Bethlehem Solidarity
Monday, 09 January 2012 08:25

Bil’in, l’esercito attacca e poi si ritira

Centinaia di dimostranti hanno manifestato venerdì a Bil’in per commemorare la morte di Jawahar Abu Rhama, un anno fa, uccisa dai gas lacrimogeni lanciati dall’esercito di occupazione israeliano. Tra i manifestanti, anche una trentina di attivisti israeliani di “Anarchists against the Wall”, attivisti politici di Ramallah e internazionali.

Il vento ha cambiato direzione e così l’esercito non è riuscito a disperderci. Un convoglio di veicoli militari e di soldati ha attraversato il Muro cercando di intimidirci: sono stati ricacciati indietro dai dimostranti, ma hanno ferito quattro di noi con proiettili di metallo ricoperti di gomma, mentre molti altri hanno respirato i gas dei lacrimogeni. Alla fine, siamo tornati al villaggio stanchi ma soddisfatti.

Bil’in questa settimana commemorava Jawaher Abi Rahma, uccisa il 1 gennaio del 2010 dai gas lacrimogeni sparati dall’esercito israeliano. E i soldati ne hanno lanciati ancora venerdì: quattro persone sono rimaste ferite. Tra di loro Ibrahim Burnat, colpito alla gamba da un proiettile di gomma. Altri due manifestanti sono stati colpiti alla gamba, un quarto alla schiena.

“La manifestazione del venerdì nel villaggio palestinese di Bil’in – racconta Anne Paq, membro di Activestills.org – era dedicata a Jawaher, una palestinese di Bil’in, morta lo scorso anno a causa dell’inalazione di lacrimogeni durante la manifestazione. Un gruppo di persone ha camminato intorno al Muro di Separazione, costruito sulle terre del villaggio per proteggere il vicino insediamento di Mod’ilin Illit, anch’esso costruito su appezzamenti di proprietà di Bil’in”.

“È stato meraviglioso vedere tanti giovani palestinesi indossare maschere e cappelli con i colori della bandiera della Palestina – continua Anne – I soldati israeliani hanno cominciato a lanciare gas lacrimogeni contro i dimostranti. Uno dei militari ha anche sparato munizioni vere e proprie contro un manifestante palestinese che stava tentando di attraversare il filo spinato di fronte al Muro. Mentre i dimostranti tornavano indietro, le jeep militari hanno attraversato il Muro per inseguirli e li hanno aggrediti con proiettili e lacrimogeni”.

“Alcuni giovani palestinesi hanno cominciato a lanciare pietre alle jeep, mentre i soldati continuavano a sparare. Un gruppo di dimostranti si è avvicinato per evitare di essere colpito. Un manifestante è addirittura saltato sopra un soldato israeliano per fermarlo, mentre un altro tentava di gettare i gas lacrimogeni dentro una jeep. Alla fine i soldati israeliani si sono ritirati, lasciando quattro feriti. È quasi un miracolo che oggi nessuno sia rimasto ucciso o gravemente ferito. Jahawew non ha avuto la stessa fortuna: è stata uccisa da un gas lacrimogeno, che è diventato una vera e propria arma letale in Medio Oriente”.

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