Il Fatto Quotidiano
27 febbraio 2012

I No Tav: “Blocchiamo la Val Susa”. Abbà, manifestazioni in tutta Italia

Si infiamma la protesta dopo l'incidente in cui è rimasto gravemente ferito il militante. Una ventina di attivisti che erano con lui rischiano la denuncia. L'assemblea del movimento annuncia di voler ostacolare il cambio turno delle forze dell'ordine di guardia ai cantieri. Occupati i binari a Roma, Bologna e Palermo, i siti di Polizia e carabinieri fuori uso per attacchi informatici. Presidi a Milano e altre città. La prefettura di Torino: "I lavori proseguiranno"

L’assemblea generale dei No Tav ha deciso di “bloccare l’alta Valle Susa” per ostacolare il cambio turno delle forze di polizia che presidiano i cantieri della Tav, bloccando “a oltranza” l’autostrada e le statali. Una scelta che arriva al termine di una giornata segnata dal grave incidente che ha ridotto in gravi condizioni un leader della protesta, Luca Abbà, folgorato e precipatato dal traliccio dell’alta tensione sul quale si era arrampicato a scopo dimostrativo. Nel pomeriggio si sono registrate manifestazioni di solidarietà ad Abbà in molte città italiane, con momenti di tensione e occupazioni di stazioni ferroviarie.

Intanto sarebbero una ventina i militanti No Tav identificati dalle forze dell’ordine questa mattina alla baita Calrea durante le operazioni di allargamento del cantiere della Torino-Lione in Val di Susa. Rischiano di essere denunciati o di incorrere in qualche sanzione perché, anche se pacificamente, si trovavano in un’area vietata da un’ordinanza del Prefetto di Torino. Gli eventuali provvedimenti da adottare sono al vaglio della Questura del capoluogo piemontese.

Centinaia di attivisti si sono radunati vicino all’imbocco dell’autostrada di Chianocco-Bussoleno, dove è stata convocata l’assemblea popolare del movimento. L’orientamento è appunto quello di “proseguire i blocchi ad oltranza” e di bloccare anche i cambi delle forze dell’ordine a presidio dell’area di cantiere di Chiomonte e l’autostrada in alta Valle di Susa. Le due statali 24 e 25 sono bloccate da stamattina. I No Tav intendono ora completare il blocco dell’Autostrada Torino-Bardonecchia, isolando così la valle, e di mantenere i presidi nei prossimi giorni.

Intanto il sito della polizia è rimasto bloccato per alcune ore da un attacco informatico sferrato, a quanto si apprende, attraverso la rete Anonymous. Il sito avrebbe subito un doppio attacco: un “netstrike”, cioè una serie di connessioni contemporanee allo stesso indirizzo, tanto da ingolfare i server; un altro, più invasivo e respinto dalla polizia postale, mirato a controllare le pagine web e pubblicare mesaggi. Bloccato per lo stesso motivo il sito dei carabinieri.

Secondo fonti del movimento, una manifestante è stata urtata da un automobilista che avrebbe cercato di passare forzando uno dei blocchi stradali in Val Susa. L’auto le sarebbe passata su un piede e la donna è stata portata all’ospedale di Susa.

A Torino si è riunito Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Il Comitato ha stabilito che le procedure per ampliare il cantiere della Tav Torino-Lione proseguiranno nonostante l’incidente nel quale è rimasto coinvolto Luca Abbà. Fonti della Provincia riferiscono che la decisione è stata presa perché “non sussistono ragioni per fermare le procedure, essendosi trattato di un episodio isolato”. Nel capoluogo piemontese è in corso una veglia di preghiera davanti al Cto dove è ricoverato il manifestante.

A Roma, si è conclusa intorno alle 18.15 la protesta alla stazione Termini, ma i manifestanti si sono spostati in altri punti della città. I No Tav hanno occupato i binari, danneggiato un Frecciarossa, imbrattato alcuni treni e lanciato un fumogeno. Alcuni convogli hanno accumulato ritardi. La manifestazione è durata circa 20 minuti e ci sono stati lanci di sassi contro la polizia.

Un gruppo di qualche centinaio di persone provenienti da Termini ha compiuto un altro blitz in piazza di Porta Maggiore, mandando in tilt il traffico. Un altro gruppo ha improvvisato un corteo in via dei Reti, a San Lorenzo. La protesta continua, comunica il collettivo “Atenei in rivolta”.

Nel frattempo 200 attivisti si sono diretti in corteo in via Tiburtina e lungo il loro percorso alcuni cassonetti sono stati rovesciati. I manifestanti erano partiti questo pomeriggio da piazzale Tiburtino in un corteo improvvisato e convocato via twitter.

Anche a Bologna i manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria, occupando il primo binario, davanti a un nutrito schieramento di forze dell’ordine. Un centinaio di persone si sono ritrovate in piazza Nettuno. “Giù le mani dalla Val Susa, al fianco del movimento No Tav, forza Luca”, questo lo striscione esposto sotto la fontana al centro della piazza. Il presidio si è trasformato in un corteo che ha imboccato la vicina via Indipendenza, bloccandola. L’occupazione della stazione è terminata intorno alle 20.

A Firenze un centinaio di persone dei Comitati No Tav e dei centri sociali ha manifestato davanti alla sede della prefettura, con lo slogan ”Forza Luca siamo tutti con te”. Si è creato qualche intralcio al traffico. I manifestanti hanno esposto bandiere e striscioni con scritto “La valle resiste no Tav, giù le mani dalla Val Susa, Pd e Pdl uniti dai grandi affari del cemento”. Un corteo si è diretto verso la stazione di Santa Maria Novella, presidiata dalla polizia. I manifestanti hanno poi ripiegato sull’occupazione dei binari della tramvia. La manifestazione si è conclusa poco prima delle 20. Bloccata per una quarantina di minuti la stazione di Pisa.

A Milano, alcune centinaia di manifestanti NoTav si sono dati appuntamento in piazza San Babila, per testimoniare la loro solidarietà nei confronti di Luca Abbà. Il presidio, composto anche da militanti di Rifondazione Comunista e Sinistra Critica, ha bloccato la circolazione da corso Venezia a corso Europa. Dal presidio si è mosso un corteo di circa 500 persone, in direzione Porta Venezia. Qui sono stati lanciati alcuni fumogeni contro la redazione del quotidiano Libero.

A Genova un centinaio di persone si sono radunate davanti alla Prefettura, esibendo un grande striscione con la scritta “Ora e sempre resistenza”, e cartelli contro la Tav, “opera inutile, costosa e che stravolgerà per sempre la Val Susa”. I manifestanti, alcuni dei quali esibivano bandiere di Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi e Lega Ambiente, si sono poi mossi in corteo per le vie del centro. Non sono stati segnalati momenti di tensione.

A Palermo, il segretario del Pd Pierluigi Bersani è stato contestato al suo arrivo al Teatro Zappalà per una iniziativa pubblica. Alcuni giovani universitari solidali con i No tav hanno protestato urlando “Vergogna” e “Giù le mani dalla Val di Susa”. Un gruppo di universitari ha bloccato per circa un’ora la stazione del capoluogo siciliano.

A L’Aquila, una trentina di persone del “Comitato 3e32”, Rifondazione Comunista, Asilo Occupato, si è riunita nel centro storico. Manifestazioni dello stesso segno si sono svolte anche ad Ancona e Cagliari.

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