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27 apr. 2012

Le tre richieste di Chen al premier Wen Jiabao
traduzione di Giovanna Di Vincenzo

Pechino, 27 apr.- Nel video diffuso oggi su YouTube da una località segreta il dissidente evaso Chen Guangcheng si rivolge direttamente al premier Wen Jiabao, espone il suo caso, e fa tre richieste. Il dissidente cieco appare agitato, a volte si ripete, ma sfida apertamente i funzionari che lo torturano da anni facendo nomi e cognomi. Ecco un condensato del suo appello:



Caro primo ministro Wen, non è stato facile fuggire. 

Le voci diffuse su internet sulle atrocità commesse nei miei confronti sono vere, e sono qui per dichiararlo davanti a tutti.



In realtà, gli episodi avvenuti sono ancora più numerosi rispetto a quelli raccontati finora. Presidente Wen, io le rivolgo ufficialmente tre richieste: la prima è che lei avvii le dovute indagini sulla vicenda. Le chiedo di inviare un gruppo di inquirenti per accertare la verità dei fatti, perché questa vicenda è inumana e danneggia l’immagine del Partito. Una decina di uomini sono entrati in casa mia, hanno coperto mia moglie con delle coperte e l’hanno picchiata a lungo. Hanno fatto la stessa cosa con me, e dopo ci hanno impedito di andare all’ospedale. Nessuno di loro indossava un uniforme, ma conosciamo molti di loro, come ad esempio Jia Yong e Zhang Shendong, che hanno fatto spesso irruzione a casa mia da quando sono uscito di prigione. Gente come Li Xianqiang, capo dell’amministrazione della giustizia, che lo scorso anno ha fratturato il braccio sinistro di mia moglie, o come Zhang Jian, vice segretario addetto al controllo dell’ordine, o ancora come Li Xianli, che ha guidato più di venti persone per tenermi illegalmente sotto custodia e ha esercitato violenza su mia moglie. Questa situazione dura da anni, non c’è mai stato nessuno in grado di risolverla. Sono molti i funzionari avidi, e per controllarci percepiscono ogni giorno 100 yuan a persona.

Quando facevano irruzione in casa nostra queste persone dicevano ”Noi non abbiamo bisogno delle leggi per stabilire le regole”, ma io mi chiedo come si possa mantenere l’ordine senza le leggi. Oppure dicevano: “Noi non siamo qui come membri delle forze di polizia, ma come membri del Partito”. Signor presidente, la prego di prendere delle misure nei confronti di questi funzionari che si spacciano per rappresentanti del Partito e che esercitano azioni illegali. Se lei non vi presta attenzione, cosa penseranno le masse?

La mia seconda richiesta è che venga garantita la sicurezza dei miei familiari. Mia figlia viene seguita ogni giorno da tre uomini, e viene perquisita ogni giorno prima di andare a scuola. Io forse sono al sicuro, ma sono profondamente preoccupato per i miei cari, e chiedo che adesso venga prestata attenzione alla sicurezza della mia famiglia. Io sono fuggito, ma la mia famiglia è ancora intrappolata, mia moglie è stata picchiata a sangue, e i membri del Partito non le permettono di andare in ospedale. Temo una forte rappresaglia contro i miei familiari.



Infine, la mia terza richiesta è che la corruzione venga punita secondo la legge. Vi chiederete perché in tutti questi anni non si sia ancora risolta la situazione? In realtà, ai funzionari coinvolti non conviene risolverla. All’interno dell’amministrazione, tra chi si occupa del mio caso, c’è moltissima corruzione. Io sono diventato per loro fonte e occasione per arricchirsi. La corruzione c’è e la popolazione lo sa, ma non c’è soluzione per evitarlo. Chiedo quindi al presidente Wen di avviare indagini su questi casi di corruzione. Questi comportamenti non vengono più accettati da molte persone, la prego di dare una risposta al popolo: se lei non presta attenzione a queste vicende, a cosa penseranno i cittadini?

 

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