushenko, anche se fu un boccone amaro per chi diYushenko aveva finanziato l’ascesa. E gli aveva perfinoprocurato la moglie. Pochi sanno che la seconda mogliedi Yushenko si chiama Katerina Chumacenko, cheveniva direttamente dal Dipartimento di Stato Usa(incaricata dei “diritti umani”). Ancora meno sanno cheKaterina, prima di fare carriera a Washington, era statauno dei membri più attivi e influenti dell’organizzazioneneo-nazista Oun-B della sua città natale, Chicago. Oun-B sta per Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, diStepan Bandera. L’Oun-B, tutt’altro che defunta, hadato vita al Partito Svoboda, il cui slogan di battaglia è“l’Ucraina agli ucraini”, lo stesso che Bandera innalzavacollaborando con Hitler durante la seconda guerramondiale.Del resto Katerina era stata leader del Comitato delCongresso ucraino, il cui ispiratore era JaroslavStetsko, braccio destro di Stepan Bandera. Che è comedire che il governo americano si era sposato con inazisti ucraini emigrati negli Usa, prima di mettereKaterina nel letto di Yushenko. Anche di questo ilmainstream non parla”.In un altro intervento, circa il colpo di Stato:“Se una massa di scontenti (giustificatamente) assalta ipalazzi del potere di un qualsiasi paese, li brucia e liconquista, deve essere esaltata e lodata. L'Occidente,unanime, ha esaltato un colpo di Stato violento esanguinoso, cercando di dipingere un presidenteregolarmente eletto come un "dittatore", magari anche"sanguinario". Da questo momento in avanti dobbiamotutti sapere che non c'è più alcuna difesa legale contro l'eversione organizzata dall'esterno contro unqualsiasi paese.”Certo, gli ucraini avevano tutto il diritto di esserescontenti, molto scontenti di Yanukovich. E di averecambiato idea rispetto alle elezioni precedenti(Yanukovich fu eletto, nel 2010, con più del 50% deiconsensi). Anche noi abbiamo tutto il diritto di esserescontenti del governo, ma questo non significa chepensiamo sia giusto assaltare Palazzo Chigi a colpi dibombe molotov prima e poi di fucili mitragliatori.Essenziale sarebbe stato tenere conto di questi dati difatto. Ma il piano, di lunga data, degli Stati Uniti eraquello di assorbire l’Ucraina nell’Occidente. Se possibiletutta intera.

