(“Caro Piero Fassino…”, dal sito “No Tav”)
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Scritto il 16/6/1

Caro Fassino, tuo padre partigiano difese la val Susa
di Matilde Bertone

Caro Piero Fassino, sono una vedova ottantenne, militante No Tav e fino a poco tempo fa iscritta Ds a Rivoli. Abito a Villarbasse da sola perché mio marito è deceduto meno di due anni fa. Dopo la tua recente comparsa al Tg regionale, in cui ribadivi seccamente la volontà dei Ds e tua personale di forzare assolutamente la resistenza dei No Tav all’inizio dei lavori per il Tav, sia con la forza pubblica sia con l’intervento del pur esecrato governo con l’esercito, ho sentito di doverti dire qualcosa. Già mi aveva amaramente delusa a questo riguardo la posizione in generale del tuo, e prima anche mio, partito per decenni. Da te però non mi aspettavo la durezza che hai dimostrato poiché tra i politici credo tu sia tra i pochi che conoscono la Valle di Susa, da dove trai le tue origini, nella sua conformazione fisica e nel sovraccarico già ora di ferrovia, autostrada, due strade statali.

I tuoi genitori sono sepolti nello stesso cimitero dei miei e recentemente anche di mio marito. Tuo padre, che ha rischiato la vita da partigiano proprio in questo pezzo di Piemonte, forse sarebbe anche lui insieme agli oppositori dello scempio distruttivo, deleterio, costoso e inutile che si vuole fare. Sappiamo in molti anche dalla parte dei Sì Tav che basterebbe potenziare la linea storica. Io ho aderito e partecipo al movimento No Tav dopo una lunga riflessione e ricerca di informazioni ad ampio raggio e poiché si continua in mala fede a criminalizzarlo e a parlare di anarcoinsurrezionalisti, vorrei dirti che vi partecipano cittadini di tutti i ceti e di tutte le età.

Io ho ottant’anni, sono nata a Rivoli e vivo a Villarbasse. In gioventù ero dell’Azione Cattolica; in età più adulta, con mio marito, sono stata iscritta al Pci,  poi Pds, Ds, Pd fino a poco tempo fa, nella sezione di Rivoli. Ora così com’è il partito non fa più parte dei miei ideali. Come lavoratrice ero dipendente dell’Amministrazione Provinciale di Torino, Assessorato all’Istruzione e poi all’Assistenza come collaboratore psicologo e consulente psicopedagogico. Ho svolto volontariato sociale per quasi tutta la vita. Faccio parte dei “Beati costruttori di pace” e ho a suo tempo partecipato alla marcia internazionale della pace Mir Sada in ex Yugoslavia durante la guerra rischiando, oltre ai serbi, anche la bomba americana.

Tutto ciò ti racconto non per vanto ma perché il ritratto di un No Tav potrebbe dire qualcosa. Spero sempre che i Ds abbiano aderito al progetto per l’alta velocità “obtorto collo”, per imperscrutabili motivi politici, ma ho i miei dubbi. Penso piuttosto che si tratti di deprecabile ignoranza del problema nella sua complessità. E’ probabile che, data la mia età, non vedrò granchè di realizzato di tanto scempio. Ma può darsi che, quando prossimamente arriveranno, mandati anche da te insieme a Berlusconi, i bastonatori della forza pubblica, ci sia anch’io tra i bastonati, insieme a tanti miei amici pensionati, cassaintegrati, disoccupati, operai, contadini, impiegati, insegnanti, studenti, tecnici, esperti del settore, personale della sanità, ecc. ecc.

Questa lettera, se la leggi, credo non servirà a granchè, ma almeno forse ti suggerirà di non esibire tanto accanimento, ostilità e forse malafede verso chi cerca di difendere l’ambiente, la salute, la propria casa, la passione per il proprio lavoro, il denaro pubblico, dall’assalto di un progresso distruttivo che mira soprattutto agli interessi economici di pochi, forse anche della criminalità organizzata, alla visibilità politica. Quanto all’attuale rincorsa esasperata al “progresso” temo che finirà per distruggerci anziché arricchirci. Luca Mercalli, parlando con Chiamparino di questi problemi, presentando documentazione e studi si sentì rispondere “tute bale”. Questo non è più il mio Pci, Pds, Ds, Pd e mi resta l’assillo che alle prossime elezioni politiche non saprò dove andare. Ciao, Piero Fassino.

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