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lunedì 16 settembre 2013

Messaggi inauditi dal Cairo. 
di Padre Daniel, da Mar Yakub
traduzione di A.Wilking

All’inizio della guerra contro la Siria, un gruppo di amici di Anversa ci ha visitato. Uno di loro adesso si trova al Cairo e ci descrive la situazione di metà agosto 2013. La sua storia al Cairo in Egitto è identica a quella di Damasco in Siria. E' lo stesso gioco malvagio di aggressione dall’esterno. Nel passato quest’amico aveva  sentito parlare di un piano americano di dividere i gruppi religiosi nel Medio Oriente tramite lo scontro e il terrore permanente tra loro sotto la guida di islamisti fanatici. Tutto questo terrore e divisione conviene molto ad Israele, che otterrà così maggior tranquillità. Prima questo amico non ci  credeva. Ma essendo in Egitto e sentendo su di sè la situazione drammatica, quel piano si è realizzato come una realtà evidente per lui. L’amico è molto scioccato dall’ignoranza, dall’indifferenza e dalle menzogne della stampa occidentale. 

Il presidente Morsi, che è stato costretto a dimettersi, ha portato l’Egitto nella più grande miseria attraverso la paralisi dell’economia e il moltiplicarsi della disoccupazione e della povertà. Vi ricordate come Morsi ha dichiarato in modo solenne che in Egitto non c’è più posto per i cristiani? C’era un bisogno stringente di carburante e adesso hanno scoperto riserve immense che sono state nascoste per essere consegnate ai gruppi fondamentalisti, pure con il supporto degli Stati Uniti di America. I più grandi criminali tra i fratelli musulmani avevano ricevuto posizioni chiave...., il cervello dietro l’attentato di 62 turisti stranieri in Luxor nel 1997 è stato nominato da Morsi governatore di Luxor! E' proprio il popolo che si è ribellato contro questo terrore e finalmente è proprio l’esercito che si è schierato dalla parte del popolo. Il Generale al-Sissi, il capo dell’esercito, insieme con un governo provvisorio ha dichiarato che non ha nessuna ambizione politica.  C’erano manifestazioni di massa per sostenere l’esercito e anche come grido di gioia per la dimissione di Morsi ( il 30 giugno più di 30 milioni di Egiziani sulle strade in tutto l’Egitto) e il 3 e 26 luglio (più si 40 milioni). Nel frattempo rappresentanti degli Stati Uniti di America, di Europa, dell’Unione Africana e degli Stati del Golfo si sono affrettati ad andare in Egitto per un' urgente formale “missione di pace”. In realtà erano venuti per mettere il governo provvisorio sotto pressione per liberare i protagonisti dei fratelli musulmani imprigionati, col risultato di scatenare il terrorismo. Esattamente come è successo in Siria. Il 14 agosto i servizi di sicurezza sono intervenuti durante una manifestazione dei fratelli musulmani. C’erano 150 morti dalla parte di manifestanti e 50 morti dalla polizia. La cifra dei morti degli agenti di sicurezza straordinariamente elevata prova già che questi fratelli musulmani-pesantemente armati-non sono manifestanti innocenti. Nel frattempo la stampa occidentale parla di una strage dall’esercito su cittadini innocenti anche se è molto chiaro che si tratta di un piano ben orchestrato di destabilizzare anche l’Egitto e di portare i fratelli musulmani al potere, come è successo in Turchia (il grande amico dell’ Europa!) e in Tunisia. E ancora una volta, sono riusciti a presentare i più grandi criminali come vittime innocenti che sono da soccorrere con urgenza. Nel frattempo, i fratelli musulmani hanno distrutto in Egitto: 50 chiese insieme con tanti posti di polizia e anche edifici del governo, scuole e ospedali, esattamente come in Siria. Non c’è veramente nessuno in Occidente che sa trascendere questo giornalismo cieco? Ci vuole un solo giornalista. Forse sei tu? Yes, You Can!

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