Crimea e Diritto Internazionale

Le potenze occidentali, capeggiate dagli Stati Uniti,hanno protestano e minacciato la Russia per la presenzadelle sue truppe in Crimea, che i mezzi di comunicazionechiamano indistintamente provincia di Crimea odirettamente Ucraina. Obama ha aggiunto che lapresenza di truppe russe in Crimea “viola il dirittointernazionale”. La Crimea non è una provincia ma unaR e p u b b l i c a A u t o n o ma a l l ' i n t e r n odell'Ucraina. Attualmente la sua popolazione è compostaper il 60% di russi, il 24% di ucraini, il 10% di tartari,l'1,4% di bielorussi e di altre minoranze che nonraggiungono l'1 per cento.La Crimea fece parte dell'impero russo dal 1783. Quandoarriva la rivoluzione russa nel 1917, scoppia la guerracivile e inizia l'intervento militare straniero contro laRivoluzione, che dura fino al 1922. Parte di questointervento fu lo sbarco in Crimea di truppe inglesi,francesi, statunitensi e turche, che alla fine furonosconfitte dall'Esercito Rosso. Allora la Crimea si integrònell'Unione Sovietica e nel 1957, all'interno dell'URSS,passò a far parte dell'Ucraina. Dopo l'implosionedell'URSS, nel 1992, la Crimea acquisì lo status diRepubblica Autonoma all'interno dell' Ucraina e laRussia, che ha un'importante flotta da guerra nella basedi Sebastopoli, concluse un accordo con l'Ucraina permantenere la base, con il diritto a stazionare nellaregione 25.000 soldati, un centinaio di carri armati ealcuni aerei. L'accordo è vigente fino all'anno 2042. Cosìla presenza di soldati russi in Crimea non viola il dirittointernazionale, come dice Obama, sempre cosìrispettoso del diritto internazionale e noto pacifista,secondo il Comitato del premio Nobel.Va, inoltre, ricordato, che la Crimea e le regioni orientalidel paese sono le più industrializzate e ospitanocomplessi la cui produzione meccanica, mineraria e dibeni di consumo serve principalmente il mercato russo.Tra le attività più importanti, occorre sottolineare lacantieristica navale, l’industria motoristica, entrambecomplementari al comparto della Difesa russo, l’industriamineraria e agro alimentare.Il leader del Partito “Unità Russa” Sergei Aksyonov haindetto un referendum per il 30 marzo per stabilirel’annessione della regione alla Russia e il popolo dellaCrimea ha detto, quasi unanime, che intende restaredalla parte della Russia, anche per tentare di salvarsidalla furia antirussa di coloro che prenderanno il potere.Circa la presunta violazione del diritto internazionale daparte di chi lo ha perennemente stracciato in tutto ildopoguerra (non va dimenticato che, proprio per leviolazioni continue e i conseguenti processi a cuidovrebbero essere sottoposti, gli Usa non riconosconolegittimità alla Corte Penale Internazionale dell’Aja),alcune brevi considerazioni.Il Presidente Yanukovich è fuggito da Kiev, e in Ucrainasi è instaurato un potere di fatto.I paesi dell'Unione europea considerano questa una“rivoluzione”. Il problema è che una rivoluzione implica (epresume) l'interruzione della legalità costituzionale. Se siaccetta questo punto di vista, allora questo dà unalegittimità al nuovo governo, ma anche, va sottolineato,alla decisione delle autorità della Crimea di chiedere ilricongiungimento con la Russia. Ammettere questasoluzione rivoluzionaria equivale a riconoscere ilfallimento dello Stato Ucraino. Ma ammettere questofallimento implica che lo Stato post- rivoluzionario nonsarà necessariamente identico a quello che esistevadurante il periodo pre-rivoluzionario. Insieme