The Epoch Times
11 novembre 2012

Arrestato Cao Shunli, difensore cinese dei diritti umani
di Ariel Tian 

Cao Shunli, attivista di Pechino, è stato sequestrato dalla polizia presso l’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato durante la seconda giornata del 18° Congresso Nazionale del Popolo del Partito Comunista Cinese per aver richiesto una divulgazione pubblica del “Piano di Azione Nazionale sui Diritti Umani”.

La mattina del 18 ottobre, Cao si è recato presso l’Ufficio Informazioni del Ministero degli Affari Esteri con circa 100 altri attivisti provenienti da varie zone per chiedere la pubblicazione di tutti i resoconti sui diritti umani in Cina da utilizzare in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite. Essi hanno inoltre chiesto di fornire supporto per la redazione del “Piano di Azione Nazionale sui Diritti Umani”.

Cao e gli altri avevano già chiesto in precedenza queste informazioni 11 volte ma il loro caso non era stato affrontato, così si sono rivolti all’Ufficio Informazioni del Ministero degli Affari Esteri.

Cao ha poi presentato una domanda presso l’ufficio riguardo al “Piano di Azione Nazionale sui Diritti Umani”. L’ufficio dovrebbe rispondere entro 15 giorni lavorativi, secondo le norme del governo per la diffusione delle informazioni. Tuttavia, dato che l’ultimo dei quindici giorni coincideva col giorno di apertura del 18° Congresso del Partito, Cao ha cambiato la data di richiesta al 9 novembre per evitare quel giorno sensibile, secondo quanto riferito da Liu Xiaofang, che ha accompagnato Cao, in un colloquio online con Human Rights Defender.

Hanno aspettato fuori dalla porta per più di un’ora fino a quando i membri del personale dell’ufficio hanno finalmente parlato con loro. Il personale ha affermato di non essere in grado di dare una risposta specifica alla loro richiesta di rilasciare le informazioni durante il 18° Congresso del Partito, non dando loro altra scelta che andarsene.

Quando alle 17 circa hanno raggiunto l’ingresso principale, molti poliziotti li stavano aspettando e hanno improvvisamente costretto Cao a salire in una macchina della polizia. Il veicolo ha accelerato rapidamente verso sud, ma la sua destinazione non era né la casa di Cao né la stazione di polizia del distretto.

Attualmente il cellulare di Cao è staccato e non c’è modo di sapere dov’è stato portato dagli agenti di polizia, secondo quanto riferito da Human Rights Defender.

Cao è sempre stato preoccupato per la situazione dei diritti umani in Cina, in particolare per la sopravvivenza e per le richieste dei petizionisti e dei gruppi per i diritti umani. È stato destinato due volte ad un campo di lavoro, posto più volte in detenzione amministrativa ed è spesso oggetto di monitoraggio e arresti domiciliari.

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