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13 February 2012

Discorso all’Assemblea Generale dell’Alto Commissario per i Diritti Umani Navi Pillay, sulla Syria

13 February 2012 New York

Signor Presidente, distinti membri dell’Assemblea Generale, Eccellenze, Signore e Signori,

Vi ringrazio per avermi invitato ad aggiornarvi sulla situazione dei diritti umani in Syria sotto l’Agenda Consiglio dei Diritti Umani. La situazione in peggioramento dei diritti umani in Syria ha spinto il Consiglio per i Diritti Umani a tenere tre sessioni speciali, una fact finding mission e una Commissione Indipendente d’Inchiesta. Il Presidente del Consiglio per i Diritti Umani ha condiviso con questa Assemblea il report della Commissione d’Inchiesta, il 29 novembre dell’anno passato.

Signore e Signori,

lasciate che vi aggiorni sulla situazione corrente dei diritti umani in Syria

La violenta repressione del governo su pacifici dimostranti che chiedono libertà, dignità e giustizia sociale in Syria è continuata indisturbata per undici mesi fiono ad oggi.  Mentre nessuna cifra esatta poteva essere fornita a causa della mancanza di accesso nel paese, rapporti credibili indicano che le forze di sicurezza syriane hanno ucciso circa 5.400 persone l’anno scorso, inclusi civili e personale militare che si è rifiutato di sparare sui civili. A causa di estreme difficoltà nel corroborare gli eventi sul campo, è diventato per lo più impossibile, per il mio ufficio, di aggiornare il numero dei decessi negli ultimi due mesi. Tuttavia, siamo certi che il numero dei morti e dei feriti continua a crescere ogni giorno. Decine di migliaia, inclusi i bambini, sono stati arrestati, e oltre diciottomila di questi sono considerati arresti arbitrari. Altre migliaia sono dati per dispersi, 25.000 persone sono sfollate in cerca di rifugio nei paesi confinanti e in altri paesi. Oltre settantamila, sono state sfollate internamente in altre località della Syria.

Mentre le proteste sono rimaste largamente pacifiche, i rapporti di attacchi armati da parte di combattenti anti governativi contro le forze syriane sono cresciuti, anche con conseguenze a danno dei civili. In accordo con il governo circa duemila militari e personale delle forze di sicurezza sono stati uccisi.

Sono particolarmente sgomenta dall’assalto in corso ad Homs. Fin dal 3 febbraio, in varie escalation dell’assalto, il governo ha usato carri armati, mortai, razzi e artiglieria pesante per colpire Homs. In accordo con fonti attendibili, lesercito syriano ha bombardato quartieri densamente popolati di Homs in quello che appare un attacco indiscriminato alle aree civili. Oltre trecento sono le persone riportate uccise nella città dall’inizio di questo attacco dieci giorni orsono. La maggioranza di essi sono vittime dei bombardamenti.

Rapporti indicano che gli ospedali, che stavano già lottando per far fronte a tutti quei feriti nelle ultime settimane, ne sono ora travolti. La gente ha provveduto ad attrezzare ambulatori di fortuna per tutta la città assediata. Le forniture mediche sono esaurite. Le schegge dei bombardamenti hanno colpito almeno tre ambulatori di fortuna causando vittime.

A causa dei bombardamenti, i residenti sono rimasti intrappolati nei loro quartieri sotto l’attacco. L’elettricità e le comunicazioni sono state tagliate in alcuni quartieri, e il cibo rimane scarso.

La situazione umanitaria a Homs è semplicemente deplorevole. Rapporti simili di assalti che si intensificano e peggiorano la situazione umanitaria sono stati ricevuti da Zabadani, Dar’aa e Al Rastan. Il rischio di una crisi umanitaria attraverso tutta la Syria sta crescendo. Il fallimento del Consiglio di Sicurezza di trovare un accordo comune e firmo per un’azione collettiva sembra aver incoraggiato il govermo syriano a lanciare un attacco a tutto campo nel tentativo di rompere l’opposizione con una forza schiacciante. Comunque, come ha detto il Segretario Generale: - la mancanza di un accordo nel Consiglio di Sicurezza non da licenza alle autorità syriane di lanciare attacchi contro la popolazione. Nessun governo può commettere questi atti contro la propria gente senza che ne venga erosa la sua legittimità … la spaventosa brutalità a cui assistiamo ad Homs è un triste presagio del peggio che si avvicina. –

Eccellenze,

La natura e la grandezza degli abusi commessi dalle forze syriane indicano che crimini contro l’umanità sono stati perpetrati fin dal marzo 2011. Rapporti indipendenti, credibili e corroborati da dettagli, indicano che questi abusi sono parte di una diffusa e sistematica strategia di attacco ai civili. Inoltre l’ampiezza e i modelli di attacco dei militari e delle forze di sicurezza sui civili nonché la vasta distruzione di case, ospedali, scuole e altre infrastrutture civili, indicano l’approvazione o la complicità delle autorità al più alto livello.