al fallimentodello stato arriva il fallimento, o la rottura, del patto allabase della nazione, e che istituisce l'Ucraina come una«res-publica», ossia la cosa comune di una datapopolazione. D'ora in poi liberata da questo patto, unaparte della popolazione può benissimo scegliere di nonrinnovarlo e di siglare un altro patto, sia in modoindipendente, che in unione con un altro paese.Dal punto di vista dei principi, la posizione degli StatiUniti, ma anche dell'Unione Europea, non regge. IlPresidente Obama, e il Presidente della Commissione,M. Barroso, dicono che il referendum sull'indipendenza èstato illegale.Invece, se si considera che le vecchie norme nonesistono più, questo vale anche per il governo di Crimea.In ogni caso, non si può applicare un principio del diritto aKiev, e un altro a Simferopol!Tutto questo ha conseguenze di vasta portata. Ciò che èvero per la Crimea è vero anche per qualsiasi altraregione dell'Ucraina. Già le città di Odessa e di Nikolaievhanno chiesto di essere unite alla Crimea; domani, c'è daaspettarsi che anch'esse chiederanno di organizzare unreferendum sull'unione con la Russia. Domani, alcunecittà o regioni occidentali potrebbero decidere di aderirealla Polonia.Demonizzare la Russia e il suo Presidente non ha alcunsenso, se non per salvare la faccia a Obama e all’UE.Per inciso, Henry Kissinger ha osservato: «DemonizzareM. Putin non è una politica, ma un modo di nasconderel'assenza di politica .»Ma si deve temere che le conseguenze non sifermeranno qui. M. Barroso si è preso la libertà, pochesettimane fa, di tenere una conferenza agliindipendentisti Scozzesi, e di dire che l'adesione di unaScozia indipendente all'Unione Europea non era affattoovvia. Ha pensato un attimo a quella che diventerà la suaposizione se l'UE si impegna in negoziati con l'Ucrainadivisa? Ha pensato un momento ai segnali inviati dallaUE agli indipendentisti Baschi e Catalani? Ha pensato unattimo a quale lettura sarà data in Belgio, dai Fiamminghie dai Valloni, degli eventi in Ucraina? I leader dell'UE edegli Stati Uniti hanno aperto il vaso di Pandora. Loshock prodotto da questi eventi sulla Unione europea sirivelerà devastante. E questo shock sarà accompagnatoda un secondo shock, ancora peggiore, se si instaura unperiodo di scontro con la Russia. L'Unione europea è unazona a crescita debole. Rischia, in queste circostanze, dirimanere tale per lungo tempo. Infine, l'immagine chel'Unione europea sta mandando al resto del mondo, inparticolare in Africa e in Asia, è detestabile. E' l'immaginedi una potenza neo-coloniale, che usa e abusa dei suoipunti di forza con i popoli più deboli, prendendo decisionisenza valutarne le conseguenze e in dispetto ai principidel diritto. Il Presidente Obama ha dichiarato, in manieraun po' affrettata, che “la Russia è isolata”. In realtà, ilpaese ha ricevuto un chiaro sostegno da Cina e India,così come da numerosi altri paesi in Asia. Questo nontanto per simpatia con le posizioni russe, ma perchéquesti paesi capiscono la coerenza del dirittointernazionale e la necessità di rispettarlo.L’integrità della sovranità di uno stato è garantita dadiverse norme del diritto internazionale. Tra queste laCarta delle Nazioni Unite, che protegge l'integritàterritoriale e l'indipendenza politica degli stati e vieta l'usodella forza, e gli Accordi di Helsinki, che hanno sancito lasistemazione politico-territoriale esistente e le relativefrontiere. Ogni eventuale modifica di quell'assetto deveessere fondata su accordi.

