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21 agosto 2013

Vicenza libera dalle servitù militiari: presentato il Festival NoDalMolin

Una conferenza stampa per fare il punto della situazione vicentina. Questo sarà il primo festival con la base al Dal Molin operativa

Oggi, a tre giorni dall’inizio del Festival No dal Molin contro le servitù militari, si è svolta la conferenza stampa per presentare le iniziative e gli obiettivi che gli attivisti si pongono per il Festival di quest’anno.

Un festival, quello che apre venerdì, che raccoglie il testimone della campagna cominciata simbolicamente lo scorso 30 giugno con lo smantellamentto di centinaia di metri di rete appartenenti a Site Pluto. Una base che – dicono gli statunitensi - non viene più utilizzata dai soldati sebbene l’area rimanga occupata senza apparente motivo.

Lo stesso Dal Molin, progettato inizialmente con una pista di volo che avrebbe dovuto permettere al “pugno di ferro” a stelle e strisce di raggiungere in poco tempo qualunque teatro di guerra, è oggi una cattedrale nel deserto, una base che gli stessi statunitensi hanno deciso di non utilizzare appieno, mantenendo parte dei battaglioni in Germania.

Questo Festival partirà da questi presupposti. Con la voglia di continuare a costruire cambiamento e, per farlo, di cambiare noi stessi. Continuando a stare nelle strade e nelle piazze: ecco perché 
il Festival si concluderà con un corteo, il 7 settembre, che avrà come punto d’ arrivo la nuova base Usa al Dal Molin, inaugurata con scarsissimo successo e operativa dal giorno 2 Luglio, e che i No dal Molin spostarsi per le strade di Vicenza con l’obiettivo di andare a contestare la base sotto le sue mura e di fronte alle sue reti.

Due appuntamenti carichi di significato politico saranno l’incontro con i No Muos di Niscemi, che lottano contro il nuovo sistema di antenne per la comunicazione dell’esercito statunitense, e la Global Conference internazionale contro le servitù militari, un evento che tenta ha lo scopo di promuovere il confronto di moltissime realtà che lottano in ogni parte del mondo contro la guerra.

Un festival, quindi, che guarda avanti, verso Vicenza libera dalle servitù militari.

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