Fin da quando le proteste antigovernative sono iniziate, le forze di sicurezza e le milizie Shabbiha sostenute dal governo, si sono rese responsabili di aver ucciso migliaia di persone con attacchi a manifestazioni pacifiche, portati con operazioni militare di vaste dimensioni in diverse città. Essi hanno usato la politica “spara per uccidere” per rompere le proteste. Molti disertori dall’esericto e dalle forze di sicurezza, hanno testimoniato di aver ricevuto ordini dai loro comandanti di sparare senza preavviso sui manifestanti. Cecchini sui tetti, sono stati cisti sparare ai manifestanti, alle ambulanze e agli astanti che stavano cercando di aiutare i feriti e di raccogliere i corpi dei morti.

I civili hanno sopportato il peso della violenza, quando città come Homs, Hama, Dar’aa e Ibid sono state accerchiate ed è stato imposto il coprifuoco. Durante gli assedi, i residenti erano impossibilitati ad ottenere acqua, cibo e materiale medico. Militari e forze di sicurezza hanno mirato alle riserve di acqua e alle tubature. Gli assedi hanno sempre reso impossibile trasportare i feriti negli ospedali. Gli ospedali sono stati usati come centri di detenzione e tortura. Le ambulanze sono state prese di mira e molti feriti e ammalati sono stati portati via dagli ospedali pubblici in molte città. Detenuti feriti sono stati sottoposti a tortura e ad altre forme di maltrattamenti negli ospedali militari. Le prove raccolte indicano che i dottori e il personale sanitario sono stati perseguitati, arrestati e torturati dalle forze di sicurezza. Sempre più feriti evitano di andare negli ospedali pubblici per paura di essere arrestati e torturati. I feriti vengono curati in ospedali di fotuna negli scantinati o negli appartamenti, nelle case coloniche e nelle case private. L’Igiene e la necessaria sterilizzazione sono rudimentali, inoltre il mero possesso di materiale medico viene punito.

Signore e Signori,

informazioni affidabili indicano che le forze di sicurezza syriane hanno lanciato una campagna di arresti di massa, detenendo arbitrariamente migliaia di manifestanti, attivisti e altri sospettati di sentimenti antigovernativi. Alcuni sono scomparsi, involontariamente o forzatamente. Informazioni credibili mostrano modelli di tortura sistematica e diffusa durante gli interrogatori nei centri di detenzione delle forze di sicurezza. Secondo informazioni prodotte da disertori dell’esercito, essi hanno ricevuto ordini di praticare la tortura dai loro ufficiali comandanti. Estesi rapporti di violenza sessuale, in particolare stupri, sui posti di detenzione, principalmente contro uomini e ragazzi, sono particolarmente preoccupanti. I bambini non sono stati risparmiati. Bambini sono stati uccisi a bastonate, dai cecchini e dalle granate delle forze di sicurezza governative in diversi posti attraverso tutta la Syria. Per la fine di gennaio, le forze di sicurezza hanno ucciso oltre 400 bambini. Bambini di circa dieci anni sono stati sottoposti ad arresto arbitrario e detenzione. Confinati in isolamento. O anche costretti in celle affollate insieme agli adulti, sempre deprivati di cibo e acqua. Le scuole sono state usate come carceri, o basi militari.

Distinti membri dell’Assemblea Generale,

sono indignata da queste serie violazioni. Sono molto turbata che la continua e rude repressione e che le continue e deliberate tensioni settarie possano ben presto precipitare la Syria nella guerra civile. Più a lungo la comunità internazionale fallisce nel prendere provvedimenti, più a lungo la popolazione civile continuerà a soffrire di atrocità senza limite commesse contro di loro. L’Assemblea nella sua risoluzione del 19 dicembre 2011, condanna le violazioni dei diritti umani e l’uso della forza contro i civili da parte delle autorità syriane. E si appella alla Syria perché si conformi ai suoi obblighi sotto la legge dei diritti umani. Tuttavia, le grande e sistematica violazione dei diritti umani non è solo continuata ma bensì brutalmente cresciuta.

Eccellenze,

il governo della Syria ha fallito nel suo obbligo di difendere la sua popolazione civile. Ognuno e tutti i membri della comunità internazionale devono agire ora per proteggere con urgenza la popolazione civile syriana.