Il neogoverno ucraino e le forze che lo sostengono

Il nuovo presidente ad interim è Oleksandr Turchinov e ilnuovo premier Arsenij Iatsenyuk, entrambi di Unione Pan-Ucraina/Patri (UUP), il maggior partito di opposizione aYanucovich, al quale appartiene anche YuliaTimoshensko. Entrambi gli uomini politici non sonofedelissimi della Timoshenko, bensì appartengono all’alapiù conservatrice e nazionalista del movimento.[Nessuno può sostenere che la Timoshenko sia statauna prigioniera politica, perché il reato a lei contestato èlegato ad un contratto di fornitura di gas dellacompagnia ucraina Naftogaz con la Russia, sottoscrittonel 2009, senza l’autorizzazione del governo in carica,accordo sfavorevole per l’Ucraina. Insomma, questa“passionaria” vista come simbolo della lotta per lalibertà della sua terra dalla morsa russa, in realtà sitrovava in galera perché – sostanzialmente – si faceva ifatti suoi a tutto vantaggio delle proprie tasche, chein questo caso erano anche quelle del governo russo.Ecco perché tutt’oggi nessuno azzarda di reintegrarla inun governo di transizione. “Fa immagine” comesedicente prigioniera politica.]Appena alcune ore dopo la destituzione di Yanukovich, ilgoverno di Turchinov ha approvato una legge che abolival’obbligatorietà del bilinguismo, eliminando il russo qualelingua ufficiale del Paese assieme all’ucraino, ed haufficializzato l’intenzione di rivedere la strutturaamministrativa ucraina, ridimensionando le autonomielocali. In questo modo la regione crimeana sarebbedivenuta un distretto amministrativo come tutti gli altri,nonostante le sue tradizionali peculiarità politiche,storiche e sociali.I nazisti nostalgici di Hitler hanno preso possesso delnuovo governo ucraino, occupando molti dei posti chiave.È la prima volta dalla seconda guerra mondiale che deipolitici che si rifanno espressamente al Terzo Reichsalgono al potere in Europa.Ma chi sono questi estremisti violenti e qual è la loroideologia? La formazione politica conosciuta come Pravy´Sektor(Settore Destra) è essenzialmenteun’organizzazione ombrello per una serie di sigle ultranazionaliste(leggasi fasciste) di gruppi dell’estremadestra, tra cui i sostenitori dell’Unione Pan-UcrainaLibertà (o Svoboda), i Patrioti d’Ucraina, l’AssembleaNazionale Ucraina-Popolo Ucraino d’Autodifesa (Una-Unso), e il ‘Tridente’ e altri.Tutte queste organizzazioni condividono un’ideologiacomune violentemente anti-russa, anti-immigrati ed antiebraica.Inoltre condividono una comune venerazione perla cosiddetta ‘Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini’,guidata da Stepan Bandera, che erano, come già detto, ifamigerati collaborazionisti dei nazisti che attivamentecombatterono contro l’Unione sovietica e che furonoimpegnati in alcune delle peggiori atrocità commessenella seconda guerra mondiale.L'Unione Pan-Ucraina "Libertà", meglio conosciuto comeSvoboda, è il più importante partito neonazista. Direttaderivazione del Partito Socialista Nazionale Ucraino(SNPU), nato nel 1991, prenderà l'attuale denominazionenel 1998, dopo l'elezione del suo leader Oleh Tiahnybokal Parlamento ucraino.Oleh Tiagnibok, che a piazza Maidan indossava uncasco e uno scudo con una croce celtica in bellaevidenza, insieme al numero 1488, che è l'emblema delneonazismo suprematista bianco.Questo partito sciovinista e nazista, i cui militanti sonostati indicati dal New York Times come i più “temibili” tra imanifestanti, autori “delle iniziative più provocatorie comel'occupazione di edifici e il blocco degli uffici governativi”,è fautore del culto di Stepan Bandera. Il fondatoredell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini che, come hoscritto in precedenza, nel giugno del 1941 unì le proprieforze a quelle dei nazisti durante l'invasione dell'UnioneSovietica. Lo sdoganamento di Svoboda (Libertà) èavvenuto grazie al partito filo-tedesco Batkivshina diYulia Tymoshenko, che, nell'ultima tornata elettorale, hastretto un'alleanza con i nazisti decisamente fruttuosa perquesti ultimi che hanno ottenuto ben 37 seggi.Il programma politico di Svoboda prevede l'abolizione deldiritto d'aborto e