(Dichiarazione-choc di “A”, fotoreporter No-Tav ferito gravemente il 24 luglio a fine giornata sul ponte della Dora Riparia a Chiomonte e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Susa; video sul sito NoTav.info).

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Scritto il 25/7/11

No-Tav sfigurato da un lacrimogeno sparato al volto

Eravamo al campeggio – una giornata quasi di festa, c’erano anche gli alpini in congedo, famiglie coi bambini – e dovevamo preparare una serata con la proiezione di un film sull’omicidio di Falcone e Borsellino, per commemorare le vittime della mafia, compresi gli uomini della scorta e tutti gli agenti di polizia e i carabinieri uccisi per mano della mafia. Quando all’improvviso abbiamo visto le scie dei lacrimogeni che arrivavano sia al campeggio, sia al sentiero che va verso la montagna, allora ho preso la macchina fotografica: volevo documentare quanto stava accadendo. Dal campeggio sono corso sul ponte e lì mi son fermato: c’era l’ennesima scena di guerra. Lacrimogeni ovunque, lanci di acqua urticante con gli idranti verso la gente. Si vede che qualcuno m’ha visto con la macchina fotografica e gli deve aver dato fastidio, sicuramente. E m’hanno sparato.

Praticamente non l’ho neanche visto arrivare: un gran colpo. Non ho più capito niente, mi sono trovato per terra. E davanti a me, questo lacrimogeno che soffiava il gas. E’ stata una cosa talmente rapida, e dolorosa… Subito, pensavo che il colpo mi avesse portato via la faccia: non me la sentivo più. Sono stato soccorso immediatamente da altri ragazzi e poi da alcuni medici No-Tav presenti al campeggio con le loro famiglie. Dopodiché sono stato portato via, al pronto soccorso di Susa. M’hanno dovuto ricucire tutto il palato, m’hanno ricucito all’interno della bocca, del labbro: si era staccato tutto. E ora, dopo la Tac, hanno detto che ho diverse fratture alla mascella, e al naso: tre fratture al setto nasale. M’è andata ancora bene: se mi prendevano in un occhio, mi accecavano. Avevo addosso mascherina e occhiali; se non avessi avuto quella protezione, guai: la mascherina ha attutito il colpo, si è addirittura spappolata.

In questo momento mi piacerebbe vedere gli occhi di chi mi ha sparato – un carabiniere? un tutore dell’ordine?, che spara contro la folla ad altezza d’uomo. Dire “vergognoso” è dire poco. E’ veramente scandaloso. Non può esser stato incidentale, anche perché un lacrimogeno andrebbe sparato “a candela”, verso alto; un conto è quando cade, un conto è quando è diretto. E’ stato per forza diretto: è stato troppo violento il colpo. E poi, l’altezza: in faccia, l’ho preso. E’ completamente immotivato: io non ho mai tirato un sasso, non ho mai insultato nessuno. Ero solo lì per fotografare, per documentare, e niente più. Gli danno fastidio le macchine fotografiche. Vorrei solo dire ai compagni No-Tav di non mollare, di continuare, di resistere. Perché sono “loro” dalla parte sbagliata, non noi.

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