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domenica 7 ottobre 2012

Base Fontega Aperta Ai Soldati Per La Fuga: Nodalmolin Tagliano Reti

La base Fontega, sui colli berici, è stata aperta: quest’oggi, decine di attivisti NoDalMolin hanno raggiunto le recinzioni dell’installazione militare aprendo un varco di circa 40 metri per permettere ai militari statunitensi di uscire e tornare a casa negli Usa.

Dopo aver consegnato giovedì scorso le valigie ai soldati, i NoDalMolin hanno aperto loro le vie di fuga da base Fontega, segnalandole poi con dei fumogeni, in modo che i militari possano fuggire dalla guerra e dai superiori che li rinchiudono all’interno delle basi militari.

L’iniziativa si inserisce nella campagna contro le servitù militari lanciata in questi giorni dal Presidio NoDalMolin. Base Fontega, da questo punto di vista, è un luogo particolarmente significativo: i militari, infatti, sostengono di non utilizzarla, ma nonostante ciò continuano a occupare l’area. Se quell’installazione, come sostengono gli statunitensi, non nasconde nulla, è ora che il territorio sia restituito alle comunità locali.

Via le Basi da Vicenza: Dopo Fontega, Pluto
Oggi Tagliate Reti dell’Installazione Militare

L’apertura della base Fontega per permettere ai militari statunitensi di fuggire dalle basi militari vicentine si inserisce nella campagna per rimpatriare i soldati lanciata giovedì scorso dal Presidio Permanente NoDalMolin. Un centinaio di attivisti ha aperto quest’oggi un varco di 40 metri nelle recinzioni di base Fontega dopo che, giovedì scorso, erano state distribuite agli statunitensi le valigie (vedi comunicato precedente riportato di seguito, prime foto all’indirizzo http://www.flickr.com//photos/85367...).

Base Fontega è situata nel cuore dei colli berici ed è un’installazione militare che gli statunitensi sostengono di utilizzare come deposito per vecchie munizioni. Se questo è vero, è giunto il momento di smilitarizzare boschi e prati per restituire l’area alle comunità locali; se questo non avviene, i militari devono spiegare ai vicentini quali segreti nascondono al di là delle recinzioni. Per esempio, devono spiegare perché hanno appena restaurato un bunker e decine di mezzi entrano ed escono quotidianamente dall’area, mentre proseguono i cantieri e l’installazione è sottoposta alla sorveglianza militare. O, forse, gli statunitensi spendono milioni di euro per ammirare piante e fiori dei colli berici senza il disturbo dei passeggiatori vicentini?

Abbiamo capito che i soldati statunitensi sono chiusi, a migliaia, nei recinti delle basi militari statunitensi; abbiamo intuito il loro desiderio di tornare dalle proprie famiglie, lasciando ai vicentini il territorio berico; per queste ragioni, gli abbiamo fornito le valigie e, quest’oggi, gli abbiamo aperto un varco.

La prossima iniziativa sarà il 21 ottobre a Site Pluto, con una passeggiata intorno alle recinzioni dell’installazione militare. Sarà una giornata per famiglie, una scampagnata sugli splendidi colli berici intorno alle recinzioni di un territorio nel quale vige il mistero e il segreto militare. Un’iniziativa alla vigilia della riunione del Comipar durante la quale quest’ultimo deve esprimersi sui nuovi progetti statunitensi che il Consiglio Regionale ha recentemente dichiarato irricevibili, impegnando il Presidente Zaia a sostenere la posizione di migliaia di vicentini contrari alle servitù militari statunitensi. L’iniziativa inizierà alle 12.00 con una polentata di fronte agli ingressi di Site Pluto.

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