la criminalizzazione di chi anche solo sidichiara a favore dell'aborto, la messa al bando di tutti ipartiti comunisti, il diritto di possedere armi, l'indicazionesui passaporti dell'appartenenza etnica e religiosa, lacreazione di un arsenale nucleare ucraino, l'entratanell'Unione Europea e l'adesione alla Nato. Il deputato diSvoboda, Ihor Miroshnychenko, ha scritto un libro("Nazionalsocialismo") per spiegare l'ideologia che è allabase del suo partito. Tra i riferimenti ideologici piùricorrenti figurano il capo delle camicie brune ErnstRöhm, il gerarca nazista Gregor Strasser e il vice di HitlerJoseph Goebbels.Svoboda è stato definito dal Centro Simon Wiesenthal:«Uno dei cinque partiti più antisemiti del pianeta». Icamerati del Tridente (Trizub in ucraino) sono quelli chedurante la battaglia di Kiev hanno occupato le caserme ei depositi d'armi. Il loro leader, Dmitrij Jarosh, vieneconsiderata la figura più minacciosa e pericolosa tra ileader di estrema destra.Una-Unso, acronimo di Assemblea nazionale ucraina-Auto difesa del popolo ucraino, è un partito di estremadestra i cui militanti si organizzarono in brigate volontarieche andarono a combattere al fianco dei guerrigliericeceni. La sua ideologia si basa sul fondamentalismoortodosso, sul nazionalismo ucraino, sull'antisemitismo esulla “necessità di un governo autoritario”.Appartengono a questo variegato gruppo di neo-nazisti ilvice primo ministro, il ministro della Difesa, il segretario evice segretario del Consiglio nazionale di Sicurezza eDifesa, il ministro dell'Istruzione, il ministro dell'Ambiente,il ministro dell'Agricoltura, il ministro della Gioventù edello Sport, il procuratore generale dell'Ucraina, ilpresidente della commissione Anticorruzione.Questa sintetica ricognizione sui partiti che hannoguidato l’opposizione a Yanukovich sarebbe incompleta,se non prendessimo in considerazione un altroprotagonista, figura paradigmatica, quella dell'excampione di pugilato Vitaly Klitschko. Uomo forte delpartito di destra Udar, capace di incassare il consenso eil sostegno statunitense ed europeo.Come rivelato dal quotidiano der Spiegel, nel dicembre2013, la classe dirigente tedesca in generale - e la CDUin particolare - ha puntato proprio sull'ex pugile sul suopartito UDAR (Alleanza per la riforma democratica inUcraina). Secondo der Spiegel, la CDU della Merkel, maanche il Partito Popolare Europeo (PPE), riunendo tutti ipartiti europei della destra conservatrice hanno sceltoKlitschko come loro rappresentante in Ucraina per unirel'opposizione e vincere le elezioni presidenziali.Va Ricordato che l'UDAR ha conseguito un avanzamentosensazionale nelle elezioni del 2012 passando dallo0,05% al 14% dei voti, con il grande sostegno dei media,diventando il terzo partito del parlamento del paese, con34 seggi. L'UDAR si distingue per il suo populismo controla corruzione, il liberismo economico e per la suaposizione decisamente pro-europea. Klitschko ripete dinon avere alcun legame con gli oligarchi ucraini. Tuttavia,il suo partito è stato fondato da un ucraino, uomo d'affaridi origine georgiana, di dubbia reputazione, LevPartshaladze. Il nuovo governo non conta Vitali Klitschko,perché secondo alcuni osservatori, Angela Merkel e laCancelleria tedesca desiderano preservare il “loro uomo”dalla tempesta a venire.Se vogliamo andare oltre la geografia politica eanalizzare la sostanza del conflitto tra le due anime delPaese, va registrato lo scontro è tra i due gruppi dimilionari che, nel tempo, hanno sostenuto YanuKovich o isuoi oppositori.Da una parte, con il Partito delle regioni, ci sono RinatAkhmetov, magnate dell’industria dell’acciaio, e DmitryFirtash, padrone del comparto gasifero nazionale;mentre, dall’altra, a fianco di UUP e Udar si sonoschierati Petro Poroshenko, uno degli uomini più potentidel paese, e Leonid Chernovetskyi, proprietario dellaPravex Bank. In questo senso, in Ucraina si configura labattaglia tra grande industria di eredità sovietica, fortenelle regioni orientali e incline a maggiori legami con laRussia, e il mondo della finanza d’assalto vicino ai circolieconomici occidentali.

