James Hansen è uno dei più importanti climatologi del mondo, e già nel giugno del 1988, nel corso di un’audizione davanti al Congresso degli Stati Uniti, aveva segnalato che il riscaldamento globale costituisce un pericolo per la nostra civiltà. In Tempeste Hansen, oltre a chiarire molti aspetti della scienza del clima, ripercorre la propria vicenda umana e professionale, quella di uno scienziato che per decenni è stato impegnato nella ricerca ai massimi livelli e che negli ultimi anni è arrivato a farsi arrestare per aver manifestato contro la costruzione di una centrale a carbone. La situazione è infatti critica, ma i politici e gli interessi economici che finanziano la politica indugiano o addirittura negano che ci sia qualche problema. Invece, i problemi ci sono. Il consumo crescente di combustibili fossili e la deforestazione hanno modificato gli equilibri climatici del pianeta. Risultato: oltre a tempeste, alluvioni e siccità di intensità mai viste, sono a rischio la stabilità del livello dei mari e delle grandi calotte glaciali del pianeta. Il riscaldamento globale sta poi contribuendo alla distruzione della biodiversità, minacciando la sopravvivenza della vita sulla Terra. Eppure, ci spiega Hansen, le soluzioni ci sono, fattibili e vantaggiose. Quello che manca è la volontà di attuarle. Non abbiamo molto tempo per farlo, perché, sfortunatamente, “la natura e le leggi della fisica non scendono a compromessi”.