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sabato 16 giugno 2012

Mediterraneo, il complotto che non vediamo
di Riccardo Cristiano 


La soddisfazione con cui l'Occidente accetta il golpe in Egitto dimostra che i paesi atlantici complottano contro il Mediterraneo: ma noi non vogliamo neanche vederlo.

L'ultimo capitolo del golpe contro il Mediterraneo si chiama "golpe in Egitto". Lo hanno fatto i militari egiziani, gli eterni servi del potere atlantico, nel silenzio dei custodi della "democrazia globale", a Washington e Londra. Chissà come mai certi golpe a loro non danno mai fastidio... Ma sui giornali nostrani, di un paese mediterraneo, si ciancia di altro, ad esempio di allarme Islam, ovviamente. Roba da non crederci... Allora, prima di tutto, mettiamo insieme i dati evidenti di questo periodo e poi facciamo un ragionamento.
L'Unione Europea sta uccidendo i Paesi della sponda nord del Mediterraneo: Grecia, Italia, Spagna. L'Unione Europea non ha voluto l'ingresso della Turchia, guarda caso per la ferma contrarietà della Germania. La primavera che è divampata nei paesi della sponda sud è stata lasciata senza nessun interlocutore pur aprendo l'unica prospettiva di salvezza per le nostre economie: un trattato associativo di quei paesi all'Europa vi avrebbe, nel medio periodo, consolidato il processo democratico, offerto a quei popoli una più facile via di emigrazione e garantito a noi risorse energetiche importantissime e manodopera altrettanto decisiva. Ma tutto questo non è stato preso neanche in considerazione. Perché i musulmani sono brutti e cattivi? Ma via... Chi crede ancora a queste fesserie non è solo un babbeo, è anche un turlupinato; turlupinato da chi usa queste fesserie per nascondere e difendere gli enormi interessi atlantici. A loro interessa tenere il Mediterraneo nelle condizioni in cui è per evitare che il "centro" economico di questa area si sposti e per seguitare a usare a basso costo le risorse dell'area mediterranea.
Ecco il disastro economico dell'Europa del sud, ecco la primavera tradita, ripudiata, abbandonata, svillaneggiata, con la bieca scusa dell'Islam. Ecco il golpe al Cairo, accettato di buon grado. Ecco l'esclusione della Turchia, ecco l'orrore siriano. Passa di lì la battaglia russa per tenerci dipendenti del loro gas e la battaglia delle destre atlantiche, sostenute da Netanyahu, per evitare che il Mediterraneo torni un luogo di incontro: dividi et impera. E mentre loro, i siriani, muoiono come mosche anche per noi, noi ci divertiamo pure a scrivere che forse non c'è altro da fare che piangere un po' ma senza eccedere, perché infondo chi li massacra lo fa anche per il loro bene. E se domani non ci sorrideranno avremo pure il coraggio di dire, "visto che gentaccia questi levantini?"

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