L’impatto economico della crisi ucraina

Il debito pubblico dell’Ucraina è elevatissimo, 64 miliardidi dollari. Il governo ucraino ha dichiarato che il paese habisogno di aiuti esteri immediati per un totale di 35miliardi di euro. Per l’Ucraina l’UE complessivamente è ilprincipale partner commerciale, ma anche la Russia èimportantissima (resta il primo paese): alla fine del 2012importa e esporta con l’intera UE rispettivamente per il40.7% e il 50% del totale dell’interscambio commerciale,e con la sola Russia per il 19.6% e per il 24%. Nel 2012l'Ucraina ha importato beni per 27 miliardi di dollari dallaRussia e ne ha esportati per 18 miliardi. Il deficitcommerciale di 9-10 miliardi di dollari è grande, ed èandato ampliandosi negli ultimi anni (nel periodo 2004-2009 il deficit commerciale era di 5 miliardi).L’80% di tutto il gas russo esportato verso l’UnioneEuropea transita per il territorio ucraino. Di tutti i paesieuropei, le maggiori preoccupazioni sono quelle dellaGermania, che importa gas e petrolio dalla Russia,principalmente via Ucraina, per il 40% circa del totale delsuo fabbisogno energetico, un valore quindi più alto dellamedia UE (che dipende in media dal gas russo per il 25%del suo fabbisogno totale).L’impatto della crisi sull’ItaliaOltre il 25% del nostro gas è importato dalla Russiaesclusivamente via Ucraina, mentre il restante gasproviene per un terzo dall’Algeria e il restante dalla Libia,Paesi Bassi e Norvegia. Il fronte su cui l’Italia è invecepiù esposta direttamente è quello degli investimenti edella presenza imprenditoriale italiana in Ucraina,soprattutto nel settore bancario. Le imprese italiane sonopiù di 300 e oltre 130 sono le partecipazioni italiane inaziende del Paese il cui fatturato totale vale oltre 2,5milioni di euro. La società italiana presente con il fatturatomaggiore è Unicredit, che gestisce asset per circa 4miliardi di euro.Non solo gas: le mani sull’ex granaio di RussiaTutti parlano – giustamente – della “guerra del gas” cheieri opponeva il Cremlino a Kiev e che domani potrebbearmare il pericoloso braccio di ferro tra Putin e Obamasull’approvvigionamento energetico dell’Europa. Ma,senza dimenticare le immense riserve del sottosuoloucraino, pari a 39 trilioni di metri cubi di gas non ancoraestratto, e sul quale la Chevron firmò un contratto da 10miliardi di dollari già all’epoca di George W. Bush, sonoin pochi a parlare dell’altro immenso tesoro del paeseorientale: il grano.L’Ucraina, è il terzo produttore mondiale di frumento,insieme all’Australia, dopo Stati Uniti e Argentina. Latrasformazione dei prodotti alimentari è un importantesegmento nell’economia ucraina: un lavoratore su quattroè impiegato nel settore agricolo o forestale. Grazie allasua prateria fertile e ricchissima di sostanza organica,perfetta per coltivare grano e orzo, ma anche segale,avena, girasole e barbabietola è il granaio di Russia edEuropa.Sul Mar Nero – quello in cui si protende la Crimea – siaffacciano i porti attraverso cui l’Ucraina esporta i suoicereali. Secondo il governo di Kiev, più del 50%dell’economia della Crimea dipende dalla produzione edalla distribuzione alimentare. Nell’ultimo decennio,scommettendo sull’enorme potenziale agricolodell’Ucraina, molte delle sei multinazionali del cartelloanglosassone che controlla il grano e i cereali (tra cuiCargill, Adm e Bunge, in pieno accordo con Nestlè eKraft) hanno investito miliardi di dollari. Anche la temibileMonsanto si è messa in coda assieme alla DuPontPioneer.

