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martedì 17 aprile 2012

Siria: insurrezione cristiana, a Homs

La Tv siriana cacciata da Homs. Volevano "immortalare la serena celebrazione della Pasqua nella città liberata."

Pasqua ortodossa, cioè domenica scorsa. Una troupe della televisione di stato siriana arriva ad Homs per girare immagini sulla "serena" celebrazione della Pasqua nella città "liberata". La troupe si presenta come "autorizzata" dal vescovo ortodosso della città. Ma i fedeli insorgono: "perchè venite qui? per dire che tutto va bene? Andate di là, dove bombardano! Andate nella chiesa dell'altro versante dela città, che si trova sotto le bombe". "Ma avete capito che noi abbiamo l'autorizzazione del vescovo?", ribattono i cronisti di Bashar. "E a noi non interessa. Qui decidiamo noi, non il vescovo". Secondo il racconto di alcuni fedeli presenti l'aria si è fatta brutta e la troupe ha rinunciato a immortalare la "serena celebrazione nella Homs liberata". 

L'episodio conferma la gravità della situazione sul terreno, con tutti i soggetti coinvolti, dall'una e dell'altra parte, che scommettono sul già avvenuto fallimento del cosiddetto piano di pace, che si sostanzia al momento nella ridicola presenza di sei osservatori disarmati.

In questa situazione non possono andare tanto lontano gli sforzi di chi vuole evitare un'ulteriore militarizzazione del conflitto.
La comunità internazionale, americani in testa, sembra incapace di pensare a un intervento, pensando di lasciare Bashar a "cuocere nel suo brodo". Ma potrebbe essere Bashar a rovinare i loro calcoli.

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