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16 mag, 2013

La foresta pluviale di Aceh
di Nino Paternò

E’ l’ultimo posto rimasto sulla Terra dove ci sono oranghi, tigri, elefanti e altre specie in via d’estinzione che convivono in piena libertà. Ma società minerarie e grandi industrie agrarie vogliono radere al suolo questa preziosissima foresta.

Nuove minacce per la sopravvivenza dell’orango di Sumatra. La foresta pluviale, la sua casa incontaminata, rischia di essere rasa al suolo. L’allarme sta crescendo e, secondo gli attivisti, nuove fasce di foresta vergine sull’isola di Sumatra verranno aperte allo sfruttamento commerciale anche con la costruzione di strade. Tra le conseguenze, l’aumento dei rischi per molte specie in via di estinzione. In questo momento in una delle foreste più incontaminate dell’Indonesia, un governatore locale vuole permettere ad aziende minerarie e a imprese legate alla produzione di olio di palma di disboscare intere  aree. E il Ministro per la Protezione delle Foreste sembra volerlo permettere a meno che il Presidente Susilo Bambang Yudhoyono non intervenga per fermare una volta per tutte questo piano dissennato. Un piano che mette a rischio una delle aree con il più alto tasso di biodiversità di tutta la zona asiatica che si affaccia sul Pacifico; parte di essa è stata anche classificata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. I progetti di disboscamento voluti dall’industria mineraria ne devasterebbero una parte enorme e metterebbero le comunità locali addirittura a rischio di frane e inondazioni.  Inoltre, se il loro habitat fosse distrutto, i pochi oranghi, tigri, elefanti e rinoceronti rimasti sarebbero decimati. Due anni fa il  Presidente dell’Indonesia ha organizzato un’unità di crisi nazionale sulla deforestazione e firmato una moratoria di due anni sul disboscamento, dopo che abbattimenti e incendi fuori controllo avevano portato l’Indonesia sui notiziari di tutto il mondo come uno tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra del pianeta.

Fortunatamente, pare che il Presidente abbia accettato questa settimana di rinnovare la moratoria che è stata una polizza vita per così tante specie in pericolo di estinzione. Ma nonostante ciò, il Governatore di Aceh potrebbe ancora decidere di sacrificare ampie parti della foresta pluviale per farne legname, a meno di un intervento da parte del Presidente. Durante una recente conferenza,  ha dichiarato agli altri leade r mondiali: “Le foreste mi sono molto care … perdere le nostre foreste tropicali equivarrebbe a un disastro di livello nazionale e planetario”.   Nonostante tali dichiarazioni, le mega industrie di olio di palma non vorrebbero altro che distruggere queste foreste.  L’indonesia ha il  diritto di svilupparsi, ma non a discapito del suo insostituibile patrimonio ambientale; lo sviluppo dovrebbe portare beneficio, non un danno, agli Indonesiani. Rudi Putra, direttore della tutela ambientale dal 2007 e  Premio Future for Nature (Futuro per la Natura) 2013 per il lavoro  fatto per la salvaguardia dei grandi mammiferi a Sumatra, in particolare dei rinoceronti,  difende strenuamente queste semplici verità e si è fatta promotrice di  una petizione affichè il Presidente  abbandoni una volta per tutte il progetto killer sulla foresta di Sumatra  ed estenda la moratoria sul disboscamento.

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