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19 ottobre 2012

L’assedio di Maaret al-Numan, in Siria

L'esercito di Assad ha bombardato la città di Maaret al-Numan, uccidendo 49 persone e distruggendo case, scuole e l'importante museo di Alma Arra

Giovedì 18 settembre almeno 49 persone, tra cui 23 bambini, sono morte nella città siriana di Maaret al-Numan, che si trova nel nord-ovest del paese, durante i bombardamenti dell’esercito fedele al presidente Bashar al-Assad. I soccorritori hanno raccontato che le bombe hanno distrutto due edifici residenziali e una moschea, dove si erano rifugiati donne e bambini. Tra i morti c’era anche un bambino di nove mesi. Un medico ha detto all’inviato di AFP che «al momento sembra che solo tre persone siano sopravvissute all’attacco, tra cui un bambino di due anni. Si è salvato tra le braccia del padre, che invece è morto». Gli attacchi sono iniziati di mattina, quando molti elicotteri hanno sorvolato la città e i dintorni e hanno sganciato almeno dieci bombe.

Maaret al-Numan si trova in una posizione strategica, a circa due chilometri dall’autostrada che collega Damasco e Aleppo, di cui i ribelli controllano svariati chilometri. È poco distante inoltre dalla base militare di Wadi Deif, dove si trovano numerosi carri armati e carburante. I ribelli hanno ottenuto il controllo della città il 9 ottobre e da allora sono iniziati i bombardamenti dell’esercito: case e scuole sono in macerie e le strade sono deserte. Anche il museo di Alma Arra, che ospita una delle più grandi collezioni di mosaici del Medioriente, è stato gravemente danneggiato.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ieri sono state uccise circa 200 persone: i morti dall’inizio del conflitto, nel marzo 2011, sono 34 mila.

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