Scenari

Secondo alcuni economisti c'è l'intento del Pentagonodi colpire la Russia prima del collasso planetario deldollaro: gli scambi tra la Cina e la Russia sono ormaiin yuan, fra la Cina e l'Iran, in oro. Sono tutti segni di unaprossima depressione mondiale, da cui forse gli StatiUniti potrebbero uscire solo con una prolungata offensivageopolitica ed economica in Europa. Resta la domanda:perché gli europei non si sono resi conto della trappolamortale tesa a loro dagli Usa?Certo, la Germania ha abboccato all'amo di unaespansione verso un mercato ucraino di 46 milioni emezzo di abitanti, previa distruzione del modello dieconomia sociale di mercato dell'Ucraina, e della suaindustria, soprattutto all'est del Paese.Quel poco di margine di manovra che l'Europa aveva, loha così perduto. Merkel e Hollande si sono appiattiti -degli inglesi non parliamo - e di conseguenza l'UnioneEuropea, anziché recitare un ruolo moderatore nellaguerra in Ucraina, ha ampiamente contribuito a realizzarele mire espansioniste della Nato per piazzare i missili aun passo dalla Russia.La Cina, da parte sua, ben sapendo di essere il prossimoobiettivo, ha dichiarato di sostenere la Russia, ed ècomunque sotto attacco, sia finanziariamente siaeconomicamente: il piano americano attuale consiste nelfar deragliare l'economia cinese e poi destabilizzarlanelle regioni occidentali, che saranno, per la Cina,l'equivalente dell'Ucraina per la Russia.Ma ora pensiamo alla povera Italia. È evidente che igoverni italiani, dopo l'assassinio di Aldo Moro nel 1978,hanno perso anche quel barlume di autonomia in politicaestera, e soprattutto energetica, che esercitavanonell'area mediterranea. Da ultimo, i nostri ministri degliesteri, i nostri segretari generali, i nostri diplomatici dispicco, prendono direttamente ordini da Washington peril breve-medio periodo, mentre per il lungo periodo liprendono dalle riunioni annuali - o straordinarie - delgruppo Bilderberg e della Trilaterale, presieduta daZbigniew Brzezinski.

Il rischio concreto è drammatico.

La parte ucraina della Galizia potrebbe fondersi con la Polonia. Ma tutto lo spazio ex-sovietico europeo riceverebbe uno scossone. La repubblica di Moldavia, che ha avuto l'onore di ricevere la visita del segretario di Stato Usa, John Kerry, circa due mesi fa, è stata foraggiata con milioni di dollari per inviare “volontari” (a 30 euro al giorno) per unirsi alla folla oltre confine, in gran parte ingenua, trascinata da centinaia di agitatori prezzolati e armati dai committenti occidentali, in funzione anti-russa e anti-cinese. Proprio i cinesi avevano di recente acquistato diritti di sfruttamento agricolo su circa 6 milioni di ettari di terre ucraine coltivabili. Cosa che ha fatto venire il sangue alla testa alla Monsanto e affini. Dico “avevano”, perché il governo fantoccio messo su dagli americani, ha revocato subito i diritti concessi l'anno scorso ai cinesi.

La rivolta di Kiev, voluta, finanziata e armata dal cosiddetto Occidente (cioè, in realtà, gli Stati Uniti), è diretta allo smantellamento della capacità di difesa della Russia e alla sua sottomissione agli appetiti del Fondo Monetario Internazionale, cioè della Federal Reserve, cioè delle famiglie dei “padroni universali” (come direbbe Luciano Gallino) che la dirigono e la controllano.

La crisi ucraina è una tappa del disegno di dominio planetario degli Usa : ricreare un clima di tensione continua, di fronte alla quale gli europei non potranno che compattarsi attorno allo Zio Sam, per non buttarsi nelle braccia dell'altro blocco.

Vale la pena di ricordare che solo il voto contrario del parlamento britannico, la saggezza del capo di stato maggiore delle forze armate statunitensi, la veglia universale di preghiera indetta da papa Francesco, ha evitato l'attacco americano, francese e inglese alla Siria, lo scorso settembre.

Con la crisi ucraina gli Stati Uniti e la Nato sono ritornati ai vecchi amori della Guerra Fredda: le forze politiche fasciste. L'accoglienza di Kerry al nazista Oleh Tjahnybok, leader di Svoboda, ne è stato l'emblema.

top