Source: Tedglick.com 


http://znetitaly.altervista.org
7 febbraio 2013

Grandi passi avanti del  movimento statunitense per il clima
di Ted Glick
Traduzione di Maria Chiara Starace

Nel prossimo mese ci saranno due eventi importanti organizzati dal movimento statunitense per il clima.

Il primo e quello di maggiore importanza immediata è quello che viene descritto (con precisione) come la più grossa dimostrazione per il clima nella storia degli Stati Uniti e si terrà  il 17 febbraio a Washington, D.C.  Diecine di migliaia di persone si sono già iscritte indicando la loro intenzione di partecipare e la cosa sta prendendo slancio.

Questa azione è stata richiesta da Sierra Club (l’organizzazione ambientalista statunitense più grande e più antica, n.d.t.) subito dopo le elezioni di novembre. La convocazione ufficiale  che è stata fatta in dicembre è venuta da loro, dalla 350.org e dall’Hip Hop Caucus. Da allora quasi 100 organizzazioni la hanno appoggiata, per lo più gruppi ambientalisti e per il clima ma anche la Lega delle donne elettrici, il Sindacato degli agricoltori del Nebraska, i Medici per la responsabilità sociale, i Cittadini pubblici e i gruppi che formano  l’organizzazione denominata : Uniti per la pace e la Giustizia.

La dimostrazione si svolge di proposito nel weekend della settimana in cui si celebra la  Giornata del Presidente. L’obiettivo principale è il presidente Obama. E’ stato invitato per dare un vero contenuto al suo richiamo all’azione riguardo al clima pronunciato nel suo discorso inaugurale, perché faccia realmente da guida riguardo a questo problema importante, e, più specificamente, per rifiutare definitivamente l’oleodotto Keystone XL delle sabbie bituminose.

Le sabbie bituminose sono diventate, senza dubbio,  “un punto fermo”   per ambientalisti,attivisti per il clima, e per la maggior parte dei progressisti negli Stati Uniti e in Canada, e stiamo avendo un vero impatto.

Ci sono le azioni con una base vasta, efficaci e in crescita, dei gruppi Indigeni e di altri gruppi in Canada e l’organizzazione  “Non smetteremo proprio” del gruppo  Bold Nebraska. Ci sono le attività “di disturbo” del Blocco delle sabbie bituminose in Texas e nel New England contro un altro possibile oleodotto che sfrutta le sabbie bituminose che è stato proposto per quella zona. C’è il lavoro continuo di vari gruppi nazionali di ambientalisti e di attivisti per il clima. E infine, in seguito alla nomina dell’ex senatore John Kerry, sostenitore del clima, che ha sostituito Hillary Clinton, i personaggi importanti della Trans Canada e quelli nell’ambito dell’industria petrolifera e del gas e il governo conservatore canadese non possono sentirsi troppo bene in questi giorni.

Facciamo in modo che il 17 febbraio sia “la loro giornata”, che partecipino così in tanti che la storia possa ricordare questa data come un punto di svolta riguardo al problema dell’oleodotto Keystone XL, alle varie  proposte per l’oleodotto delle sabbie bituminose, a queste stesse sabbie, e, in effetti riguardo a tutte le imprese nord americane che operano nel campo dei combustibili fossili “sporchi”.

Il movimento “Fermiamo l’attacco della fratturazione” si riunisce **

Due settimane dopo il 17 febbraio, il movimento per il no alla fratturazione si riunirà per un congresso nazionale proprio nella “tana del lupo”, cioè a Dallas, Texas, dal 2 al 4 marzo. Organizzata da “Fermiano l’attacco della fratturazione”, la coalizione che ha portato migliaia di persone a Washington D.C. il 28 luglio dello scorso anno, questo evento vedrà la partecipazione di centinaia, non da migliaia di persone, ma sarà comunque significativo. Sarà il primo importante congresso nazionale del movimento contro la fratturazione che è  cresciuto negli ultimi anni.

Come viene spiegato sul sito  http://stopthefrackattack.org, (fermiamo l’attacco della fratturazione), la gente da tutti gli Stati Uniti “parteciperà per condividere storie, costruire abilità, diventare migliori portavoce, imparare quali sono le alternative di energia pulita al petrolio e al gas naturale, festeggiare le vittorie e aiutare a costruire questo movimento nazionale. Stiamo anche  organizzando una dimostrazione lunedì, per dare il bentornati al lavoro al governo dello stato del Texas e a ricordare loro che lavorano per la gente e non per l’industria del petrolio e del gas. ..L’area di Dallas/ForthWort rappresenta il peggio della fratturazione urbana; quando ci si arriva in aereo si possono vedere le piattaforme dei pozzi a perdita d’occhio, e una volta atterrati si viene accolti da un impianto per il pompaggio del gas  appena fuori dall’aeroporto. Dallas/Forth Worth è anche la sede di molte delle compagnie petrolifere e del gas che distruggono le nostre comunità in tutto il paese.”

Senza dubbio i problemi della fratturazione faranno parte di ciò che si dirà dal palco e che sraà stampato sui cartelli e sugli striscioni di coloro che saranno presenti  alla manifestazione del 17 febbraio. Il Presidente Obama ha  seriamente bisogno di una richiamo a svegliarsi riguardo alla difficoltà della fratturazione. Finora è stato un sostenitore sfacciato di questa industria che è inquinante e distruttiva non soltanto per coloro che vivono vicino ai pozzi di fratturazione o che bevono  l’acqua a valle, ma anche per la terra.

La fratturazione causa significative emissioni di metano, un gas serra che è 72-105 volte più potente dell’anidride carbonica nei primi 20 anni che entra nell’atmosfera. In base a studi recenti condotti dall’Amministrazione Nazionale per gli oceani e l’atmosfera si è saputo che in Colorado e in Utah c’era una percentuale di fughe di metano  del 4% e del 9%, rispettivamente, in zone dove ci sono un gran numero di pozzi di gas. Soltanto queste percentuali di fughe, senza contare altro metano emesso durante il ciclo di vita del gas naturale, rendono il gas prodotto in queste aree peggiore del carbone per quanto riguarda le emissioni di gas serra.

Il gas naturale, comunque venga prodotto, è un combustibile fossile che quando  viene bruciato e rilasciato nell’atmosfera, rende più difficile il nostro storico compito di ridurre i gas serra   dell’atmosfera. L’attuale “corsa all’oro” per produrre il gas tramite la fratturazione ha indubbiamente indebolito il bisogno assolutamente essenziale ed urgente di passare dai combustibili fossili alle fonti  di energia rinnovabili pulite e in grado di creare posti di lavoro, come l’energia eolica, quella solare e quella geotermica.

Abbiamo bisogno di un movimento coordinato, a livello nazionale,  unificato che riconosca la fratturazione per quello che è, che rallenti e fermi la folle corsa verso un’espansione massiccia delle infrastrutture per il gas intese ad accelerare drammaticamente le esportazioni oltremare del gas, e che operi a stretto contatto con più ampi movimenti per il clima e con quelli progressisti per raggiungere questo scopo assolutamente essenziale.

*http://it.wikipedia.org/wiki/Presidents’_Day

**http://it.wikipedia.org/wiki/Fratturazione_idraulica


Ted Glick è il coordinatore per la Campagna Nazionale della Rete Chesapeake per l’azione sul clima. I suoi scritti precedenti e altre informazioni si possono trovare su  http://tedglick.com e lo  si può seguire su  http://twitter.com/jtglick.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/big-steps-forward-for-us-climate-change–by-ted-glick

Originale: Tedglick.com

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