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4 luglio 2012

Libertà digitale, da Strasburgo schiaffo alla legge bavaglio

A stragrande maggioranza, il Parlamento europeo ha bocciato la ratifica del controverso Trattato Acta sulla contraffazione di beni materiali e la tutela della proprietà intellettuale su internet.

Il Parlamento europeo ha bocciato la ratifica del controverso Trattato Acta sulla contraffazione di beni materiali e la tutela della proprietà intellettuale su internet. La plenaria di Strasburgo ha espresso 478 no, 39 sì e 165 astensioni, figli di una mobilitazione popolare forte di milioni di voci contrarie. Il trattato presenta vari punti oscuri sulla libertà digitale ed i diritti fondamentali. Il no della plenaria è arrivato quelli di 5 commissioni competenti: commercio estero, giuridica, industria, libertà civili, giustizia e affari interni e sviluppo.

«Acta è un grandissimo errore politico che ha portato ad una reazione nel mondo di proporzioni immense», ha affermato in aula il Pd Luigi Berlinguer. Accanto a lui più di un eurodeputato ha sfoggiato magliette gialle, nere o rosse, colori diversi ma un unico slogan: "No all'Acta".

«Acta non è un attacco alla nostra libertà, è una difesa dei nostri mezzi di sussistenza», era l'opinione, ben diversa, del Commissario Ue al commercio estero Karel de Gucht. «Non è lo strumento migliore per difendere la libertà intellettuale», ribatte David Martin, socialista britannico e relatore del testo del Parlamento. «L'accordo - l'intervento del leghista Matteo Salvini - non comprende i paesi (Cina e India, ndr) da cui proviene il 95% dei prodotti contraffatti: vogliono imbavagliare la rete spacciandola per lotta alla contraffazione».

Il voto è arrivato dopo i 5 no delle commissionI parlamentari competenti: commercio estero, giuridica, industria, libertà civili, giustizia e affari interni e sviluppo. Il gruppo conservatore, appoggiato dal Ppe, aveva invece chiesto di rimandare il voto in attesa del giudizio della Corte di Giustizia del Lussemburgo proprio sulla legalità dell' Acta.

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