La Lega degli Stati Arabi ha risposto risoluta agli eventi in Syria e il suo sforzo dovrebbe essere sostenuto. Sfortunatamente la Syria non ha seguito le indicazioni degli osservatori della Lega Araba, persistendo nelle violenze. Il mio ufficio rimane pronto a provvedere assistenza appropriata alla Lega Araba su sua richiesta.

Corpi internazionali e indipendenti per il monitoraggio, incluso il mio ufficio e la Commissione d’Inchiesta devono essere in grado di entrare in Syria. Agli attori umanitari deve essere garantito immediato e libero accesso al paese.

Signore e Signori,

La Fact Finding Mission, la Commissione d’Inchiesta sulla Syria, e me stessa, abbiamo tuti concluso che in Syria sono stati commessi crimini contro l’umanità. Ho personalmente incoraggiato il Consiglio di Sicurezza di riferire la situazione alla Corte Internazionale contro il Crimine. Tutti gli stati membri devono assicurarsi che questi crimini non rimangano impuniti.

Ciò nonostante questi crimini continuano ad essere commessi mentre sto parlando.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata da questa Assemblea oltre sessant’anni fa, chiarisce che è essenziale, se l’uomo non sia costretto a ricorrere, come ultima risorsa, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione, che i diritti umani debbano essere protetti dalla legge. Le genti di Syria chiedono i diritti che sono dovuti ad ogni essere umano. Ed essi guardano a questa Assemblea che possa parlare con una sola voce nel sostenerli in questo momento.


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13 February 2012

Briefing to the General Assembly Navi Pillay, High Commissioner for Human Rights [Syria]

13 February 2012 New York

Mr. President,  
Distinguished Members of the General Assembly,
Excellencies,
Ladies and Gentlemen,

I thank you for the invitation to address you on the human rights situation in Syria under the agenda item “Human Rights Council.” The worsening human rights situation in Syria has prompted the Human Rights Council to hold three special sessions, to dispatch one fact-finding mission and one independent Commission of Inquiry. The President of the Human Rights Council shared the report of the Commission of Inquiry with this Assembly on 29 November last year. 

Ladies and Gentlemen,

          Allow me to now update you on the current human rights situation in Syria.

The violent Government crackdown on peaceful protests demanding freedom, dignity and social justice in Syria has continued unabated for eleven months now. While no exact figures can be provided due to our lack of access to the country, credible reports indicate that Syrian security forces killed well above 5,400 people last year, including civilians as well as military personnel who refused to shoot civilians. Due to extreme difficulties in substantiating the events on the ground, it has become almost impossible for my Office to update the death toll in the past two months. However, we are certain that the number of dead and injured continues to rise every day. Tens of thousands, including children, have been arrested, with more than 18,000 reportedly still arbitrarily held in detention. Thousands more are reported missing. 25,000 people are estimated to have sought refuge in neighbouring and other countries. And more than 70,000 are estimated to have been internally displaced.

While the protests have remained largely peaceful, reports of armed attacks by anti-government fighters against Syrian forces have increased, also with consequences on civilians. According to the Government, some 2000 military and security personnel have been killed.

I am particularly appalled by the ongoing onslaught on Homs. Since 3 February, in further escalation of its assault, the Government has used tanks, mortars, rockets and artillery to pummel the city of Homs. According to credible accounts, the Syrian army has shelled densely populated neighborhoods of Homs in what appears to be an indiscriminate attack on civilian areas. More than 300 people have reportedly been killed in the city since the start of this assault ten days ago. The majority of them were victims of the shelling.

Reports indicate that hospitals, which were already struggling to cope with all those injured in recent weeks, are now overwhelmed. People have set up makeshift clinics throughout the beleaguered city. Medical supplies have been depleted. Shells have struck at least three makeshift clinics resulting in casualties.

Due to heavy shelling, residents have been effectively trapped in areas under attack. Electricity and communication have been cut off in some neighborhoods. And food remains scarce.

The humanitarian situation in Homs is simply deplorable. Similar accounts of intensifying assault and worsening of humanitarian situation have been received from Zabadani, Dar’a, and al-Rastan. The risk of a humanitarian crisis throughout Syria is rising.   The failure of the Security Council to agree on firm collective action appears to have emboldened the Syrian Government to launch an all-out assault in an effort to crush dissent with overwhelming force. Yet, as the Secretary-General has said, “the lack of agreement in the Security Council gives no license to the Syrian authorities to step up the attacks on the Syrian population. No government can commit such acts against its people without its legitimacy being eroded.” “The appalling brutality we are witnessing in Homs…is a grim harbinger of worse to come.”

