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28 gennaio 2012

Siria, violenze in aumento
la Lega Araba ferma gli osservatori

Via alle trattative dirette con la Russia nella speranza di arrivare a un accordo per una risoluzione Onu. Continuano i combattimenti. Il ministro Terzi: "Serve un intervento del Consiglio di sicurezza"

BEIRUT - Mentre in Siria il numero delle vittime 1 aumenta e gli scontri armati tra forze regolari e disertori prendono il sopravvento sulle proteste pacifiche, la Lega Araba ha deciso di sospendere la missione dei suoi osservatori. E ha avviato trattative dirette con la Russia nella speranza di arrivare a un accordo per una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Le autorità di Damasco si sono dette "dispiaciute e sorprese" per la decisione, accusando la Lega Araba di volere influenzare il Consiglio di sicurezza e favorire un intervento di truppe straniere. Nonostante questo il governo del presidente Bashar Al Assad non sembra disposto a rinunciare alla repressione. "Le forze di sicurezza sono determinate ad andare avanti per ristabilire l'ordine e la sicurezza e ripulire il territorio dai criminali" taglia corto il ministro dell'Interno, Mohammed Ibrahim al Chaar. Secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione oggi sono morte almeno 20 persone, dieci nella sola Homs. Per la giornata di ieri la stessa fonte aveva fornito un bilancio di 60 morti.

Da parte sua, il Consiglio nazionale siriano che rappresenta l'opposizione ha annunciato che domani invierà all'Onu una delegazione per chiedere protezione per i civili. Lanciando un appello a tenere manifestazioni davanti ai consolati russi di tutto il mondo per protestare contro l'opposizione di Mosca all'adozione di una risoluzione che condanni duramente il regime di Assad e vari misure punitive nei suoi confronti.

Gli scontri. Combattimenti con l'uso di armi pesanti sono segnalati dai Comitati in due località vicine a Damasco, Duma e Rankus. In quest'ultimo sobborgo, afferma la fonte, militari disertori che si sono uniti all'Esercito libero siriano (Els) hanno "salvato" da attacchi delle forze di sicurezza tre inviati del New York Times: l'americano John Lynn Anderson, il libanese Houyda Said e l'egiziano Karim Fahim.

L'agenzia ufficiale ‪Sana‬ ha riferito che oggi sette soldati, tra i quali un ufficiale, sono stati uccisi in un'imboscata di "terroristi" sulla strada tra le località di Adra e Duma, mentre una bomba è stata fatta esplodere contro un oleodotto nella provincia petrolifera orientale di di Deir Ezzor. L'agenzia ha dato notizia anche dei funerali di 28 tra agenti delle forze di sicurezza e militari rimasti uccisi a Homs, Hama, Daraa, Deir Ezzor e nella provincia di Damasco. Sempre ieri, secondo la stessa fonte, due ragazzi di 10 e 14 anni sono stati uccisi in attentati "terroristici" in un quartiere di Damasco e a Homs.

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La diplomazia. Come detto la Lega Araba ha deciso di sospendere l'attività dei suoi osservatori, riservandosi però di decidere se ritirarli o meno dal Paese in una riunione dei ministri che si svolgerà dopo il 5 febbraio. L'organizzazione dei Paesi arabi ha annunciato anche di avere avviato colloqui con Mosca sulla proposta di risoluzione avanzata al Consiglio di sicurezza da alcuni Paesi arabi, Gran Bretagna, Francia e Germania, che prevede una transizione del potere a Damasco. "Ieri c'é stata una telefonata tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario generale della Lega Araba, Nabil el Araby", ha detto all'agenzia Reuters il vice segretario, Ahmed bin Hali. Per l'ambasciatore russo all'Onu, Vitaly Churkin 3, la bozza di risoluzione arabo-europea è "inaccettabile", ma "si può negoziare". Forse il primo segnale di flessibilità di Mosca, di fronte al deterioramento apparentemente inarrestabile della situazione sul campo.

L'Italia. "L'acuirsi della crisi siriana rende non più rinviabile un intervento del Consiglio di sicurezza dell'Onu che deve approvare al più presto una risoluzione", dice il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, secondo il quale al Palazzo di Vetro non si può prescindere dal ruolo di primo piano avuto dalla Lega Araba, che resta "centrale" per tentare di risolvere la crisi siriana.

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