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giovedì 19 luglio 2012 06:53

Obama si prepara e lavora alla caduta di Assad

Il presidente Usa e' pronto al crollo del regime siriano e avvia contatti con Israele che, scrive il NY Times, potrebbe lanciare attacchi contro gli arsenali chimici siriani.

Roma, 19 luglio 2012, Nena News - Sono le ore più difficili per Damasco. Dopo il gravissimo attentato suicida di ieri mattina che ha decapitato i vertici della difesa e dei servizi di sicurezza da ore si combatte intorno e, in qualche caso, anche dentro la capitale. Poche ore fa i ribelli hanno detto di aver lanciato un attacco anche alla televisione di stato - notizia che pero' non ha trovato conferme - mentre qualche ora prima l'artiglieria dell'esercito governativo, schierata sul monte Qasiun meta abituale dei turisti, ha sparato colpi sui quartieri di Mezze e Muadamiya, nel centro della città.

La situazione starebbe precipitando dicono testimoni e fonti della missione Onu, forse con un po' di esagerazione. Il governo è ancora in controllo della situazione anche se le sparatorie si susseguono e nelle strade della capitale girano poche persone.

Per gli Stati Uniti il crollo del regime è "vicino" e Washington, scrive il New York Times, si prepara alla caduta di Bashar Assad. Barack Obama, che qualche ora fa ha parlato al telefono con il presidente russo Putin, ha dato ordine di avviare contatti con Israele sulla possibilità che lo Stato ebraico si muova, con la sua aviazione, per distruggere le armi chimiche in possesso di Damasco. 

La Casa Bianca - che non ha condannato l'attentato di ieri che ha ucciso anche semplici impiegati governativi e non solo esponenti della sicurezza - , dice che le armi chimiche potrebbero essere usate da Assad contro i ribelli, come ultima risorsa. Il re di Giordania Abdallah, più saggiamente, ha allertato sul pericolo rappresentato da al Qaida nella crisi siriana, affermando che i jihadisti potrebbero impadronirsi dell'arsenale chimico siriano, approfittando del caos che si è creato nel paese. In un'intervista alla Cnn, il sovrano hashemita ha avvertito di quello che potrebbe essere "lo scenario peggiore", vale a dire "se stoccaggi di armi chimiche, cadessero in mani non amiche", come quelle di al Qaida, che - secondo il re - già opera in alcune zone della Siria.

La Russia nel frattempo non cambia posizione a poche ore dal voto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu slittato da ieri a oggi. Un'intesa al momento appare impossibile. Mosca rimane al fianco di Assad, da parte loro i paesi occidentali non sono intenzionati a cedere sulle nuove sanzioni. Sulla crisi in Siria è prevista anche una riunione straordinaria dei suoi ministri degli Esteri della Lega araba domenica prossima in Qatar. 

Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha condannato "fermamente" l'attentato di ieri a Damasco sottolineando "l'estrema urgenza" di fermare le violenze. Nena News

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