tratto dal Corriere Veneto
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martedì 26 marzo 2013

Allagamenti intorno al Dal Molin «Canalette rotte dopo i lavori»
di Giulio Todescan

Vicenza - Primi esiti dello studio assegnato al centro idrico di Novelodo - Sette chilometri di trincee drenanti e di canali sotterranei da mappare: è in questo labirinto di condotte idriche invisibili il segreto degli allagamenti denunciati dai residenti in strada Sant’Antonino e dei laghetti che si formano sul prato del Parco della Pace.

Lorenzo Altissimo, direttore del Centro idrico di Novoledo, sta mappando questa rete per conto del Comune: «Abbiamo il forte sospetto che le canalette siano state interrotte dai lavori alla base - spiega - I drenaggi che scaricavano nel Bacchiglione non funzionano più: lungo gli argini del fiume, dalle bocche non esce più acqua. Il sistema smaltisce solo l’acqua raccolta sul lato della base Usa, non quella della parte est».

Durante la visita di giovedì scorso al cantiere della base, il comandante della guarnigione Usa David Buckingham ha affermato di non aver mai ricevuto domanda ufficiale di informazioni sullo stato della falda. «Tecnicamente è corretto, perché il nostro interlocutore è il colonnello Edoardo Maggian, il comandante italiano in capo alle basi - spiega Antonio Dalla Pozza, assessore all’Ambiente del Comune - Entro aprile sarà pronto lo studio che abbiamo affidato ad Altissimo».

In un sopralluogo di due settimane fa la squadra che lavora con Altissimo ha avuto conferme alla tesi della rete idrica manomessa. «A fianco della parte est della vecchia pista di volo - spiega il direttore del Centro idrico - è rimasto integro il vecchio canale di scolo, per un tratto di almeno 500 metri. Il canale è colmo di acqua stagnante, per una profondità di 1,7 metri e una larghezza di 60 centimetri: centinaia di metri cubi di acqua che non vengono scaricati nel fiume.

Probabilmente questo è dovuto all’interruzione delle vecchie canalizzazioni». I tecnici che lavorano al suo fianco si servono di georadar, del posizionamento di pozzi piezometri e di videoispezioni dei canali sotterranei. Ma i rilievi si possono fare solo sul lato est, la cui gestione è in capo al Comune, mentre l’area della base militare è off limits. Anche le carte dei progetti edilizi sono secretate. Ma durante incontri informali con l’ingegner Patrizio Cuccioletta, delegato dall’ex commissario al Dal Molin Paolo Costa a seguire la questione idrica, sarebbe emersa la rottura delle canalette in sei punti.

Tutte ipotesi da verificare con dati scientifici. «Basandoci sui dati delle acque stagnanti ad est possiamo dedurre in che punti le canalette siano state interrotte ad ovest - spiega Altissimo - I membri dell’aeroclub, che frequentano l’area da vent’anni, non hanno mai visto ristagni del genere nel prato». Se la relazione confermerà i sospetti, le canalette andranno riparate, e il Comune spedirà il «conto» al comando militare Usa.

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