Le prime dieci città più inquinate nel mondo, dati 2008


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22 ottobre 2013

L’aria che respiriamo

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2010 circa 223mila persone nel mondo sono morte per un cancro ai polmoni causato dall’inquinamento atmosferico. Oltre la metà di loro viveva in Asia, dicono gli ultimi dati forniti dall’Oms per i singoli paesi.

Da Ahvaz ad Harbin Le città con l’aria peggiore (misurata in PM10) non sono sempre grandi capitali. Ad Ahvaz, nel sudovest dell’Iran, il PM10 è pari a 372 microgrammi per metro cubo, mentre la media mondiale è di 71 microgrammi per metro cubo. Ahvaz è l’unico centro urbano dove il livello medio di PM10 supera la soglia di 300 microgrammi per metro cubo, e i suoi 1,2 milioni di abitanti hanno l’aspettativa di vita più bassa del paese (sono iraniane quattro delle prime dieci città con il maggiore inquinamento atmosferico al mondo).

La cattiva qualità dell’aria di Ahvaz è dovuta agli impianti petrolchimici, metallurgici, per la lavorazione dello zucchero e della carta presenti nella zona, ma anche alla desertificazione provocata dalla deviazione dei corsi d’acqua e al prosciugamento delle paludi. Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ha dichiarato che il sudovest iraniano sta vivendo una catastrofe ambientale simile a quella che ha colpito il lago d’Aral in Asia centrale e la foresta amazzonica.

Il 21 ottobre le autorità cinesi hanno ordinato la chiusura di scuole, autostrade e dell’aeroporto internazionale di Harbin, nel nordest del paese, per l’aria irrespirabile. La causa della nube di smog, secondo mezzi d’informazione locali, è il primo giorno di accensione dei riscaldamenti.

Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente
In Europa le emissioni inquinanti sono diminuite, ma l’88 per cento di chi vive in città è esposto a livelli di inquinamento dell’aria che l’Oms considera dannosi. Secondo l’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), Italia, Polonia, Slovacchia, Turchia e la regione dei Balcani sono le aree più critiche per l’alta concentrazione di PM10 e PM2,5 (particolato fine con diametro inferiore a 2,5 microgrammi per metro cubo, in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca). Nel 2011 Monza ha superato per 121 giorni i limiti consentiti per le PM10, la dodicesima città peggiore in Europa. Superano i cento giorni anche Cremona, Vicenza, Torino e Treviso.

Anche le concentrazioni di ozono di bassa quota, quello più pericoloso, in Europa oltrepassano la soglia data dall’Oms e riguardano il 98 per cento dei casi. Qui l’Italia è la peggiore, con valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia limite. Padova è la città europea che ha registrato più emissioni inquinanti da ozono: nel 2011 per 104 giorni ha superato i limiti raccomandati dall’Oms (nelle prime 30 città dell’Unione europea che sfiorano il limite per l’ozono, 23 sono italiane; in generale, la pianura padana è tra le aree maggiormente colpite del continente, anche nelle zone rurali).

Per l’Oms l’inquinamento atmosferico è l’agente ambientale più cancerogeno ed è più pericoloso, per esempio, del fumo passivo.

          


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