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19 dicembre 2012

Siria: Aumenta l’Esodo di Rifugiati, le Agenzie Umanitarie Lanciano un Appello per 1 Miliardo di Dollari

Ginevra - Un miliardo di dollari USA per il sostegno ai rifugiati in fuga dalla Siria verso Giordania, Iraq, Libano, Turchia ed Egitto: è la cifra richiesta dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dalle agenzie partner in un appello rivolto oggi ai donatori internazionali. 

Il nuovo Piano di risposta regionale per i rifugiati siriani definisce le necessità finanziarie di 55 organizzazioni umanitarie per poter svolgere - nei primi 6 mesi del 2013 - attività fondamentali di protezione e assistenza in favore dei civili in fuga dalla Siria. 

“Questa imponente crisi umanitaria richiede un sostegno urgente da parte di governi, aziende e singoli individui” ha dichiarato Panos Moumtzis, Coordinatore regionale dell’UNHCR per i rifugiati siriani. “Se questi contributi non giungeranno al più presto, non saremo in grado di rispondere nella maniera più adeguata alle necessità vitali dei civili che fuggono dalla Siria a ogni ora del giorno, molti in condizioni davvero disperate”. 

Il nuovo appello da un miliardo di dollari si basa su stime secondo le quali, durante la prima metà del prossimo anno, i rifugiati siriani che avranno bisogno di assistenza raggiungeranno quota un milione. 

Attualmente, sono 525mila i cittadini siriani registrati come rifugiati o assistiti nei paesi limitrofi. La cifra è di ben 7 volte superiore rispetto a quella dello scorso maggio, quando solo 70mila siriani si erano registrati per ricevere assistenza. Inoltre, molti altri cittadini siriani si trovano in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto senza essersi ancora registrati. 

“Siamo costantemente sconvolti dalle terribili storie che i rifugiati ci raccontano” ha proseguito Moumtzis. “Le loro vite sono in subbuglio. Hanno perso le loro case e i loro famigliari. Quando finalmente riescono a raggiungere il confine sono esausti, traumatizzati e senza risorse su cui fare affidamento”. 

Il piano per il 2013 mira a raddoppiare l’impegno nella protezione dei rifugiati vulnerabili, con attenzione particolare alle attività in favore dei rifugiati che vivono nelle aree urbane. Gran parte di queste operazioni vengono svolte dalle 43 organizzazioni non governative nazionali e internazionali incluse nell’appello. 

Sono in programma attività specifiche per i minori, le donne, gli anziani e le vittime di violenza sessuale e di genere. 

“I bambini costituiscono circa la metà dei rifugiati che affollano i campi e le comunità d’accoglienza dei cinque paesi, e il loro numero cresce inesorabilmente” ha spiegato Maria Calivis, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. “La situazione sul terreno si è sviluppata in modo tale che i fondi raccolti non sono più sufficienti. Oggi si rende nuovamente necessaria una risposta urgente alla disperata condizione dei bambini siriani”. 

A partire dal mese di luglio i rifugiati siriani sono fuggiti dal conflitto verso i paesi limitrofi al ritmo di 2-3mila ogni giorno. Il piano per il 2013 assegna priorità al sostegno ai nuovi arrivati, all’assistenza alle comunità d’accoglienza e ai programmi per la costruzione di nuovi campi. 

Con l’acuirsi della crisi all’interno della Siria, il piano presta un’importante attenzione alla preparazione per l’emergenza, attraverso il rifornimento dei depositi della regione con scorte di tende, coperte e beni di prima necessità per le famiglie. 

Per la prima volta, poi, il piano include anche l’Egitto, dove finora sono 10.474 i siriani registrati con l’UNHCR e dove - secondo le stime del governo - si trovano altre decine di migliaia di siriani non registrati. Un’altra novità contenuta nel nuovo piano è quella che riguarda il sostegno alle attività dell’UNRWA in favore dei palestinesi fuggiti dalla Siria in Libano.

Quello odierno è il quarto aggiornamento del Piano di risposta regionale per la Siria, lanciato inizialmente nel marzo 2012. Il Piano regionale di risposta per la Siria del 2012 ha ricevuto contributi per il 70% dei 487 milioni di dollari USA richiesti.

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