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04/07/2011

Per una nuova polizia
di Orlando Botti

Pubblichiamo l'intervento dell'ex ispettore capo a Imperia Orlando Botti sui fatti della Val di Susa. Botti, già vice-dirigente della Mobile e dirigente della squadra Volante di Imperia, partecipò nel 1981 alla liberazione del Generale Usa James Lee Dozier, rapito dalle Brigate Rosse. Negli anni '80 è stato tra i fondatori del sindacato di polizia Siulp e tra i fautori della riforma in senso democratico della polizia di Stato.

Il problema dei cantieri della Tav non si risolve con la militarizzazione del territorio, ma con una fattiva discussione con i cittadini e con i loro sindaci, affinchè si possa trattare la salvaguardia del territorio e delle risorse economiche in ballo. Ancora una volta, invece, si è militarizzato il territorio e lo scontro cruento con estremisti anarcoidi e black block che hanno condizionato non poco le manifestazioni pacifiche e democratiche, hanno portato alle estreme conseguenze, tanto da spostare l'ago della bilancia del problema. Esistono i servizi di sicurezza, quelli - almeno speriamo - non deviati, che dovrebbero creare le condizioni per evitare simili accadimenti con una mirata e studiata azione di prevenzione. Purtroppo, ma come del resto è accaduto a Genova durante il G8, dove alcuni personaggi hanno sfilato con i propri grossi tamburi e poi, tranquillamente, hanno posto in essere una bieca e inutile violenza senza essere minimamente identificati e "disturbati" nelle loro azioni distruttrici, anche ieri non sono stati prevenuti nelle loro azioni. Abbiamo una sola fortuna: possiamo sì leggere i quotidiani e vedere i vari Tg, ma una verità più allargata la fornisce soltanto e unicamente la rete. I vari blog si possono consultare per poi farsi una propria opinione. Si possono così vedere 30mila persone che sfilano anche con anziani e bambini in carrozzella in maniera tranquilla. Come mai si continua pedissequamente a far usare gas lacrimogeni al CS, che sono fuori norma? Come mai i poliziotti non possono essere identificati con numeri o dati sulle proprie divise? Come mai si sono usati manganelli fuori ordinanza?

Torniamo al G8. Genova, dieci anni fa. Il Capo della Polizia Manganelli aveva promesso solennemente, nel momento in cui aveva intrapreso il suo importante compito, di voler usare la trasparenza operativa creando strutture, anche nelle scuole di polizia, atte a formare una nuova leva di poliziotti. Peccato che questa strada non è mai stata applicata. Gli episodi del G8, della scuola Diaz e del Reparto Mobile di Bolzaneto, con accertate torture che hanno portato alla condanna di alti funzionari, poi promossi "sul campo" ad altissimi incarichi; il caso Aldrovandi, il caso Volante di Milano di giorni orsono ed altre discrasie, hanno permesso di sconfessare il vanto iniziale di Manganelli, che ha sempre difeso a spada tratta i propri sottoposti senza contribuire a far luce su casi di palese ingiustizia sociale e procedurale. Niente di nuovo sotto il cielo, viene da dire, in quanto la nuova polizia voluta dalla Legge n. 121/81 non è stata mai e poi mai creata a causa della stolta volontà di qualcuno. Una nuova polizia, pronta ad affrontare nuove problematiche dell'ordine pubblico, non ha mai avuto nuove vie di democrazia. Prova ne è la serie di gravissimi condizionamenti posti in essere, oggi come ieri, da strategie anti-democratiche.

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