http://www.nena-news.com
30 maggio 2011

Giovani Palestinesi Pronti Per Il 5 Giugno
di Marta Fortunato

Beit Sahour (Cisgiordania), 30 maggio 2011, Nena News - In occasione del 5 giugno 2011, commemorazione della Naksa, inizio dell’occupazione israeliana della Cisgiordania nel 1967, il movimento dei giovani palestinesi ha organizzato una grande manifestazione a Qalandyia. “Il nostro scopo è quello di manifestare tutti assieme davanti al più disumano posto di blocco di tutta la Cisgiordania e di cercare di oltrepassarlo per dirigerci verso Gerusalemme” ha dichiarato a Nena News Majd Hamid, un ragazzo di 23 anni di Ramallah, molto attivo nel movimento dei giovani palestinesi – “Cristiani e musulmani si raduneranno a Qalandyia e pregheranno insieme per poi dare inizio ad una marcia pacifica verso Gerusalemme”.

Il movimento dei giovani palestinesi ha iniziato a formarsi ben prima delle manifestazioni del 15 marzo 2011, giornata della mobilitazione nazionale per l’unità. Già a dicembre, sull’onda della rivoluzione in Tunisia, un gruppo di giovani ha organizzato una manifestazione a Ramallah, in sostegno ai fratelli arabi, e ha iniziato a delineare un piano d’azione politica.

Questo movimento è costituito principalmente da giovani palestinesi di età compresa tra i 22 e i 30 anni, nati o cresciuti durante la prima Intifada e diventati adolescenti durante il fallimento dei negoziati di Oslo e con l’inizio della Seconda Intifada. Molti di loro sono laureati e hanno avuto la possibilità di trascorrere un periodo di studio all’estero, in Europa o negli Stati Uniti. Secondo Majd, la novità rispetto ad altri movimenti del passato è che ci sono molte persone appartenenti alla classe media e medio-alta e questa è da considerarsi una conquista molto importante perchè “dopo la prima Intifada era diventato molto difficile mobilitare persone di classi sociali più ricche”.

I principi di base di questo movimento sono la rifondazione dell’OLP per rappresentare i palestinesi in tutto il mondo e la necessità di trovare un terza via alternativa alle soluzioni proposte da Fatah e Hamas, di svecchiare la retorica dei discorsi dei leader politici, di rinnovare la classe politica, di parlare delle reali necessità della popolazione palestinese come i diritti civili, la democrazia, la libertà.

Il movimento dei giovani è stato uno degli organizzatori delle manifestazioni del 15 marzo, data in cui migliaia di palestinesi sono scesi nelle piazze delle principali città della Cisgiordania e di Gaza facendo appello all’unità nazionale. Da questa data, i giovani si sono impegnati lavorando su due piani: internet ed azioni di base.

Per quanto riguarda il web, la più importante fonte di informazione sul movimento è la pagina Facebook Sawt al-Manara (La voce di al-Manara) dove si trovano le principali attività del gruppo di giovani di Ramallah e continui aggiornamenti sulle attività svolte e su quelle programmate.

Dall’altra parte, i giovani palestinesi hanno deciso di compiere azioni locali e concrete per informare i palestinesi sui loro progetti e le loro richieste. L’esempio più visibile è stata l’installazione di una tenda, detta Tenda dell’Unità, nelle piazze delle principali città della Cisgiordania.

 “Lo scopo era quello di dare nuova vita allo spazio pubblico,di utilizzare la piazza come luogo di incontro e di dialogo con le persone” ha spiegato Tarek Zboun, 22 anni, uno dei membri più attivi del movimento a Betlemme. Tuttavia “il problema principale che abbiamo affrontato è stato il fatto che la gente di Betlemme non crede nel nostro progetto e che la frammentazione tra i partiti politici palestinesi è più forte della nostra proposta di unità e di rinnovamento” ha continuato.

Nello stesso tempo, il movimento ha dovuto lottare contro l’opposizione dell’Autorità Palestinese, la quale ha tentato di ostacolare il progetto della tende e di offuscare il messaggio che i giovani volevano diffondere. A fine aprile, le tende allestite nelle varie città palestinesi sono state smantellate perché il numero delle persone coinvolte diminuiva di giorno in giorno e il sit-in permanente era diventato troppo stancante. Poco è stato anche il sostegno da parte degli studenti universitari, più impegnati nelle lotta partitiche tra Fatah e PFLP (il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) piuttosto che nella ricerca di un piano d’azione comune.

Tuttavia il movimento dei giovani continua e anche se il coordinamento avviene a livello locale o non nazionale, nelle principali città palestinesi i giovani organizzano work-shop, serate musicali e manifestazioni. A Ramallah ogni settimana ci sono dei laboratori sulla resistenza pacifica e ogni venerdì il gruppo di giovani palestinesi partecipa alla marcia settimanale nel villaggio di Nabi Saleh in sostegno agli abitanti che da anni sono costretti a combattere contro la confisca delle terre e la continua costruzione delle colonie israeliane.

Anche se finora il numero dei giovani coinvolti in questo movimento è ancora ristretto, secondo Lubna Massarwa, attivista del Free Gaza Movement, è solo questione di tempo. “Si tratta di un movimento nuovo e finora tutte le idee nuove hanno avuto bisogno di tempo prima di essere appoggiate. Noi dobbiamo essere pazienti e continuare. Sono sicura che qualcosa di nuovo sta per accadere nel prossimo futuro e penso che molti palestinesi aderiranno al nostro messaggio. Noi andremo avanti, è l’inizio di un nuovo importante movimento per la Palestina”. Nena News