Excellencies,

The nature and scale of abuses committed by Syrian forces indicate that crimes against humanity are likely to have been committed since March 2011. Independent, credible and corroborated accounts indicate that these abuses have taken place as part of a widespread and systematic attack on civilians. Furthermore, the breadth and patterns of attacks by military and security forces on civilians and the widespread destruction of homes, hospitals, schools and other civilian infrastructure indicate approval or complicity of the authorities at the highest levels.

Since anti-government protests started, security forces and Government-supported Shabbiha militias have been responsible for killing thousands of people through attacks on peaceful protests and in large-scale military operations in several cities. They have used a ‘shoot-to-kill’ policy to crush peaceful protests. Several defectors from military and security forces have said that they received orders from their commanders to shoot unarmed protesters without warning. Snipers on rooftops are reported to have targeted protestors, ambulances, and bystanders who were trying to rescue the wounded and collect the bodies of those killed.

Civilians have borne the brunt of the violence, as cities such as Homs, Hama, Dera’a and Idlib have been blockaded and curfews imposed. During the blockades, residents have not been able to obtain water, food and medical supplies. Military and security forces have targeted residential water tanks and water pipes. The blockades had often made it impossible to get the injured to hospitals.   Hospitals have been used as detention and torture facilities. Ambulances have come under fire, and many of the injured and sick have been turned away from public hospitals in several cities. Wounded detainees have been subjected to torture and other forms of ill-treatment in military hospitals. Evidence gathered indicates that doctors and medical workers have been pursued, arrested, and tortured by the security forces. Increasingly, most of the wounded avoid going to public hospitals for fear of being arrested or tortured. The injured are largely treated in underground hospitals established in apartments, on farms, and at private homes. Hygiene and sterilization conditions are rudimentary and the mere possession of medical supplies is being punished. Ladies and Gentlemen, Reliable information indicates that Syrian military and security forces have launched massive campaigns of arrest, arbitrarily detaining thousands of protestors, activists and other suspected of anti-Government sentiments or activities. Some have been involuntarily and forcibly disappeared. Credible information show patterns of systematic and widespread use of torture in interrogation and detention facilities by Security forces. According to information provided by army defectors, they received orders from their commanding officers to torture. Extensive reports of sexual violence, in particular rape, in places of detention, primarily against men and boys, are particularly disturbing. Children have not been spared. Children have been killed by beating, sniper fire and shelling from Government security forces in several places throughout Syria. As of the end of January, security forces have killed more than 400 children. Children, as young as 10, have been subjected to arbitrary arrest and detention. Children have been kept in solitary confinement. They have also been kept in overcrowded cells with adults, often deprived of food and water. Schools have been used as detention facilities, sniper post and military bases.

Distinguished Members of the General Assembly,

I am outraged by these serious violations. I am very distressed that the continued ruthless repression and deliberate stirring of sectarian tensions might soon plunge Syria into civil war. The longer the international community fails to take action, the more the civilian population will suffer from countless atrocities committed against them. This Assembly, in its resolution of 19 December 2011, condemned human rights violations and use of force against civilians by Syrian authorities. It called on Syria to comply with its obligations under human rights law. However, the gross, widespread and systematic human rights violations have not only continued but also sharply escalated.

Excellencies,

The Government of Syria has manifestly failed to fulfil its obligation to protect its population. Each and every member of the international community must act now to urgently protect the Syrian population.

The League of Arab States has responded resolutely to the events in Syria and its efforts should be supported. Unfortunately Syria failed to fully comply with the League’s Observer Mission and persisted in its violent crackdown. The League should continue its effort to compel Syria to end the violence. My Office remains ready to provide appropriate assistance to the League of Arab States if the League so requests.

International and independent monitoring bodies, including my Office and the independent Commission of Inquiry must also be allowed into Syria. And humanitarian actors must be guaranteed immediate, unhindered access.

Ladies and gentlemen,

The Fact-Finding Mission, the Commission of Inquiry on Syria, and I myself have all concluded that crimes against humanity are likely to have been committed in Syria. I have encouraged the Security Council to refer the situation to the International Criminal Court. All Member States must ensure that these crimes do not go unpunished.

Yet, these crimes continue to be committed as I speak.

The Universal Declaration for Human Rights, adopted by this Assembly more than 60 years ago, makes clear that it is essential, if man is not to be compelled to have recourse, as a last resort, to rebellion against tyranny and oppression, that human rights should be protected by the rule of law. The people of Syria are asking for the rights that every human being is entitled to. And they are looking to this Assembly to speak with one voice to support them in this endeavour.

Thank you.

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