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lunedì 9 luglio 2012 07:35

Morsi sfida i generali: Baradei critico

Nuova crisi in Egitto: il presidente Morsi reinsedia il parlamento disciolto dai militari. Baradei lo critica; si spera in un compromesso, ma per ora è braccio di ferro.

Può l'Egitto restare senza un Parlamento? No. E allora il Presidente Mohammad Morsi reinsedia il Parlamento disciolto a metà giugno, poco prima della sua elezione. Il decreto presidenziale però non prevede una legislatura normale: il Parlamento per Morsi dovrebbe ratificare la Costituzione che sarà varata dall'apposito comitato, poi ci saranno nuove elezioni entro 60 giorni.
I militari sono rimasti sorpresi dalla mossa del presidente eletto dai Fratelli Musulmani, hanno tenuto una riunione d'emergenza, ma ancora non hanno preso decisioni.
Chi ha commentato la mossa di Morsi è stato il leader dell'opposizione liberal, al-Baradei, sottolineando che così facendo Morsi più che dai generali si distanzia dal potere giudiziario.
E' di nuovo crisi dunque, il braccio di ferro tra Fratelli Musulmani e generali riprende: ma alcuni sperano in un compromesso. Se Morsi e i generali non vogliono lo scontro, osservano alcuni analisti, devono trovare una strada mediana, e Morsi con un decreto così congegnato avrebbe indicato la volontà di compromesso, offrendo ai militari l'accordo sulla rimozione di questo Parlamento prima della scadenza naturale della legislatura. Forse non basterà e così al-Baradei ricorda ai due contendenti che la partita è a tre.
Mentre si aspetta di capire se c'è qualche colomba disposta a cercare un compromesso i Fratelli Musulmani si preparano però allo scontro e mobilitano la piazza, per sostenere la decisione di Morsi.

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